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SciAlpinismo : Sul tetto d'Europa...10 Giugno 2006 - Monte Bianco - la storia ...
Autore: e.scagliotti (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 11/06/06 22:32
Notizia riferita al: 11/06/06
Letture: 2679

Tutto ha inizio giovedì mattina, sento telefonicamente Giorgio che mi avvisa che il rifugio nel fine settimana è completo.
Panico! E allora cosa fare? ...il meteo è buono, la via è sicura, tutte le condizioni sono favorevoli.
Bisona trovare una soluzione...qualche ora di ragionamento, un paio di verifiche agli impegni lavorativi e poi la decisione: andiamo venerdì!
Sento i soci e tutti sono concordi...un pò meno Alberto e Pierriccardo che non avendo nulla da fare erano beatamente in montagna a spararsi rispettivamente 1700 e 1800 metri di dislivello.
Naturalmente in ufficio saltano fuori, all'ultimo minuto, tutti i possibili problemi ma alle 19 riesco a fuggire.
Serata di preparativi....sarebbe naturale....e invece Emilio (invidioso per non poter venire) mi invita a mangiare un gelato con tutta la famiglia!
Quindi serata trascorsa allegramente in un giardinetto di Rivoli a inseguire quella scatenata di mia figlia che si è fatta almeno 2500 metri di dislivello salendo e scendendo da uno spettacolare scivolo elicoidale.
Venerdì mattina, finalmente, iniziano i preparativi e alle 10:15 parto. Appuntamento alle 10:30 a Rivoli con Alberto e Pierriccardo.
Sono puntuali e compattata la ferraglia partiamo verso Ivrea dove ci aspetta Giorgio. Ci stringiamo ancora e via verso il traforo del Bianco.
Ridendo e scherzando arriviamo a Chamonix dove da bravi italiani parcheggiamo in uno spazio riservato ad un condominio ma almeno non è a pagamento!
Tanto per non smentirci iniziamo con salame e una prima ottima bottiglia di vino...
Alle 14:00 si parte! Funivia fino al Plan de L'Aiguille e poi a piedi.
La neve inizia dopo circa 10 minuti ma dopo la prima rampa siamo già con gli sci in spalle per affrontare il luuungo traverso sotto la parete nord della Aig.le du Midi.
Sembra interminabile ma finalmente arriviamo nuovamente sulla neve dove ci aspetta l'attraversamento della famosa Jonction sul Gh. des Bossons.
L'ambiente è straordinario, giganteschi blocchi di ghiaccio e crepacci di ogni forma e dimensione obbligano ad un percorso sinuoso.
La pista è ben traccita e proseguiamo slegati. Quando pensiamo di essere fuori ecco davanti a noi il passaggio chiave...buchi smisurati tutto attorno e un unico passaggio largo si è no 30 cm. dal quale saltare verso l'altro lato del crepaccio a 1 mt di distanza.
Valutata la situazione pensiamo bene di legarci e attrezzare il passaggio.
3, 2, 1, salto!!! E' un attimo ma mooolto intenso!
Siamo fuori...solo più una ripida rampa e dovremmo arrivare al sospirato rifugio.
Inizia ad essere tardi e io e Giorgio allunghiamo il passo. Mentre saliamo sentiamo riecheggiare in tutto il massiccio le bestemmie di Pierriccardo che, essendo a piedi, ad ogni passo sprofonda fino al ginocchio nella neve molle.
Alle 18 affrontiamo la via ferrata che sale le ultime roccie ed entriamo al rifugio dei Grand Mulets.
Ci sistemiamo e iniziamo a cenare avvisando che i nostri soci sarebbero arrivati in ritardo.
Dopo mezzoretta arriva Alberto e verso le 19 arriva anche Riccardo.
La serata trascorre rapidamente, due foto, e poi verso le 21 a "dormire".
Praticamente non dormo nulla, a mezzanotte esco sul terrazzo del rifugio...è una notte fantastica...
Alle 00:45 mi rompo definitivamente le scatole di far finta di dormire e inizio a prepararmi.
All'01:15 ci troviamo tutti per la colazione! Acqua calda, latte in polvere e una fetta di pane....che tristezza!!!
Scendiamo le roccette, arriviamo sul ghiacciaio...ultimi preparativi...e via si parte per il tetto d'Europa.
Neve dura, temperatura fresca, condizioni ottimali. In breve, mi ritrovo davanti a tutti a cercare la traccia di salita nel buio pesto...e tutti mi seguono...vabbè...
Ad un certo punto il pendio si impenna e non avendo voglia di tribolare togliamo gli sci e proseguiamo a piedi.
Ogni tanto sotto i piedi si intravedono zone nere che la frontale non riesce ad illuminare...crepacci...è necessario prestare la massima attenzione, non siamo legati.
Al Petit Plateau rimettiamo gli sci, poi un'altra ripida rampa e nuovamente a piedi fino al Gran Plateau.
Inizia ad albeggiare e la temperatura è molto fredda. Si passa di fianco a giganteschi blocchi di ghiaccio sparsi come massi erratici sul ghiacciaio...meglio non sapere da dove sono arrivati!
Nell'ultima rampa per raggiungere il Colle du Dome allungo il passo per arrivare al sole e riscaldarmi un pò.
Poco dopo arriva anche Riccardo e insieme raggiungiamo la capanna Vallot...un vero cesso!!!
Attendiamo i soci...dopo un quarto d'ora arriva Giorgio...di Alberto non c'è traccia (Giorgio riferisce che stava cristonando contro le pelli che si staccavano).
Nell'attesa esaminiamo attentamente la parete nord del Bianco per valutarne la discesa in sci...ma ben presto desistiamo nell'intento e ci prepariamo a percorrere la cresta finale a piedi.
Alberto non lo vediamo e decidiamo di iniziare a salire.
La cresta è bellissima, prima larga, poi sempre più aerea, ma mai impegnativa. Si sale con calma (...l'aria dei 4000 inizia a farsi sentire...)
Verso i 4500 Giorgio e Pierriccardo si fermano per riposarsi, mentre io preferisco continuare...
Sono solo in cresta, è una sensazione intensissima il panorama è sempre più ampio. L'ultima rampa è alquanto ripida con qualche placca di ghiaccio, ma i ramponi mordono bene.
Poi improvvisamente la pendenza si abbatte e la cresta diventa affilatissima...meglio non guardare a destra e a sinistra solo dritto.
Per fortuna c'è poco vento...altrimenti mi sarei proprio divertito!
Ultimi metri e la cresta si trasforma nel largo cupolone della vetta.
Sono arrivato, sono le 9:00!
E' la seconda volta che metto piede su questa vetta e nonostante sapessi già cosa avrei trovato e visto, l'emozione è sempre intensa e averla vissuta in solitaria ha avuto un fascino particolare.
Mi guardo attorno, scatto foto e poi scendo verso il Bianco di Courmayeur dove non c'è vento e si sta proprio bene.
Mangio qualcosa, mi riposo e aspetto i soci...aspetto...aspetto...aspetto...
Dopo 45 minuti inizio a rompermi le scatole di stare sul tetto d'Europa e mi preparo per la discesa.
Faccio qualche metro di cresta e all'orizzonte appare Riccardo. A questo punto lo aspetto e faccio gli onori di casa...
Il simpatico "vecchietto" è in perfetta forma...dice di essere un pò stanco...mhha, quasi 60 anni al suo primo 4000 anzi a 4810 metri ed è un pò stanco!!!! Fate voi...
Mi dice che Giorgio si è fermato e di Alberto non si sa nulla. Facciamo nuovamente foto e poi iniziamo a scendere.
Passano 10/15 minuti e vediamo spuntare Alberto che dopo essersi ripreso dalla crisi mistica ha continuato verso la vetta.
E' tardi, ma non me la sento di impedirgli di salire gli ultimi 50 mt. è la seconda volta che ci prova, il meteo è ottimo e in vetta ci sono ancora alpinisti.
Ci salutiamo...lui sale e noi scendiamo...
Nella mia testa strani pensieri iniziano a materilizzarsi...mi viene in mente la tragedia Everest 1996...ovviamente con finale molto meno grave...perdere l'ultima funivia per il ritorno!
Io e Riccardo arriviamo alla Vallot dove Giorgio, da grande alpinista, ci racconta che a 4600 si è fermato non sentendosi troppo bene e avendo paura di non avere forze a sufficienza per scendere.
Facciamo il punto della situazione, io la vedo male, conosco bene Alberto e so che impiegherà molto a scendere con il suo ginocchio ciucco.
Decidiamo che, mentre io aspetto Alby, i soci iniziano a scendere per andare a recuperare il materiale lascito al rifugio.
Mi accuccio sopra lo zaino e aspetto...nel frattempo mi gusto la discesa della parete nord di un paio di sciaplinisti...notevole!!!
Tanto per cambiare aspetto...aspetto...aspetto...almeno 45 minuti. Appena lo vedo, constatato che è tutto ok, lo sprono a sbrigarsi in quanto siamo fuori tempo massimo...
Recuperiamo gli sci e iniziamo a scendere...giriamo dietro la Vallot e vedo Giorgio poco sotto che prende il sole e Riccardo che cristona con il mondo.
Penso: ok è finita!!! In breve Riccardo risolve i problemi con lo snowboard e inizia a scendere.
La piccccaaaa gli urlo!!! La picca era rimasta su!!! Risalgo a scaletta recupero il tutto e iniziamo finalmente la discesa.
Discesa rapida, anzi rapidissima...cerchiamo di ricordare la posizione dei singoli crepacci ma non c'è tempo per fare i pignoli e scendiamo veloci.
La fortuna ci assiste è in pochissimo arriviamo al Gran Plateau dove constatiamo che qualche ora prima è crollato un enorme seracco poco distante la traccia di salita....e capiamo anche il perchè dei "massi erratici" sparsi sul ghiaccio...basta alzare gli occhi e non pensare troppo ma togliersi alla veloce!
Giunti alla base del rifugio ci dividiamo, io salgo a recuperare il materiale mentre gli altri inizano a scedere nell'intento di allestire il passaggio chiave della Jountion...il tempo stringe.
Rifaccio la ferrata arrivo al Grand Mulets e scopro che il sacco con la mia roba è sparito! Azzz...con il mio italo-piemontese cerco di farmi capire dal gestore e scopro che qualcuno lo aveva tolto dall'armadietto e lasciato incustodito.
Per fortuna lo hanno raccolto e conservato! Carico tutta la roba (mia e dei soci) nello zaino e scendo.
Tornato sul ghiacciaio vedo Riccardo che in un gesto di solidarietà mi aveva aspettato...o forse era stanco e ha colto l'occasione di riposarsi
Ripartiamo a tutta velocità...qualche bella curva e arriviamo alla Jounction dove c'è una fila stile supermercato al sabato!
Giorgio ed Alberto sono già dall'altro lato.
Fortuna! Qualcuno ha aperto un nuovo passaggio...è un pò da panico, si tratta di scendere a scaletta 5/6 mt. sul bordo del crepaccio fino ad un ponte di neve (meglio non sapere cosa c'è o non c'è sotto) e risalire con fatica dall'altro lato.
Mentre io ravano su questo passaggino, Riccardo con un guizzo intrepido sorpassa tutti sfrutta la corda fissa allestita e passa.
E' quasi fatta! L'attraversamento della Jountion prosegue in modo divertente e a gran velocità, Riccardo ormai dominatore dei ghiacci (...o meglio...colto da pura follia...) crea nuove traccie saltando spavaldamente i crepacci.
Io e Giorgio lo guardiamo e pensiamo...è pazzo!!! Per fortuna la natura è stata benevola e in breve arriviamo tutti interi al traverso sotto la Aig.le du Midi.
C'è ancora molta strada ma abbiamo ancora ben 2 ore prima della chiusura della funivia. Con spirito più rilassato affrontiamo il lungo traverso.
Infine ancora qualche bella curva e siamo alla funivia. Sono le 16! Siamo scesi in meno di 3 ore...
Ormai è fatta. Compressi come sardine prendiamo la funivia e poco dopo siamo a Chamonix a berci una sospirata birra!
Complimenti ai miei soci!

E tutto...per ora...
Enrico

Data: 9-10 Giugno 2006
Quota max: 4810
Partenza da: Plan de l'Aiguille
Quota partenza: 2310
Dislivello: 2700
Zona: Monte Bianco
Difficoltà: OSA

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Commenti
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Autore Commento
giorgio
Inviato: 13/6/2006 17:23  Aggiornato: 13/6/2006 17:23
Allievo
Iscritto: 18/12/2005
Da:
Inviati: 39
 Re: Sul tetto d'Europa...10 Giugno 2006 - Monte Bian...
Bellissimo, bravo! Peccato non essere arrivato in cima comunque.... sempre meglio che essere al lavoro!!

Autore Commento
pierriccardo
Inviato: 14/6/2006 13:11  Aggiornato: 14/6/2006 13:11
Guru
Iscritto: 3/1/2006
Da: Cuneo
Inviati: 2986
 Re: Sul tetto d'Europa...10 Giugno 2006 - Monte Bian...
Bravo, Enrico, lo sapevo che avresti avuto tutti i numeri per superarmi anche con la penna!!
E' quasi tutto vero!!
Hai visto che correttezza ho avuto ad inserire la mia storia dopo la tua???
Ringrazia il mio collegamento internet/cellulare che non andava, non me!
Ieri ci ho messo mezza giornata a far passare le foto

Autore Commento
roby4061
Inviato: 12/6/2006 15:38  Aggiornato: 12/6/2006 15:38
Maestro
Iscritto: 5/6/2006
Da:
Inviati: 77
 Re: Sul tetto d'Europa...10 Giugno 2006 - Monte Bianco
bravissimi!!!

un po vi invidio...

Autore Commento
pierriccardo
Inviato: 12/6/2006 1:14  Aggiornato: 12/6/2006 1:14
Guru
Iscritto: 3/1/2006
Da: Cuneo
Inviati: 2986
 Re: Sul tetto d'Europa...10 Giugno 2006 - Monte Bianco
Con i miei impegni non so neanche se ce la farò domani a mettere giù due righe...
Confido in te, che senz'altro 5 minuti sul lavoro, tra un caffé e l'altro, li troverai per la relazione
Poi sai io sono come la Nazionale di calcio: preferisco giocare di rimessa ed in contropiede
Non vorrei fare un autogoal
Ciao grande, non sono ancora del tutto convinto di essere stato lassù e soprattutto di esserne sceso.
Accesso
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