Piano piano stò Ri-cominciando ad arrampicare e quando sabato scorso lo skipper mi telefona per chiedermi di andare a scalare, mi trova subito d’accordo.
Dopo aver ricordato i “tempi passati “ al Monte Bracco propongo una giornata su quelle falesie che da moltissimi anni non vedo. Domenica mattina arriviamo a Sanfront e ci accorgiamo subito che forse abbiamo sbagliato giornata, grande affollamento, c’è addirittura la navetta che dal campo sportivo ci porta al piccolo parcheggio vicino al sentiero che sale verso le pareti. C’è una gara d’arrampicata sui massi, gara a livello nazionale, infatti ci sono molte vetture parcheggiate già dal giorno prima, inoltre ci sono campers e parecchie tendine di chi ha passato la notte.
Non ci preoccupiamo più di tanto dal momento che i massi sono sotto, all’inizio del bosco e la grande folla non dovrebbe salire in alto alle pareti. Dopo aver preso il pulmino fino al piccolo parcheggio, risaliamo il ripido sentiero che ci porta ai piedi dello sperone centrale. Ma qui c’è già il mondo intero, il corso d’arrampicata dell’UGET di Torino al gran completo, istruttori, allievi, sono almeno una sessantina di persone, così rapidamente ci spostiamo verso l’ultima parete sulla destra del vasto complesso del Bracco, la “placconata dei serpenti”.
In breve arriviamo alle placconate, ci sono già una decina di persone, scambiamo quattro parole, qualcuno ci informa che il prossimo anno uscirà la nuova guida di Flavio con tutte le relazioni aggiornate e che, rispetto a quando venivo da queste parti (l’ultima volta all’inizio degli anni ’90) alcune vie con la nuova chiodatura a spit hanno cambiato aspetto, sia per il percorso, sia per le difficoltà. Ok, prendo nota e partiamo subito sulla prima via a sinistra, la “Volpe e l’uva” fino sulla sommità della placconata. Scendiamo velocemente con le doppie e risaliamo la vecchia via “Agnese”, una delle prime vie ad essere stata realizzata qui al Bracco.
Ridiscendiamo e dopo aver mangiucchiato qualcosa propongo di fare ancora una via che avevo già fatto moooolti anni fà, la “via dell’ariete”, anche questa dovrebbe essere una via di 4+ secondo quanto scritto nella vecchia guida che ho, la prima raccolta di tutte le vie del Bracco stampata nel lontano 1984.
Noto subito che rispetto alla relazione, la linea degli spit ha stravolto l’itinerario originale, ora tira dritto in verticale e passa attraverso una placca dall’aspetto molto liscio.
Salgo il primo tiro senza problemi, recupero Giuseppe, riparto ma dopo il quarto spit mi accorgo che di grado 4 o 5a non ha nulla, è molto più difficile. In qualche modo ci togliamo dall’impiccio spostandoci sulla fila di spit che salgono più a sinistra ed arriviamo alla seconda sosta. Da qui facciamo due doppie e ridiscendiamo, è ora di tornare a casa.
Torniamo a casa tutte e due soddisfatti, lo skipper ha fatto una lunghezza da capocordata ed è raggiante, io che stò Ri-cominciando sono doppiamente soddisfatto, la testa c’è, sono quasi pronto a provare qualche via con un grado in più.
Sperone della cascata + il gatto e la volpe : 4 tiri massimo 4+
Via Agnese : 4 tiri massimo 4+
Via del’Ariete : due tiri con 4+ e un pezzo di 5b ??
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