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MTB : Traversata Rif.Soria/Genova: Aquile, stambecchi e neve
Autore: pierriccardo (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 25/05/06 23:54
Notizia riferita al: 25/05/06
Letture: 1675

Traversata Rif.Soria/Genova: Aquile, stambecchi e neve

Se partite per un giretto in MTB sotto le cime dell’Argentera e dei Gelas, non dimenticate la macchina fotografica e controllate le batterie prima.
Vi potrà capitare, come a me che, partito tardi da Cuneo, m 543 (dopo le 10), causa tempo incerto, mi son detto: vado verso il Rif. Soria (asfalto via Valdieri, fino a S.Giacomo di Entracque,m.1213), poi su bella sterrata, dove ho incontrato gente che scendeva a piedi, altri con sci sulle spalle aveva salito i Gelas(svendite di fine-stagione, ultimi giorni!!): tutti mi hanno sconsigliato di salire ancora, perché sopra pioveva, ma io, forte delle previsioni meteo ho detto loro: si sta tirando su!
Infatti ho indossato il kway e su, sotto una pioggerellina fine che dopo qualche minuto ha dovuto cedere il passo ad ampi squarci d’azzurro, continuai imperterrito.
Arrivato a q.1800 (bivio 50m sotto il rif. Soria, a sinistra) ho visto l’indicazione a destra: colle di Fenestrelle: la freccia indicava la direzione dove l’azzurro era il più intenso che in tutte le altre direzioni, ed allora mi ci sono incamminato pian piano, al massimo torno giù, mi son detto.
Non crediate di pedalare un granché su questo sentiero in salita (su 2 ore starete in sella al massimo per 20’ totali), per il resto fatevi coraggio: spingete o portate, guardandovi intorno e non pensateci.
In discesa la valuto ciclabile al 90%.
Guardatevi ogni tanto anche sopra la testa e scrutate l’azzurro del cielo e, come dice il poeta:

“”….Ma dai silenzi dell’effuso azzurro esce nel sole l’aquila e distende in tarde ruote digradanti il nero volo solenne….”” (Piemonte, G.Carducci)

Era un sacco di tempo che non ne vedevo, e nemmeno questa volta l’avrei vista , se lei non si fosse abbassata così tanto da farmi sentire il sibilo argenteo delle sue penne remiganti, nello stesso momento in cui la sua gigantesca ombra scivolava furtiva e leggera sulle rocce davanti al mio naso.

Ero a quota 2300, vicino al Lagarot di Fenestrelle; ho buttato la mtb per terra e sfilato velocemente la macchina fotografica dallo zainetto e freneticamente ho iniziato a scattarne una dietro l’altra, mirando a caso, visto che sul display non vedevo una beata m…!!
Lei fece 2 o 3 giri su di me e se ne andò, ed io , felice come una Pasqua andai a vedere le foto fatte:
ma di aquile neppure l’ombra!!!!!
Invece di suicidarmi mi caricai la mtb sulle spalle e soffrendo studiai una tattica migliore.
Dopo 15 minuti, quasi giunto sul colle di Finestrelle (2463m), io ero pronto:
Avrei scattato guardando nel mirino ed usando lo zoom.
Mancava solo Lei. Ma avevo una strategia di scorta, se non si fosse presentata:
Mi sedetti sull’erba ed imitai il verso di una pecorella sola ed abbandonata al suo terribile destino, ma mi accorsi presto che l’unico risultato che ne ottenni fu che mi facevo ridere da solo.
Smisi di fare lo scemo e Lei arrivò.
La guardai roteare su di me una, due volte; il sibilo delle sue ali m’ incantò, ma al terzo giro, sempre più basso, mi ricordai delle foto: mirino, click, zoom, click, click, click………
50 ne ho fatte!! E tutte centrate!!! Ora qualcuno mi dovrà spiegare come devo fare perché vengano a fuoco, perché solo una è venuta benino, le altre sono scarse scarse.
Ho deciso anche che Lei era venuta da me, perché mi aveva giudicato un ciclista solo e cretino, mezzo morto dalla fatica, e abbandonato al suo destino.
Quindi una facile preda.
Ma perché desistette? Lo so! Avevo nel frattempo visto steso per terra con la pancia all’aria e le gambe in su, uno stambecco. Mi son detto: toh, poverino, è morto, e gli feci: BUH!
Lui come niente si alzò sulle zampe mezzo addormentato e mi fissò per il tempo che gli feci due scatti e poi si svegliò e si mise a saltellare sulle rocce, spaventò l’aquila che se ne andò contro il sole, nell’ “effuso azzurro”, da dove era venuta, col suo “nero volo solenne”.
Altra ipotesi: ho visto che aveva qualcosa in bocca: stava solo aspettando che il rompicoglioni con la macchina fotografica se ne andasse via per portare la cena ai suoi piccolini, senza che gli umani scoprissero dov’era il suo nido, lassù, su un 5.5 E8 che nessuno mai raggiungerà. Vivo.

Ora di avventure ne avevo avute a sufficienza, non mi restava che scendere al di là del colle, dove c’è un bel sentiero. Completamente coperto da nevai, però.
E ci faremo mica fermare da un po’ di neve, vediamo com’è: ore 15.30, trasformata al punto giusto per una mtb!!! Qualche pezzo in sella, ma sui 4.1 E1 conviene scendere e frenare coi talloni delle scarpette da ginnastica, che affondano il giusto. A metà discesa mi accorgo che il sentiero passa molto più a destra scendendo, ma ormai ho i piedi marci e sulla neve si scende molto più veloce ed è più brividoso!!
E poi… la mtb non è la mia!! Ed ha anche i freni a disco!!!!
Arrivo al bacino del Chiotas facendo in tutto un centinaio di metri fuori dalla neve !!
Di qui sterrata bella fino sotto lo sbarramento, da cui si fa la vecchia strada, tutta franata, su cui passa un sentiero bruttissimo pedalabile al 25% max fino al lago della Rovina.
E via sull’asfalto fino a Cuneo, nel vento tiepido di queste sere di tarda primavera, con le aquile che mi volano nella mente ( e nello zainetto), gli stambecchi che battono gli zoccoli nella mia testa, con il sole ed il vento tra i miei capelli bastardi, perché sto pensando che con queste giornate qualcuno è costretto a lavorare. Come io lo fui.

***Aggiornamento del 29/5***
Ringrazio tutti quelli, numerosissimi, che mi hanno fatto notare che non di aquila si tratta, ma di Gipeto!!!; in effetti qualche dubbio l'avevo avuto, ma non speravo in un colpo di c... così grande.
Ho mandato questo link al Parco naturale Alpi Marittime, che mi ha ringraziato e promesso dei regali per il servizio!!!
Vi metto la foto di un gipetino che c'é sul loro sito******

Data : 24/05/2006
Quota max: 2463m (Colle di Fenestrelle)
Partenza: Cuneo, via Valdieri, S.Giacomo Entracque, Soria, Colle, Rif. Genova, Lago Rovina
Distanza: km 95
Dislivello: 2206m
Tempo indic.: 9 h

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Anonimo
Inviato: 26/5/2006 21:21  Aggiornato: 26/5/2006 21:21
 Non è un'aquila
Potrei sbagliarmi, ma mi sembra proprio che quello che hai fotografato sia un gipeto, non un'aquila.

Cavolo, non ci posso credere, non solo ti sei fatto un giro da sogno ma hai anche hai visto e fotografato un gipeto!

Autore Commento
f.senore
Inviato: 26/5/2006 21:27  Aggiornato: 26/5/2006 21:27
Guru
Iscritto: 26/5/2005
Da: Sant'Ambrogio di Torino
Inviati: 279
 Re: Non è un'aquila
Arrrrghhh!

Mi sono dimenticato di fare il login così il messaggio è risultato anonimo.

Comunque sono io quello che ha parlato di gipeti, tanto per la cronaca.

Autore Commento
Anonimo
Inviato: 26/5/2006 22:25  Aggiornato: 26/5/2006 22:25
 Re: Non è un'aquila
1.Grazie a ventefioca, domani passando alle 7 del mattino dalle tue parti andando al "Dome de Miage" mi verrà in mente Eco, che leggo integralmente.
Ma "poesia" é una parola grossa!
2. Grazie anche a te, Senore, in effetti qualche dubbio che fosse un gipeto l'avevo avuto!! Ma non ci speravo davvero!!!
Ho mandato la foto ad un sacco di amici, ma nessuno se n'é accorto!!

Autore Commento
pierriccardo
Inviato: 26/5/2006 22:30  Aggiornato: 26/5/2006 22:30
Guru
Iscritto: 3/1/2006
Da: Cuneo
Inviati: 2986
 Re: Non è un'aquila
Arghhhhhhhhh!!
Anch'io ho dimenticato il login!!
Domani gli dico ad Enrico di farlo uscire in automatico alla connessione!!
E vedo cosa mi risponde
Ciao
Riccardo

Autore Commento
ventefioca
Inviato: 26/5/2006 14:06  Aggiornato: 26/5/2006 14:06
Primo della classe
Iscritto: 24/5/2006
Da: Caselle Torinese
Inviati: 55
 Re: Traversata Rif.Soria/Genova: Aquile, stambecchi e neve
di ritorno dalla pausa pranzo... passata in un parco verde a leggere Eco... mi ritrovo questo racconto di pura poesia.
Grazie

... con un pizzico extra large di invidia
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