Qui occorre fare un po’ di chiarezza… mi scuso per il ritardo, ma l’argomento ha preso una piega seria e meritava una risposta seria.
Innanzitutto… ma dai Tecla... ho due bimbe piccole che divorano cartoni animati e vuoi che non sappia chi sono gli “Incredibili”… sono espertissimo in materia… infatti non è la mamma, ElasticGirl, che va come la luce ma bensì il figlioletto Flash.
Veniamo poi alla terminologia usata: ho usato i termini “toccata e fuga” in quanto sono rimasto in cima ben… 10 secondi… il tempo di due o tre foto, poi via a causa del vento e del freddo e “veloce passeggiata mattutina” in quanto sono partito alle 7.30 dall’auto e sono ritornato alle 12.45 circa; di difficoltà poi… sono proprio andato a cercarmene qualcuna… ma volendo evitare il Pic du Col Lacroix, in cima alla Custassa si arriva per sentiero e da qui il termine “passeggiata”, cioè nel senso che si cammina soltanto.
Concordo che oltre 1500 m di dislivello non sono pochi… ma la mia relazione voleva, semplicemente ed assolutamente in modo descrittivo, raccontare la gita e la modalità di effettuazione (tra l’altro perfettamente visibile scaricando la traccia GPS, dove questo “spione” registra più o meno fedelmente tutto… anche se ci è fermati per… beh, chiamiamole soste tecniche) che, continuo a ribadirlo, non trovo così eccezionali… quanta gente conosco che cammina di buon passo e frequenta questo sito, penso anche un certo Andrea81 che fa il furbetto… comunque tutta gente normale, solo ben allenata per le gite che si intendono affrontare.
Poi ognuno ha i suoi tempi ed il suo passo e tutte le proprie motivazioni personali per fare in un modo o nell’altro… e qui arrivo a rispondere al quesito di wlafioca.
C’è gente che va di corsa per fare il tempo (penso ad esempio ad una certa Annagarelli, che personalmente non conosco ma che non può che suscitare ammirazione per le sue imprese) altri invece come me che, purtroppo, ma comincio in qualche modo a ricredermi su questo termine, lo fanno per esigenze personali. Non è facile conciliare lavoro, famiglia e montagna… l’ho già scritto in altre occasioni… questa è la vera impresa e la vera difficoltà che si affronta settimanalmente… ma è il prezzo da pagare per non fare come hanno fatto tanti che hanno scelto la strada della rinuncia alle proprie passioni. Tante ore di sonno rubate per partire presto, una programmazione un po’ più accurata dell’itinerario, poche e brevissime soste durante la gita, pochi minuti in vetta e naturalmente… palla lunga e pedalare! A tutto questo naturalmente si aggiunge il fatto di essere spesso da solo… a meno di non combinare con altri che condividono questa scelta. In questo modo si riescono a fare discrete gite arrivando a casa per un’ora decente, di solito nel primissimo pomeriggio… e quante cose si riescono ancora a fare con la famiglia… ben più rilassati!
All’inizio non è stato facile, ho dovuto in un certo senso inventarmi un modo diverso di andare in montagna: le mete erano scelte con attenzione, poi… pian piano aumenta la conoscenza di sé e dei propri limiti e si vede che… si riesce… allora si può provare a fare qualcosina di più. Ma il bello è che ormai tutto questo non pesa neanche più di tanto, anzi diventa quasi motivo di soddisfazione (ecco perché il purtroppo comincia ad andare stretto).
Con questo non vuol dire che disdegno le gite in compagnia, di solito più impegnative o effettuate sicuramente con più calma, tutt’altro, ma… oggi come oggi, non posso e soprattutto non voglio che siano la regola.
Beh, vi ho annoiato abbastanza… un saluto e buone gite a tutti… alla fine penso che, se si ha la passione, l’importante sia andare in montagna, poi se si va lenti o veloci, sul facile o sul difficile… come sempre ognuno fa quello che può…
Spero di aver fatto chiarezza… beh, visto che wlafioca ha posto la domanda… non sarebbe male conoscere anche il punto di vista di altri…