Dal 2004 era rimasto un conto in sospeso con il signor Corborant, bellissima e acutissima montagna della valle Stura quando avevo rinunciato a circa 200 mt dalla vetta a causa della ecccessiva franosità del canalino della forcella salendo dal vallone dell'Ischiator ( e dei propri limiti ovviamente).
Girando il web ho letto che dalla parte opposta è stato attrezzato il passaggio più ostico e cioè il buco della Marmottae quindi con un socio nuovo di zecca, Ermanno, partiamo alla volta della valle di san Bernolfo ove arriviamo alle 8,00 circa. Si percorre il lunghetto vallone di Barbacana in direzione ed in vista dello svettante Beccas di Corborant e dopo diversi tornanti il sentiero conduce ad un bivio con palina senza indicazioni proprio sotto le balze rocciose del Beccas. Qui si và a dx aggirando la costiera nord della montagna e salendo un pò di quota si intravede sullo sfondo l'inconfondibile sagoma triangolare del Corborant.Con modesta, ma lunga salita si arriva al primo lago grande del Lausfer ove si riflette la cresta. Il sentiero risale piccole balze ove sgorga acqua da ogni parte contornando altri laghetti fino ai piedi della gigantesca pietraia sottostante la cresta finale che va dalla punta Gioffredo alla cima di Malaterra disposta ad anfiteatro. Con faticosi zig-zag si risale il pendio sempre più erto e si arriva alla base dei risalti rocciosi poco a sx della gola che fa capo al buco della Marmotta. La gola si presenta molto ripida, incassata e leggermente franosa ed allora decidiamo di esplorare il vicino pendio che porta al pas de Corborant. Contorniamo la gigantesca frana di massi prorpio alla base per evitare la parte centarle con materiale più piccolo ed instabile per salire il canalone ingombro di massi sul limite sx ( salendo) in parte sui massi con faticosa ginnastica ed in parte su traccia sulle roccette di fianco fino a che si arriva al Pas ove è posta la palina indicatrice. Saliamo sul vicino e facile Roccione del Corborant e dopo alcune foto e breakfast riceviamo compagnia di alpinisti liguri che si inerpicano lungo la cresta e seguendo la cengia e il canalino del lato nord in breve guadagnano la vetta. Per noi però il percorso visto dal passo sembra un pò più difficile ed esposto di quello del Buco della Marmotta. Allora dopo un panino decidiamo di riscendere il pendio della frana e risalire brevemente nella gola sottostante il buco della marmotta e rapidamente guadagnamo il passaggio che si presenta molto facilitato dai nuovi gradini in ferro. Si esce dal foro superiore e con 10mt di roccette gradinate ed appigliate si raggiunge la forcella ai piedi del gendarme. Vista sul canalino nord che si presenta liscio ripido ed un pò inquietante. A questo punto sul lato sud della forcella si presentano i due passaggi più delicati del percorso, di per sè semplici ed appigliati ma posti su una cresta liscia con strapiombi a dx e a sx. Decidiamo di utilizzare il cordino( 20 mt) che da anni staziona nello zaino per farci un minimo di sicurezza nei due tratti. Il primo una liscia placca alta 6-7 metri con una fessura ben appigliata a strapiomobo sul buco della Marmotta, il secondo un altro lastrone molto liscio ed abbastanza inclinato verso il sottostante vallone dell'Ischiator da attraversare lungo una fessura quasi orizzontale fino a raggiungere una rassicurante cengia più in alto. Ancora 2-3 mt di arrampicaata su roccette e aggirando una crestina di massi gradinati verso sud, si ritrova la traccia che segue il pendio di rocce rotte ed erba, ormai facile, in direzione della vetta.
Il panorama è straordinario e comprende un infinità di laghi oltre a permettere un vista eccezionale sulla cresta Ischiator-Tenibres e sul vallone di Rabouns. Bellissimi i laghi Laufers e splendida vista sul vallone Ischiator che fa capo alla montagna. Particolare ed aerea la vista sulle frontistanti vette delle Chalanches. Purtroppo da nord arrivano nuvoloni ed aria gelida che invitano ad accelerare la discesa onde non dovere scendere le lisce placche sottostanti in presenza di pioggia in qual caso le cose mi sembrerebbero molto più complicate senza la dovuta attrezzatura. Con l'uso del cordino attraversiamo e scendiamo i due tratti delicati fino ad uscire nel ripido pendio sottostante per ritovare il comodo sentiero di salita.
Che dire il Corborant è una delle montagne più belle e panoramiche finora raggiunte.La mia modesta esperienza alpinistica però mi fa dire che data l'esposizione di più di un passaggio per lunghezze di qualche decina di mt e la necessità ripetuta di utilizzare le mani per l'arrampicata, sia il percorso dal buco della Marmotta, che dal Pas de Corborant siano un un pò più impegnativi del grado F assegnato dalle riviste ed arrivino anche ad un F+ od anche PD- ma vista la scarsa esperienza su percorsi alpinsitici accetto smentite.
Secondo me però l'uso di una corda( anche senza imbrago) e qualche anello di fettuccia rendono più sicuri e tranquilli i passaggi consentendo di godere appieno della bellissima scalata.
Dislivello totale con saliscendi vari secondo il GPS 1910 mt( alla faccia dei 1300 previsti)
tempo totale ore 8,0 per salita e discesa. Con percorso diretto direi 3h 15 per salita e 2h 30 per discesa ( lunghetta)
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