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Alpinismo : Bellissima salita all'Aiguille Centrale d'Arves.
Autore: andrea72 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 30/07/08 11:15
Notizia riferita al: 27/07/08
Letture: 2100

Un'altra bellissima gita da 'infiltrato' nel simpaticissimo gruppo del CAI di Almese. Tutto inizia la domenica precedente, quando Enrico, come sempre, mi invita alla gita sociale programmata all'Aiguille Centrale d'Arves. L'idea mi stuzzica molto e sabato, verso le 13.00 circa, con Enrico e Lorenzo, naturalmente in ritardo sul resto del gruppo, partiamo alla volta di Bonnenuit. Le previsioni meteo non sono un granchè, ma comunque vada, per me questo week-end si annuncia eterno nel senso che non so bene quando e come finirà a causa di un 'concatenamento' (ricordo qualcosa di simile compiuto dall'Alchimista un annetto fa circa), che incombe a ruota nel dopo gita... alla fine tutto sarà compiuto, ma in modo più affannoso del previsto. Ma andiamo con ordine. Il viaggio, non proprio così breve, procede tranquillo e, in corrispondenza del Col du Galibier, dal cielo, già ben minaccioso, inizia a scendere qualche goccia di pioggia che ci accompagna fino al parcheggio di Bonnenuit. La salita al rifugio è breve e su ottimo sentiero e in un'oretta circa raggiungiamo il resto del gruppo al piccolo ma accogliente rifugio. Un paio d'ore di relax prima della cena dove si chiacchera e si studia l'itinerario per il giorno seguente... anche se la pioggia ed il temporale che continuano fino a sera sembrano annunciare nulla di buono. Sulla cena... beh... lasciamo perdere... ben più interessante invece il dopo-cena, animato dai due simpatici gestori, sicuramente molto più a loro agio che ai fornelli (vedere l'ottimo video di Enrico). Nottata tranquilla e alle 3.30 la sveglia... fuori tutto sereno ed una stellata da togliere il fiato... una buona colazione e si parte alla luce delle frontali. Per un paio d'ore, in silenzio e a testa bassa, procediamo nella notte seguendo il lungo tracciato del sentiero che risale il vallone e si porta sotto al Colle des Aiguilles. Inizia a schiarire e la vetta dell'Aiguille Centrale si staglia di fronte a noi nella calda luce del mattino. Poco sotto il colle il gruppetto si divide: Enrico e Lorenzo deviano per la cresta est, con gli altri si procede invece verso l'ormai vicino colle per raggiungere l'attacco della via normale. L'arrivo al colle è accompagnato da un freddissimo vento che ci obbliga a vestirci velocemente. E' ora di legarsi e formiamo 3 cordate da due persone ognuna. Poco davanti a noi una coppia di giovani francesi sta attaccando la via. Subito ci complichiamo un po' la vita e invece di imboccare la cengia, seguiamo i due francesi che stanno risalendo un ripido canalino ghiacciato che si ricongiunge poco più in alto alla cengia. Mentre aspettiamo il nostro turno a salire, veniamo investiti dalle pietre smosse dal loro passaggio... tanto per farci capire subito com'è la storia di oggi. In effetti la qualità della roccia si rivela sin dai primi passi per quello che è... altamente rotta ed instabile, con appigli che vanno testati e scelti accuratamente. Ricongiunti alla cengia, procediamo di conserva per un buon tratto lungo l'esposta traccia che taglia da dx verso sx il versante nord-est della montagna, fino al primo 'tornante' dove appare di fronte a noi, in tutta la sua imponenza l'impressionante parete rocciosa dell'Aiguille Meridionale e, più lontani, i ghiacciai della Meje e del gruppo des Ecrins. Una svolta a dx e poco dopo una più ripida salita su rocce ben appigliate ci permettono di compiere un'altra svolta e portarci all'attacco della 'Dalle des Italiens'. Poco dopo la cengia compie un'espostissima curva superando uno sperone in leggera discesa... niente di difficile ma l'esposizione è davvero notevole e obbliga prudenza Ancora un risalto da affrontare direttamente e qualche passaggio di II alternati a tratti più facili e finalmente ci portiamo sotto al torrione sommitale che porta in vetta. Un bel passaggio di III su roccia salda e finalmente sbuchiamo sulla stretta ed aerea vetta. La salita è stata ben più lunga di quanto si potesse prevedere anche perché in 6 i tempi dei passaggi chiave si allungano decisamente. Pochi minuti in vetta e... è meglio iniziare la discesa che, viste le premesse si annuncia lunga e faticosa. Con una doppia scendiamo il salto roccioso sotto la vetta, quindi seguendo a ritroso il percorso di salita e sempre concedendoci ampi margini di sicurezza, scendiamo. Il passaggio esposto si rivela, in leggera salita al ritorno, decisamente più agevole dell'andata e quindi anche più veloce. Poco prima di affrontare l'ultimo tratto della cengia prima del colle ci raggiungono Enrico e Lorenzo che hanno raggiunto la vetta per la cresta est e scesi anche loro dalla via normale. Non resta che un passaggio sotto la doccia, a causa dell'acqua che cola copiosa dalla roccia e ritorniamo nei pressi del colle, dove termina la parte alpinistica. Finalmente possiamo rilassarci e sciogliere le cordate. Una telefonata a casa, una breve sosta per mangiare qualcosa e sono quasi le 15.00... mamma mia com'è tardi! Siamo almeno di 2-3 ore in ritardo sulla tabella di marcia. Enrico ed io salutiamo il gruppo che scende con più calma e praticamente di corsa scendiamo in un’ora esatta al rifugio. Il tempo di salutare e rassicurare il resto del gruppo al rifugio, ormai già quasi in apprensione e si riparte… arriviamo all’auto poco dopo le 16.30, ben cotti. Per accorciare il viaggio di rientro, scendiamo verso Valloire e la Val de la Maurienne, quindi attraverso il tunnel del Frejus e lungo l’autostrada, rientriamo a casa… un po’ caro ma i tempi cominciano per me ad essere davvero opprimenti. La già lunga giornata infatti è tutt’altro che in via di conclusione: a casa infatti mi aspettano per… partire per il mare! Non so bene come ma poco dopo le 20.00 tutto è pronto e caricati bagagli, moglie e figlie, si parte. Due orette di viaggio, scarico auto e finalmente… è finita!!!… posso andare a nanna! Domani per me la sveglia è alle 5.00 per rientrare a casa ed al lavoro… sì domani si ricomincia… domani…
Nel complesso è stata una bellissima gita d’alta montagna su di una vetta estremamente estetica ed elegante e di gran soddisfazione. Le difficoltà non sono di certo eccessive, ma necessita comunque di molta prudenza ed attenzione sia a causa dell’esposizione, davvero notevole in alcuni tratti, sia a causa della pessima qualità della roccia. Un ringraziamento particolare al gruppetto del CAI di Almese che mi ha simpaticamente ‘ospitato’ in un’altra delle loro belle avventure.

Data: 26-27 luglio 2008
Quota max: 3513 m
Partenza da: Bonnenuit
Quota partenza: 1690 m
Dislivello: 1987 m
Zona: Valloire - Savoie
Difficoltà: PD

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