Giornata all’insegna del tempo variabile.
In autostrada alle 6 il termometro della macchina segnava 14°, francamente ho avuto un’attimo di panico, che faccio? Proseguo o torno a dormire?
Arrivo a Thures mentre albeggia e il termometro segna 7°, bene la temperatura è incoraggiante!
La meta la devo ancora decidere, pensavo o al Giasset o al Fournier, vedrò le condizioni della neve, la settimana appena trascorsa ha fatto molto caldo e la neve deve aver subito un bel ritocco!
Da Thures mi porto, con il percorso che la maggior parte di voi conosce, a Rhuilles su una strada con neve ghiacciatissima, il tratto più indigesto della gita. Sempre senza ciaspole mi dirigo con buona andatura verso le grangie di Chabaud dove poco prima di raggiungerle mi metto le racchette, il manto nevoso non permette di camminare senza di esse. Ormai devo decidere cosa fare, o portarmi verso la traccia che si dirige al Giasset o proseguire diritto verso il colle di Chabaud.
Il tempo si stà guastando velocemente, il vento stà aumentando di intensità ed iniziano pure a cadere delle palline ghiacciate portate da queste raffiche provenienti dalla Francia.
La punta della Dormillouse non si vede più, le nuvole si stanno abbassando sotto quota 3000, così decido di arrivare almeno al colle poi deciderò cosa fare.
Mentre salgo maturo l’idea di fare un giro ad anello, percorrendo le strade del sistema “ Montagna Viva “, potrei tornare alla macchina passando da Bousson.
Ok, anche oggi non arriverò su nessuna punta, ma farò un’ escursione con un grande spostamento.
Al colle di Chabaud il vento è veramente forte, così decido di non raggiungere il colle Bousson ma di svalicare attraverso il colle Bourget.
Dal colle delle tracce di discesa di qualche scialpinista scendono ripide verso il bosco di larici sottostante, le seguo, così mi ritrovo nel bosco, riparato dal vento ma su una neve che non è più portante, sprofondo anche se ho le ciaspole.
Perdo quota velocemente, in lontananza vedo il rifugio vicino al lago Nero, come esco dal bosco il vento si fa subito sentire, mi dirigo verso il rifugio camminando sul lago che è ghiacciato. Arrivano i primi escursionisti che sono partiti da Bousson ma proseguono sulla strada verso la capanna Mautino, mi fermo a fare colazione e dopo 10 minuti riparto sulla strada militare verso valle. Arrivo ad un bivio dove un cartello indica la possibilità di raggiungere le Gr. Chabaud passando sotto le pendici del monte Courbion, ma opto per l’itinerario più lungo verso il paese di Bousson. Man mano che proseguo il vento cala di intensità, la temperatura sale e la neve si scoglie.
Incrocio altri escursionisti che salgono i quali mi informano che sotto ormai non c’è più neve ma lunghi tratti sassosi, infatti poco dopo la strada non è più innevata, così gli ultimi 100 metri di dislivello verso Bousson li faccio senza le ciaspole, le rimetto nello zaino e non le rimetterò più.
Si vede il paese di Thures con le macchine degli escursionisti parcheggiate sulla strada, la mia metà!
O scendo a Bousson e mi faccio i 2-3 km sull’asfalto o prendo la pista che costeggia il torrente e raggiunge Rhuilles.
Decido di percorrere questa pista, sono 4 km con un dislivello di circa 300 metri, eterni!!
Ormai sono più di 5 ore che ho lasciato la macchina e non aspetto l’ora di raggiungerla per potermi togliere gli scarponi.
Arrivo al sospirato ponte che mi riporta sul versante opposto, supero la borgata ed affronto l’ultimo tratto di strada non più ghiacciata che mi porta dopo 6 ore e mezza al punto di partenza.
La gita è terminata, penso alle previsioni del tempo che dicono che la prossima settimana arriverà una perturbazione, speriamo che ci porti tanta neve!!!!!
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