Il motivo è che è un gran vallone,nel senso che non finisce mai.
Ancora con il capo cosparso di cenere per l'errore di itinerario,dovuto al fatto che frequentando luoghi molto isolati ed abituati a non vedere traccia umana,ieri appena vista una,abbiamo subito staccato il cervello e pedestremente seguito chissà chi...
Comunque la lezione è imparata come dicono e nessuno nasce imparato come ridicono.Il bello che l'itinerario è pure inserito nel libro! Vergogna.Comunque ci siamo divertiti un sacco:
Un piede completamente a bagno nel primo guado,
uno sprofondamento in un buco nero (vedi video di Enrico)
equilibrismi di sorta
19 km di gita e 1750 metri di dislivello
Un corvo sinistro che volteggia sulla testa di Enrico alla partenza dalla cima,
una sete atroce per tutta la discesa,
altro spofondamento in buco nero con rischio di finire in fondo al torrente,
una lepre che mi taglia la strada nel bosco (bella,ma con la fame che avevo...)
e poi ditemi:
ma chi cavolo sono gli ingegneri che hanno progettato le strade delle valli di Bardonecchia!!!!!
Perchè vanno tutte in discesa verso i monti e al ritorno dai monti in salita? Perchè devono essere lunghe km e km per fare minimi dislivelli??
Datemelo in mano quel genio di progettista,quell'artista dell'asfalto.
Come direbbe Albanese: in tu c... ecco dove lo asfalterei.
Statemi bene!
Album Foto
Video