Un bel regalo per Natale: un nuovo sentiero, non ancora censito sulle mappe, che, collegato con il tradizionale percorso per salire la Cima Saben dal suo versante meridionale, permette un ampio anello alle spalle di Valdieri su ambo i lati del Vallone Scumbes attraverso la Riserva Naturale Regionale Rocca San Giovanni-Saben.
Il sentiero è denominato dell'Isòp dal nome locale dialettale della lavanda. Tale nome pare derivi dall'Issòpo, pianta aromatica perenne con fiori del colore simile alla lavanda.
Lo spunto è venuto dalla descrizione fattane da Roberto Pockaj e pubblicata sul suo ottimo sito https://www.alpicuneesi.it/ , da cui riprenderò alcune utili informazioni.
Il sentiero è stato realizzato a cura del Parco Naturale Alpi Marittime per ovviare alle difficoltà di percorribilità e sicurezza del sentiero di Tetto Clinetta. In tal modo l'anello è stato ampliato ricomprendendo il Colletto di Rustagn, ottimo punto panoramico e di sosta.
C'è da aggiungere che si tratta di un giro con sviluppo chilometrico e dislivello contenuto, ma non banale per la ripidità di alcuni tratti e per alcuni passaggi che possono creare difficoltà a chi soffre di vertigini. Per una maggiore sicurezza, sarebbe auspicabile che almeno in due punti venissero fissati degli spezzoni di corda o delle catene. Noi l'abbiamo percorso con terreno asciutto e in queste condizioni ho messo come difficoltà E+, ma con terreno bagnato, ghiacciato o innevato la valutazione diventerebbe sicuramente EE. In ogni caso il traversone in alto che taglia il Vallone Scumbes è da percorrere con attenzione.
Ma veniamo alla descrizione del percorso. Noi abbiamo parcheggiato all'inizio di Valdieri (773m) in piazza Regina Elena (possibilità di sosta anche più avanti in Piazza V. Emanuele) e, zaino in spalla, dall'anzidetta Piazza V. Emanuele, imbocchiamo sulla destra Via Principe Umberto e tra gli addobbi del periodo natalizio svoltiamo a sinistra (indicazioni) di fronte alla cappella di San Giuseppe, edificio di culto risalente al XVII secolo situato all’ingresso storico di Valdieri, nel rione di Saretto, lungo l’antica via proveniente dal fondovalle e diretta verso l’alta Valle Gesso e la Provenza.
Proseguiamo su sterrato in Via della Torre incontrando, poco più avanti, sulla sinistra l'indicazione per Fontana di Corda, dal nome dell'omonimo sentiero, percorso storico, usato un tempo dalla comunità valdierese per condurre le vacche al pascolo sulle pendici del Monte Piastra; oggi una porzione del frequentato itinerario di valle,
Sulla destra troviamo l'indicazione per la Necropoli protostorica e per Andonno. Noi proseguiamo dritto incontrando i pannelli esplicativi all'ingresso nel sito del Parco Aree Protette Marittime e le avvertenze per la salvaguardia delle numerose specie vegetali, tra cui rari endemismi come il Ginepro fenicio e il Ginepro di Spagna.
Più avanti c'incuriosisce la scritta su un rudere “mini baita: fatta nel 1964” accompagnata dal disegno di due fiorellini. In effetti era proprio il tempo dei “figli dei fiori”...
Subito dopo giungiamo al bivio di giunzione dell'anello del sentiero dell'Isòp: a destra verso il Saben, a sinistra verso il Colletto di Rustagn. Intendendo fare il giro in senso antiorario imbocchiamo la traccia destra che s'inoltra subito ripida nel bosco.
Uscendo dal bosco il sentiero sale zigzagando su roccette e tra bassi arbusti sul declivio calcareo discendente dalle pareti rocciose di Cima Saben e della Rocca di San Giovanni. Ci troviamo nell'ambiente che ha determinato l'esigenza di tutela con la Riserva Naturale poiché l'esposizione riparata verso Sud circoscrive un microclima caldo e arido che, unito alle caratteristiche del suolo, permette la vegetazione di specie rare a questa latitudine e altitudine. In particolare qui si può apprezzare la presenza del Ginepro fenicio (Juniperus phoenicea) e del Ginepro turifero o di Spagna (Juniperus thurifera). Di quest'ultima specie troviamo, prima di Tetti La Crava, un esemplare alto 6 metri iscritto nell'elenco nazionale degli alberi monumentali.
Questi due endemismi, a differenza del ginepro comune (Juniperus communis) che è aghifoglie, hanno foglie squamiformi. Le pseudo bacche (galbule o coccole) del fenicio sono rosso-brune e globulari mentre quelle del turifero sono color purpureo scuro.
Un tempo la resina del Thurifera (dal latino Thurifera = contenitore di incenso) veniva utilizzata per l'incenso (da qui anche la derivazione del nome “turibolo”, cioè l'incensiere usato nelle funzioni religiose per far bruciare l'incenso).
Lungo il sentiero (e per tutto il percorso) ci accompagnano ripetuti cespugli di lavanda, ora secchi, ma che, nella stagione buona, con il colore e il profumo dei fiori, ben giustificano il nome dato al sentiero. Frequenti sono pure gli scorci panoramici sulla valle Gesso e sull'abitato di Valdieri nonché sui bastioni rocciosi della Rocca San Giovanni e della Cima Saben, mentre, aldilà del Vallone Scumbes lo sguardo corre sul Monte Piastra e Madonna del Colletto.
Continuando a salire arriviamo al passaggio in un canalino con un salto di roccia facilmente superabile con terreno asciutto, ma che potrebbe creare difficoltà in caso di roccia bagnata o ghiacciata.
Ci inoltriamo nel bosco arrivando in breve presso i pochi ruderi rimasti di Tetti La Crava (1235m) e dopo una breve pausa riprendiamo il cammino decisamente verso Est; poi una svolta verso Nord ci porta a breve distanza dalla parete di roccia dove troviamo le paline segnaletiche, sulla destra per il Saben mentre noi continuiamo dritto sul sentiero dell'Isòp iniziando il lungo traversone del Vallone Scumbes.
Il sentiero s'inoltra in una faggeta con alcuni tratti abbastanza impegnativi, transita presso un roccione cui è addossata una balma e continua in ascesa fino a raggiungere in una abetaia i ruderi di
Tetti Clinetta (1333m). Poco più avanti superiamo il bivio dell'ormai desueto sentiero verso Valdieri e raggiungiamo il punto più elevato dell'odierna escursione (1345m) superando alcuni tratti rocciosi un po' esposti sui quali occorre prestare attenzione anche sull'asciutto a causa dello strato di foglie scivolose.
Ora si apre un lungo traversone su terreno aperto nell'assolato alto Vallone Scumbes, con tratti sassosi e rocciosi e alcuni brevi passaggi un poco aerei finché giungiamo sul contrafforte che dalla Cima Pissousa scende fino a Valdieri dove volgiamo decisamente a sinistra scendendo nel bosco di pini e faggi in mezzacosta da una parte e dall'altra del crinale, su ottimo sentiero che gradualmente spiana giungendo all'accogliente e panoramico Colletto di Rustagn (1058m).
Qui ci aspetta una comoda panchina dove possiamo goderci la sosta pranzo ammirando la corona di cime che ci circonda.
A malincuore arriva l'ora di scendere da questo piacevole colle e, tralasciando il bivio per Tetti Colletto, scendiamo sulla sinistra nel bosco di latifoglie e pini superando l'impluvio dopo il quale la pendenza si accentua seppur mitigata dai fitti tornanti. Superiamo la Fontana di Roccia (attualmente asciutta) e continuando nel bosco tra stretti tornanti e ripidi traversi giungiamo al bivio di chiusura del tratto di percorso ad anello ricongiungendoci alla traccia di salita che seguiamo a ritroso fino a Valdieri.
Escursione effettuata il 21 dicembre 2024
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da Adriano e Maria Teresa
Località di partenza: Valdieri 773m
Punto più elevato raggiunto: nei pressi di Tetti Clinetta 1345m
Dislivello cumulato in ascesa: 580m
Sviluppo complessivo del percorso: 7 km
Tempo in movimento: 3h 30'
Difficoltà: E+ (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive