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Escursionismo : Giro ad anello tra le vigne di Barolo e La Morra
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 17/12/24 19:04
Notizia riferita al: 05/12/24
Letture: 273

Oggi siamo all'ultima delle tre escursioni che la Compagnia dell'Anello ha programmato nelle Langhe e nel Roero alla scoperta di alcune località ove si producono tre blasonati vini rossi DOCG (Denominazione d'Origine Controllata e Garantita), Barolo, Barbaresco e Roero. Questi tre magnifici vini, sono tra di loro fratelli in quanto hanno in comune come progenitori il vitigno e l'uva Nebbiolo (il cui nome deriva da nebbia, proprio perché matura più tardi rispetto alle altre uve a bacca nera, quando sulle colline della Langa comincia a salire la prima nebbia).
Per chi ci ha seguito, nei giorni passati siamo stati nella sinistra Tanaro percorrendo il “Sentiero dell'Acino”, in una zona delle colline del Roero dove si produce l'omonimo vino, il Roero DOCG. Successivamente ci siamo trasferiti alla destra del Tanaro, nelle Langhe, addentrandoci tra i vigneti di uva Nebbiolo del Senodelvio e di Treiso che danno vita al Barbaresco DOCG.
Per l'ultimo appuntamento siamo alla corte del “Re dei vini”, il Barolo DOCG, per vagare sulle strade e le capezzagne di alcuni vigneti ove si producono le uve Nebbiolo atte a produrlo. Può essere utile ricordare, in proposito, che la zona di produzione interessa poco più di 2000 ettari di 11 comuni e precisamente l’intero territorio di Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba e parte del territorio di Cherasco, Diano d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi e Verduno.
Non bisogna inoltre dimenticare che il vino Barolo può essere messo in vendita solo a partire dal 1° gennaio del 4° anno successivo alla vendemmia rispettando un periodo d'invecchiamento minimo di 38 mesi a partire dal 1° novembre successivo alla raccolta delle uve, di cui almeno 18 mesi in botti di rovere (vale a dire che il vino derivante dalla vendemmia 2024 lo troveremo in vendita solo dal 1° gennaio 2028) e la specificazione “riserva” può essere riportata in etichetta solo dopo 62 mesi di invecchiamento (ciò, unitamente a tutte le altre ferree regole del disciplinare di produzione, fanno comprendere il perché del prezzo di vendita di tale vino)
Il nostro giro prevede un anello classico con partenza da Barolo fino a La Morra e ritorno passando dal castello della Volta.
La giornata è bellissima, ma fredda e nonostante ciò da queste parti ci sono sempre turisti attirati dalle eccellenze enogastronomiche nonché dagli incomparabili panorami. Non dimentichiamo che siamo in un'area patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO (cioè l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, la Comunicazione e l’Informazione), come paesaggio culturale di eccezionale bellezza, caratterizzato da una tradizione storica antica legata alla coltura della vite e a una vera e propria “cultura del vino”, profondamente radicata nella comunità.
Ma veniamo al percorso. Dal parcheggio nell'abitato di Barolo, dove abbiamo lasciato l'auto in via Asilo, zaino in spalla, dopo essere saliti dal parcheggio in Via Roma, svoltiamo a destra e seguiamo la via XXV Aprile. Dopo un breve tratto si apre una bella vista su Barolo. Una volta giunti ad una piccola rotonda, proseguiamo mantenendo la destra su via Crosia, qui iniziamo a seguire i segnali CAI bianco-rossi. Dopo un breve tratto svoltiamo a sinistra su via Bergesia e iniziamo a scendere seguendo le indicazioni del sentiero 301 e qui iniziamo ad essere circondati dalle vigne. Uno sguardo sulla prestigiosa collina dei Cannubi è d'obbligo perché è il posto dove ogni produttore di vino desidererebbe avere una vigna per farci il Barolo. Il perché ce lo spiega l'etimologia del nome che richiama la parola “connubio” quale significato di unione, su questa collina, di due stratigrafie del terreno diverse: quella a marna blu che dà una naturale eleganza al Nebbiolo (la troviamo sovente anche nell'area del Barbaresco) e quella a marna grigia che conferisce maggior struttura al vino e quindi maggior predisposizione all'invecchiamento. Questo è uno dei pochi posti dove eccezionalmente si trovano unite entrambe le caratteristiche! Naturalmente è una delle 181 MGA (Menzioni Geografiche Aggiuntive) del Barolo, quelle che i francesi definirebbero cru (“cru” è il participio passato sostantivato del verbo “croître”, per significare “ciò che cresce in una determinata località”).
Nel cammino di oggi transiteremo tra i vigneti delle seguenti MGA: come già detto, Cannubi, poi, salendo verso La Morra, Sarmassa, Cerequio, Brunate, La Serra e Boiolo. Al ritorno, scendendo da La Morra a Barolo, Serradenari, San Pietro, Bricco delle Viole, La Volta e Paiagallo.
Tornando al percorso, continuiamo a seguire il sentiero fino alla frazione Cerequio dove ha sede il resort di lusso in mezzo ai vigneti denominato “Palas Cerequio”. Qui deviamo sul sentiero 301B in direzione della Cappella delle Brunate o Cappella del Barolo oppure, ancora, come fu inizialmente denominata, Cappella di Santissima Madonna delle Grazie. Ma non fu mai consacrata a luogo di culto.
La Cappella del Barolo fu costruita nel 1914 da alcuni contadini della zona che la utilizzavano come riparo in caso di temporali. Negli anni Settanta il terreno su cui si trova la Cappella e i vigneti nei dintorni furono acquistati dalla famiglia Ceretto che nel 1999, dopo anni di disuso e abbandono, decise di ristrutturare il piccolo edificio. Il lavoro fu commissionato a Sol Le Witt e David Tremlett, due artisti dello scenario contemporaneo. Pare che i due scelsero il baratto anziché una remunerazione vera e propria: lavorarono sulla Cappella in cambio di una fornitura a vita di Barolo da parte della famiglia. Gli artisti, in poco tempo, trasformarono l’edificio in un’opera d’arte: Sol Le Witt si occupò delle decorazioni esterne dalle tonalità vivaci e gioiose, mentre David Tremlett curò gli interni con colori caldi e accoglienti.
Lasciamo la cappella diventata ormai famosa per i suoi splendidi colori pastello e imbocchiamo via Fontanazza in salita dove i filari conducono la vista verso la vicina La Morra.
A breve distanza ci soffermiamo presso un raro albero di “puciu” (nespole) e di seguito ci rimettiamo sul sentiero 301 con una salita che si fa più dolce.
Entriamo nel paese di La Morra e risaliamo lungo i bastioni per andare a vedere il centro storico e
Piazza Castello con la torre campanaria e il prestigioso Belvedere: uno dei migliori balconi per apprezzare la stupenda vista sulle Langhe. I vigneti si estendono con continuità sui pendii dei versanti collinari, intervallati qua e là da borghi di impianto medioevale dai quali spesso si ergono imponenti castelli.
Il luogo si presta egregiamente per una sosta rifocillante, oltreché per gli occhi, anche per un certo languorino che incomincia ormai a farsi sentire.
Di seguito, torniamo sui nostri passi e scendiamo nel paese per Via Roma, svoltiamo a destra in via Fontane in corrispondenza della cappella di Santa Brigida e qui imbocchiamo il sentiero 307.
Il sentiero sale per un breve tratto al termine del quale si apre un bel panorama su La Morra. Qui svoltiamo a sinistra e seguiamo i segnali bianco rossi lungo via della Fornace transitando accanto ad una strana struttura metallica che, ad uno sguardo più accurato, risulta essere una lunga scaletta risalente verso il cielo puntando direttamente (meteo permettendo) alla vetta del Monviso.
Mentre, sull'altro lato della strada, sfilano in alto i tralicci stracolmi di ripetitori del Bricco del Dente, in posizione strategica per diffondere i vari segnali dell'etere, sia sulle Langhe che nella pianura cuneese. Più avanti, in corrispondenza della stradina che sale ai ripetitori, troviamo l'indicazione per la Cappella degli Alpini e un cartello con l'informazione che qui, a 535 metri s.l.m., ci sono le vigne che producono il Barolo più alto del mondo!
In questo punto abbandoniamo la strada asfaltata, svoltiamo a sinistra su un sentiero in un folto bosco misto e iniziamo a scendere. Bisogna prestare attenzione, specialmente in caso di terreno bagnato, ad un breve tratto molto scosceso dove possono tornare utili le corde di sicurezza qui opportunamente e prudenzialmente fissate.
Usciti dal bosco si torna alla vista sulle colline vitate e, addentrandoci in mezzo ai vigneti, attraversiamo la provinciale per scendere al Bricco delle Viole dove troviamo, oltre al ristorante, una fontana, un'area pic-nic e la Cappella San Pietro, una cappella campestre risalente al XV secolo dedicata a San Pietro Vignoleis (delle vigne), più comunemente chiamata con il nome di Cappella di San Pietro delle Viole.
Continuiamo sul sentiero a lato strada e imbocchiamo il viottolo che porta al Castello della Volta. Lo aggiriamo portandoci all'ingresso dove possiamo notare il pessimo stato di conservazione di questo maniero le cui mura racchiudono leggende e misteri tramandati dalla tradizione popolare.
Costruito nel dodicesimo secolo, dopo vari passaggi di proprietà finì nelle mani dei Falletti per poi entrare in una fase declinante che dura ancora oggi. La storia popolare vuole che nel Trecento, durante una grande festa, gli ospiti si abbandonarono a un’eccessiva lussuria: per punizione Dio fece crollare la volta (da cui il nome del castello) di un salone, seppellendo tutti i partecipanti.
Proseguiamo sul sentiero che scende ora verso la strada provinciale, l'attraversiamo riprendendo il sentiero 305A che cala dritto tra le vigne. L'abitato di Barolo, dominato dal suo castello, man mano si avvicina in bella prospettiva e in breve, su ampie capezzagne, raggiungiamo l'asfalto di via XXV Aprile e il centro di Barolo chiudendo così il nostro bell'anello.
Escursione effettuata il 5 dicembre 2024
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da Adriano, Carla e Maria Teresa
Punto più elevato raggiunto: 535m Bricco del Dente
Dislivello cumulato in ascesa: 454m
Sviluppo complessivo del percorso: 11,8 km
Tempo in movimento: 4h
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca

Tracciato gps
Wikiloc
percorso interattivo Relive


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 19/12/2024 15:01  Aggiornato: 19/12/2024 15:01
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 728
 Re: Giro ad anello tra le vigne di Barolo e La Morra
Descrizione del percorso: Adriano
Fotocronaca: Adriano e Maria Teresa
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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