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Escursionismo : Tra i vigneti del Barbaresco di San Rocco Senodelvio e Treiso
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 09/12/24 00:56
Notizia riferita al: 28/11/24
Letture: 201

L'hinterland albese, terra fortunata di pregiati vini, accoglie, tra il resto, tre meraviglie DOCG (Denominazione d'Origine Controllata e Garantita) chiamate Barolo, Barbaresco e Roero. Questi tre magnifici vini, ognuno con le proprie peculiarità, hanno in comune come progenitori il vitigno e l'uva Nebbiolo, il cui nome deriva da nebbia, proprio perché matura più tardi rispetto alle altre uve a bacca nera (Dolcetto e Barbera), quando sulle colline della bassa Langa comincia a salire la prima nebbia.
La Compagnia dell'Anello si è posta l'obbiettivo, quest'anno, di andare ad esplorare alcune parti del territorio di produzione di questi tre blasonati vini rossi, tra di loro fratelli.
Nei giorni passati siamo stati nella sinistra Tanaro percorrendo il “Sentiero dell'Acino”, in una zona delle colline del Roero dove si produce l'omonimo vino, il Roero DOCG.(v. La Guida del 14 novembre scorso e https://www.facebook.com/groups/compagnia.anello/posts/3717012178609634/).
Oggi ci trasferiamo alla destra del Tanaro, nelle Langhe, addentrandoci tra i vigneti di uva Nebbiolo del Senodelvio e di Treiso che danno vita al Barbaresco DOCG.
Il nostro giro inizia da San Rocco Senodelvio, una piccola frazione di Alba al centro della valle ove scorre il torrente Senodelvio. A rigore non bisognerebbe scriverlo così, bensì Seno d'Elvio, a significare il luogo che diede i natali a Publio Elvio Pertinace, imperatore romano per 87 giorni nel 193 d.C.
C'è anche da rammentare che a San Rocco ha sede una delle cantine storiche delle Langhe, il Bricco del Drago, ospitante un museo etnografico contenente, tra l'altro, la più antica bottiglia di vino con l'etichetta “Barbaresco”, risalente al 1870.
Siamo nelle Langhe e quindi come non citare Beppe Fenoglio, lo scrittore partigiano che ha raccontato le tragiche vicissitudini tra queste colline delle fasi conclusive dell'ultima guerra. E' famosa la frase in cui afferma che “...le aveva sempre pensate le colline come il naturale teatro del suo amore. E invece gli era toccato di farci l'ultima cosa immaginabile: la guerra”...
Parcheggiata l'auto nella piazza su cui si affacciano la chiesetta dedicata a San Rocco, l'ex scuola elementare ora trasformata nel B&B “Locanda del Barbaresco” e la tipica ”Osteria Italia Citabiunda”, zaino in spalla, ci avviamo in direzione Nord lungo la strada fiancheggiante il torrente per 500 metri fino al bivio di Strada Basso che imbocchiamo sulla destra.
Per gli appassionati di geologia va ricordato che da San Rocco si può risalire a piedi la gola delle spettacolari Rocche dei Sette Fratelli inoltrandosi nelle più grande forra di tutte le Langhe con la stratigrafia delle colline a vista e tartufi ben nascosti sotto le piante che qui custodiscono segreti e fortune di decine di trifolao diTreiso e San Rocco.
Poco più avanti la strada asfaltata inizia a salire la collina ad ampi tornanti e dai noccioleti del fondovalle passiamo ai ben curati e rigogliosi filari dei vigneti di Nebbiolo.
Il Barbaresco si produce in quattro comuni: Barbaresco, Neive, Treiso e la frazione San Rocco Senodelvio del comune di Alba. Il comprensorio vanta complessivamente 69 MGA (Menzioni Geografiche Aggiuntive), quelle che i francesi definirebbero cru (“cru” è il participio passato sostantivato del verbo “croître”, per significare “ciò che cresce in una determinata località”).
Noi saliamo verso Treiso tra i cru (pardon MGA) di Rocche Massalupo, Giacone e Bernadot, toccando le tenute Piazzo, Barac, Basso, Lano e Alberta.
I filari ormai spogli sono in attesa della potatura invernale e in qualche vigneto constatiamo che è già iniziata. L'autunno piovoso quest'anno non ha favorito il “foliage”, ma qualche “rapet 'd San Martin”, cioè quei grappolini che al momento della vendemmia erano immaturi e quindi non erano stati raccolti perché inadatti alla vinificazione, ha resistito alla morsa dei primi geli e ci regala il suo gustoso succo.
Poco prima della cascina Alberta troviamo sulla destra il bivio per le Rocche dei Sette Fratelli e quindi imbocchiamo il sentiero che tra boschi e vigneti scorre sul limite NE del dirupo delle Rocche che da questa prospettiva presenta una scenografia spettacolare. Questa voragine ha la forma di un anfiteatro ed è stata creata dall'erosione dell'acqua che nel corso dei secoli ha letteralmente scavato la collina scolpendo un libro genealogico a cielo aperto con le pareti verticali che precipitano a strati alternati di marne, calcare, sabbia e argilla tra sparuti ed eroici alberi e cespugli. Il curioso nome
di questo burrone è legato ad una leggenda che racconta della tragica vicenda di sette fratelli che lavoravano duramente la collina dove ora si trovano le Rocche e che per la fatica e la scarsità di cibo inveirono e bestemmiarono Dio sfidandolo, se veramente fosse esistito, a farli precipitare nelle viscere della terra e la terra si aprì...
Arriviamo così alla borgata Canta tornando sull'asfalto di Via Meruzzano e ci avviamo in direzione di Treiso sulla dorsale che divide la valle Senodelvio dalla valle Tinella camminando su un tratto del percorso Bar to Bar cioè la Barbaresco-Barolo, un itinerario ad anello in 7 tappe attraverso le Langhe e il Roero fattibile per il trekking a piedi e l'off-road in bici.
Una sosta per rifocillarci presso la comoda area pic-nic, che risulta pure essere il punto più elevato dell'odierno percorso (467m) e proseguiamo per il centro di Treiso (Trèis in piemontese) il cui nome deriva dal latino “Tres”, nome dato dai romani al piccolo insediamento, situato a tre chilometri da Alba.
Poco distante dalla piazza centrale, su cui s'affaccia la parrocchiale dedicata alla Maria Vergine Assunta, scendendo su Via Alba incontriamo l'Osteria dell'Unione, storico locale in cui germogliò l'idea vincente di Slow Food.
Proseguendo, al primo tornante teniamo la destra sulla provinciale 321 passando tra i vigneti dei cru (MGA) di Nervo, Bricco di Treiso, Valeirano, Giacosa e Rizzi sino ad individuare la capezzagna che ci permette di scendere nel fondovalle presso la cascina Frati e chiudere questo interessante anello tornando al punto di partenza nella piazza di San Rocco Senodelvio.
Escursione effettuata il 28 novembre 2024
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da Adriano, Carla e Maria Teresa
Località di partenza: San Rocco Senodelvio frazione di Alba 197m
Punto più elevato raggiunto: Area Pic-nic di via Meruzzano 467m
Dislivello cumulato in ascesa: 300m
Sviluppo complessivo del percorso: 9,8 km
Tempo in movimento: 3h
Difficoltà: T (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca

Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 9/12/2024 1:03  Aggiornato: 9/12/2024 1:03
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 728
 Re: Tra i vigneti del Barbaresco di San Rocco Senodelvio ...
Descrizione del percorso: Adriano
Fotovideocronaca: Adriano
Tracciato GPS: Adriano
Elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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