Interessante e godibilissimo itinerario che permette di attraversare le "Porte di Roma", spaccatura naturale in una rupe rocciosa che mette in comunicazione due zone pascolive di alta quota in alta valle Maira, oltre a transitare su altre cime che costellano il percorso ad anello regalando magnifici panorami sulle più belle montagne della vallata, il tutto sotto l'occhio vigile del monte Ruissas.
Salendo la Valle Maira in auto raggiungiamo la borgata Maddalena dove svoltiamo a destra per la frazione Ussolo di Prazzo e, proseguendo ancora per poco più di un chilometro, raggiungiamo la borgata Vallone (1436m) dove parcheggiamo.
Da qui, zaino in spalla, proseguiamo per qualche centinaio di metri sulla sterrata fino a trovare, sulla sinistra, una prima scorciatoia che sale nel bosco alla borgata Draio caratterizzata da un insolito pilone votivo “doppio uso”, cioè con la parte superiore dedicata alle sacre immagini e la parte inferiore attrezzata quale forno comunitario.
Proseguiamo sul sentiero nel bosco fino ad intersecare la carrozzabile che attraversiamo per continuare sul successivo sentiero-scorciatoia che ci porta alle Grange Podio preannunciate da un bel crocifisso che si staglia sul grandioso scenario di alcune cime dell'Alta Valle Maira: Rocca Peroni, Scaletta, Oronaye e Auto Vallonasso.
Ora torniamo nella strada sterrata e al primo tornante incrociamo il sentiero Franco Gallizio che parte da Ussolo e che, d'ora in avanti, seguiremo per l'intero svolgersi del nostro giro ad anello.
Questo percorso, voluto dal CAI di Dronero e inaugurato il 16 giugno scorso, ha ripristinato e collegato alcuni vecchi sentieri rendendo ben individuabile e agibile il tragitto per arrivare allo storico passaggio denominato Porte (o Porta) di Roma, sulla cresta rocciosa che domina dall’alto il vallone di Ussolo, usato anticamente dai pastori e dagli armenti per raggiungere i pascoli del vallone di Traversiera e viceversa.
Il sentiero contraddistinto da un bel logo a colori raffigurante un classico zaino “vintage”, è stato dedicato a Franco Gallizio, volontario del CAI che tanto si era dedicato in vita ai suoi luoghi del cuore in Valle Maira: prima alla cura della capanna Ussolo e poi nella costruzione del rifugio della Gardetta.
Continuando il nostro cammino, dopo il tornante abbandoniamo la strada svoltando a sinistra presso il pilone votivo, transitiamo presso una ampia grangia e risaliamo per dritto verso le Grange Passo (1710m). Qui ritroviamo la comoda sterrata pervenendo alle Grange Chiotto Ligera (o Chioligiera) a quota 1764m, ove ci attende una spiacevole e amara sorpresa: la strada è completamente sbarrata da un enorme SUV con tre baldi giovani tronfi per l”impresa” di aver appena abbattuto uno splendido cervo che giace nella scarpata. No comment per chi pensa ancora che questo tipo di attività venatoria possa essere considerato uno “sport” e per la noncuranza di chi, al governo regionale, per accaparrarsi i voti dei cacciatori, è connivente e ammette tali scempi!
Continuiamo sulla sterrata per circa 500 metri trovando sulla destra la chiara indicazione per le Porte di Roma su un sentiero rifatto nuovo che comodamente permette di raggiungere le Grangette e quel che resta della Capanna Ussolo dopo la slavina che l'ha travolta.
A monte dei ruderi seguiamo le tracce dell’antico sentiero che sale costeggiando la pietraia fino al cospetto delle praterie sommitali del Monte Chirlè; in questo tratto il sentiero si può confondere con i solchi tracciati dai bovini al pascolo, ma le tacche bianco-rosse ed i pali segnano con chiarezza il percorso.
Nei pressi di un grande masso con segnaletica svoltiamo decisamente a sinistra e seguendo i pali e i segnali raggiungiamo su pietraia mista il preesistente “Sentiero dei Pastori” che ci porta ai piedi della parete rocciosa dove la pista, attrezzata con gradini di pietra, sale ripida fino a raggiungere la sommità di una rampa naturale ove si apre un corridoio di roccia che porta sul versante opposto.
Siamo alle Porte di Roma (m.2333).
Tale nome è di origine etimologica incerta, ma la tesi più accreditata pare essere quella derivante da un'italianizzazione dell'antico termine latino 'ruma', col significato di gola, stretto passaggio.
Aldilà del corridoio roccioso ci troviamo in una specie di anfiteatro naturale ben riparato che sicuramente un tempo era utilizzato per il riposo durante la traversata e che ben si presta anche per l'odierna pausa pranzo del nostro gruppo. Qui abbiamo anche il piacere di salutare e conoscere personalmente le amiche FB Isabella e Rosanna Bagnis.
Ma non è finita qui, il giro si deve completare proseguendo sull'altro versante e le tacche in effetti indicano di scendere in una specie di dolina, ma noi preferiamo salire sulla cresta per goderci lo strepitoso panorama e osservare il traversone sulla Pianagnelier che seguiremo sul lato Sud del Monte Ruissas per giungere alla base della gobba del Monte Cappel.
Così facciamo, con la dovuta attenzione in un paio di passaggi, ma mentre ci siamo non rinunciamo a salire il culmine del panettone del Monte Cappel (2363m), punto più elevato dell'odierna escursione, e non possiamo che restare estasiati dallo spettacolo che riempie i nostri occhi. In particolare si fanno ammirare Rocca La Marchisa, già imbiancata, e il Monte Cervet che da questo punto di osservazione fa una gran bella figura!
Torniamo sulla traccia e scendiamo per cresta verso il Colletto Serasin soffermandoci sulla Rocca di Ciarm (2237m) ai margini del dirupo sul sottostante vallone pitturato dalla veste autunnale dei lariceti.
Dal Colletto non può mancare una scappatella alla Punta Culour (2067m) sovrastante la Punta della Guglia e splendidamente affacciata sulla conca di Acceglio, di fronte al Vallone di Unerzio ed al lontano Oronaye.
Tornati al Colletto Serasin (2040m), confine territoriale tra i comuni di Acceglio e Prazzo, intraprendiamo la discesa nel lariceto, inizialmente difficoltosa per i danni arrecati al sentiero dai recenti eventi atmosferici che obbligano ad una gimkana tra le piante, ma più sotto la situazione migliora e salvo un po' d'attenzione per l'attraversamento del Rio delle Grange si arriva a chiudere l'anello sulla sterrata di salita alle Porte di Roma.
In piacevole discesa non ci resta che ripassare la serie di grange e tornare alla borgata Vallone chiudendo il nostra giro.
Escursione effettuata il 31 ottobre 2024
Compagnia dell'anello formata da: Adriano, Angelo, Antonio, Barbara, Franco, Frank e Maria Teresa
Località di partenza: Vallone di Prazzo 1436m
Punto più elevato raggiunto: Monte Cappel 2363m
Dislivello cumulato in ascesa: 1062m.
Sviluppo complessivo del percorso: 14,3 km
Tempo in movimento: 5 ore
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive