Home | Foto | Video | Notizie | Agenda | GPS | Articoli | Meteo | WebCams | Contattaci | Aiuto

Menu principale

Album foto

Foto a caso

Escursionismo : Testa dell'Autaret, da San Bernolfo
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 11/09/24 18:03
Notizia riferita al: 29/08/24
Letture: 245

Oggi la compagnia dell’Anello decide di raggiungere una panoramica cima che si trova sul confine tra Italia e Francia: la Testa Centrale dell’Autaret che infatti, sul versante italiano si affaccia in Valle Stura nel comune di Vinadio mentre il versante francese domina la Valle della Tinèe e si trova nel territorio comunale di Isola. Da qualsiasi versante la si guardi è comunque una cima con scorci panoramici da togliere il fiato sia sulle numerose cime che sui numerosi laghi e valloni sottostanti.
Lasciamo l'auto nel parcheggio antistante la borgata di San Bernolfo in Valle Stura (1660 mslm) e, zaino in spalla, seguiamo la carreggiata a sinistra che attraversa il torrente Corborant su un bellissimo ponte in legno e, dopo pochi metri, ignoriamo la strada che scende verso Callieri svoltando a destra sulla mulattiera che sale in un bel bosco di abeti e larici.
La prima tappa per riempire le borracce è al rifugio De Alexandris-Foches al Laus (1910 mslm) e dopo pochi metri ci aspetta un’altra fermata al colletto per un selfie con alle spalle la nostra meta da raggiungere. I più timorosi (pochi!) reagiscono con un “fin lassù non ce la farò mai” mentre i più temerari (molti!) incoraggiano con un “certo che ce la faremo”. Belli carichi di acqua e di belle aspettative ripartiamo più motivati che mai procedendo verso il vallone di Collalunga sulla ex strada militare che lo risale dolcemente costeggiando sulla destra il meraviglioso lago di San Bernolfo. (1913 mslm).
La strada continua centralmente nel vallone e più avanti, su sentiero a zig-zag porta in direzione di una bastionata rocciosa dove incastonato in una conca si trova il lago di Mezzo (2282 mslm).
Qui il gruppo decide di fermarsi per la colazione. Rifocillati per bene, ripartiamo raggiungendo in poco tempo una grossa caserma in rovina e la famosa struttura a forma di prua di una nave protesa verso valle.
Il cammino prosegue verso sinistra e dopo avere aggirato, con un lungo traverso, uno sperone roccioso, la visuale si apre sui bellissimi laghi di Collalunga. Ora continuiamo sull’unico sentiero in direzione del passo di Collalunga, sentiero che però abbandoneremo alla prima palina indicatrice. Infatti lasciamo la traccia verso il passo (dx) e seguiamo la traccia verso sinistra che indica la nostra meta.
Transitiamo vicino a una trincea e, poco più avanti, un secondo bivio questa volta senza palina indicatrice, ma ascoltiamo chi dice “per me è l’ottava volta su di qua, quindi fidatevi che si va a destra” senza fiatare procediamo a destra continuando a salire sulle rampe finali. Seguitiamo a salire a tratti, a volte ripidi e, giunti sotto la cima Ovest la aggiriamo su un sentiero sul lato francese leggermente più esposto, ma pericoloso solo con neve e ghiaccio. Raggiungiamo così in breve tempo il colletto posto tra le due cime.
Continuiamo a destra e dopo pochi metri la Cima Centrale dell’Autaret è nostra (2763 mslm). Dopo le foto di rito e il meritato pranzo ci godiamo il panorama che oggi è veramente stupendo in quanto il cielo è completamente senza nuvole al punto da riuscire a scorgere sul lato francese i laghi del Lausfer e i laghi di Varicles visitabili con l’anello da Sant’Anna di Vinadio.
Preso caffè e pusacafè, ci dirigiamo verso la cima Ovest (2754 mslm) che risulta essere addirittura più panoramica dell’altra, in particolare per la visuale sui laghi e sul vallone sottostante. Peccato per i resti di manufatti bellici appartenenti al Vallo Alpino (tra l’altro in condizioni decisamente precarie; addirittura parte della ex stazione della teleferica San Bernolfo-Collalunga), testimoni silenziosi e ormai inglobati nel paesaggio, di un passato cruento, non così tanto lontano dai giorni nostri, che rovina un po' la magia del posto.
Il percorso di ritorno sarà lo stesso dell’andata tranne che per due varianti.
Prima variante: decidiamo di transitare sul colle di Collalunga (2533m) e quindi al primo bivio imbocchiamo il sentiero a sinistra raggiungendolo in poco tempo, dopodiché proseguiamo ad anello fino alla palina sottostante per ricongiungerci al sentiero principale.
Seconda variante: alla prima curva, sotto la prua della nave, invece che proseguire sul percorso principale scendiamo a sinistra su sentiero per raggiungere una fonte che ha il pregio di sgorgare da una roccia. Obbligo è riempire le borracce e fare scorta di questa acqua purissima e freschissima. Continuiamo fino a riprendere la traccia principale nel pressi del lago di Mezzo.
Man mano che scendiamo e ci avviciniamo alla macchina purtroppo il caldo che torna a farsi sentire ci riporta alla realtà, consapevoli però del fatto che abbiamo trascorso un’altra giornata in amicizia, sui nostri meravigliosi monti e con un pezzo di felicità in più negli zaini.
Note di toponomastica e curiosità
Secondo M. Bruno l’oronimo Autaret deriverebbe (“Guida dei nomi di luogo della Alpi Marittime”) dal latino altus e coincide con luoghi elevati (pascoli) o culminanti (cime e valichi); mentre Colla-lunga (“Valichi di Provenza”) è un nome composto che deriva dal provenzale couolo lonjo il cui significato si addice all’aspetto allungato e piatto del tratto di spartiacque segnato dal valico.
La ex strada militare è stata fatta costruire tra il 1431 e il 1438, da Paganino del Pozzo intendente delle Gabelle sabaude a Nizza (da “Valichi di Provenza” – M. Bruno).
La curiosa struttura a forma di prua di un nave presso la casermetta difensiva del passo di Collalunga pare abbia avuto origine dall'ipotesi di una visita di Mussolini in Valle Stura per rendersi conto dei lavori di difesa sul confine con la Francia. Difatti nel periodo precedente l'inizio della seconda guerra mondiale il Genio militare realizzò qui, con rapidi lavori, la fortificazione, con strade, postazioni di artiglieria, casermette e rifugi in caverna. Infine si procedette con la seconda fase del progetto: l’allestimento del “pulpito” dal quale il Duce, durante il suo sopralluogo, avrebbe dovuto arringare le truppe. Si pensò a un’opera unica e maestosa, quella prua di nave che ancora oggi campeggia guardando il vallone. Quel discorso, però, non avvenne mai...
Escursione effettuata il 29 agosto 2024
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da Angelo, Antonio, Barbara e Frank
Località di partenza: San Bernolfo 1660m
Punto più elevato raggiunto: Cima Centrale della Testa dell'Autaret 2763m
Dislivello cumulato in ascesa: 1240m
Sviluppo complessivo del percorso: 16,2 km
Tempo in movimento: 5h
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps


Stampa la pagina Manda la notizia a qualcuno Crea un PDF con questa notizia
Commenti
Visualizzazione:
I commenti sono proprietà dei rispettivi autori.
Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.

Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 11/9/2024 21:06  Aggiornato: 11/9/2024 21:06
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 703
 Re: Testa dell'Autaret, da San Bernolfo
Descrizione del percorso: Barbara P.
Fotocronaca: Antonio e Barbara
Elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
Accesso
Nome utente:

Password:


Registrati

Hai perso la password?

Condividi

Cerca
Google


Ricerca avanzata


Installa motore di ricerca

Utenti connessi
44 utenti sono connessi

Iscritti: 0
Visitatori: 44

altri...

Pubblicità

   


Google
LaFiocaVenMola.it - info@lafiocavenmola.it