A distanza di un anno dal primo tentativo abortito, causa nebbie, ci riproponiamo di raggiungere i laghi Luset aggirandoli dall’alto delle cime di Testa di Garitta Nuova, di Monte Riba del Gias e del Monte Cervetto con partenza da Pian Munè.
I primi 3 km del percorso si possono evitare sia all'andata che al ritorno usando la seggiovia Pian Croesio (se in funzione) abbreviando il percorso di circa 350 m di dislivello.
In auto risaliamo la Valle Po fino a Paesana svoltando, dopo poche centinaia di metri dalla rotonda, sulla strada che sale per una dozzina di chilometri sulla sinistra verso Pian Munè.
Parcheggiamo nell'ampio piazzale dell'omonimo rifugio (1535m) presso la partenza della seggiovia e, zaino in spalla, lasciando sulla destra gli impianti, imbocchiamo la stradina pianeggiante attorniata da betulle, che incrocia più avanti il bivio che scende sulla sinistra verso il rifugio Bertorello e il Colle di Gilba e dove inizia il percorso didattico della “Trebulina”, uno dei 4 percorsi didattici dedicati ai bambini assieme al percorso"Pietra Verde" verso la Cava Abbandonata, oppure il Sentiero del lupo o alla ricerca delle incisioni rupestri del Bric Lombatera e di Pian Croesio.
Noi proseguiamo sulla destra, seguendo l'ampia sterrata che da qui inizia sensibilmente a salire con larghi tornanti che si affacciano a tratti sulle sottostanti Grange di Pian Munè e sull'omonimo rifugio da cui siamo partiti.
Giunti al quarto tornante (1610m circa) ci fermiamo all'ingresso della stradina di una bella baita, allestito come sosta per gli escursionisti, dotato di fontana di acqua sorgiva, scivolo e motoslitta in legno per bambini, di cui alcuni di noi, beata gioventù, non possono evitare di approfittarne.
Più avanti, dove la strada si avvicina alla seggiovia, salutiamo chi di noi, beata gioventù, ha preferito viaggiare comodo sui seggiolini e continuiamo verso sinistra inoltrandoci nell'abetaia e superando il compluvio del Cumbal Virett, con bella cascata .
Al termine del bosco ci affacciamo sulla conca delle splendide Meire Pian Croesio (1843m), conosciute anche come “borgata-presepio”.
Sosta alla fresca fontana accanto al bel pilone votivo dedicato alla Madonna delle Viole.
Di qui proseguiamo sul sentiero in salita fino ad oltrepassare il displuvio e piegando decisamente a destra abbandoniamo il sentiero e risaliamo lo spallone del lago Laiet (1992m), ormai ridotto ad una ampia pozza, e continuiamo sul ripido verso la cima di Garitta Nuova il cui ripetitore scorgiamo in alto. Con un lungo diagonale raggiungiamo la bella dorsale sino a confluire sul sentiero proveniente dagli impianti. Proseguiamo in cresta, in mezzo a roccette, fino a raggiungere la croce e la cima di Testa di Garitta Nuova, o Gardiola Lunga, pochi metri più avanti (2385 m).
Il toponimo prende il nome dal fatto che prima del Trattato di Utrecht (1713), il confine tra la Francia ed il Ducato di Savoia passava nei pressi della montagna e sulla vetta erano presenti postazioni militari.
Lo spettacolo del Monviso e di tutte le cime che ci circondano è eccezionale anche se filtrato da un velo di calura e possiamo ammirare il percorso che ci aspetta attorno ai laghi Luset che vediamo in basso. Ricompattato il gruppo dopo uno spuntino proseguiamo lungo la cresta ricoperta di fiori fino a giungere alla seconda cima di giornata, Monte Riba del Gias (2381m), nome derivante dal provenzale 'ribo, ribetto', cioè ripa o costa dai versanti ripidi.
Superata la cima deviamo a destra verso la crestina del colle in basso e iniziamo l’ultima erta di giornata risalendo la dorsale che affaccia sui laghi a Sud accompagnati dallo splendore del Monviso a Nord. Finalmente arriviamo alla Testa di Cervetto (2347 m), detto anche Testa di Nonna, dove ci accampiamo su un balcone verso il Viso per meglio goderci la pausa pranzo con un leggero venticello che “rangia”. Il toponimo Cervetto è una italianizzazione della voce provenzale 'charvet', cioè zona boscosa in riferimento al versante NE, mentre l'altra denominazione non c'entra nulla con la nonna, bensì con l'ora nona, cioè l'ora medievale in cui il sole tramontava d'inverno su questa montagna corrispondente all'incirca con le nostre ore 15.
Ora non ci rimane che scendere ai laghi e, sarà la giornata, affrontiamo la ripida discesa nuovamente su prati scoscesi e tracce di sentiero da cinghiali fino ad arrivare all’estuario del lago inferiore di Luset (2135 m) che lasciamo alla nostra destra per raggiungere il sentiero diretto verso il vallone del Rio Frassaia.
Entrambi i laghi sono il sito di riproduzione della rana alpina o rana montana (Rana temporaria L.) comunemente chiamata anche rana rossa.
Dopo esserci riposati sdraiati su un magnifico roccione ad ammirare in alto il percorso effettuato da Garitta Nuova, al Monte Riba del Gias e del suo contrafforte, fino alla Testa di Cervetto riprendiamo la discesa lungo un sentiero segnalato da alcuni ometti di pietra fino ad arrivare alla sterrata pianeggiante e, poco dopo, al casotto della presa dell’acqua minerale Eva, con fontanella che ci permette di rinfrescarci.
Proseguendo raggiungiamo l’abbeveratoio detto il Fontanone e quindi la baita di arrivo della seggiovia (1890 m), dove solo pochi volenterosi proseguono a piedi la discesa verso le auto mentre parte del gruppo, attirato dal caldo delle piana, decide di inforcare i seggiolini della seggiovia.
Escursione effettuata il 1° agosto 2024
Compagnia dell'Anello composta da: Adriano, Angelo, Antonio, Barbara, Frank, Josè, e Maria Teresa.
Località di partenza: Pian Munè (1535 m)
Punto più elevato raggiunto: Testa di Garitta Nuova (2385 m)
Dislivello cumulato in ascesa: 1015 m
Sviluppo complessivo del percorso: 15,5 km
Tempo in movimento: 5h
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive