Oggi, con previsioni atmosferiche ottime, abbiamo in programma nuovamente un tremila per ripetere, a distanza di 3 anni, la salita alla Punta Tre Chiosis, in Valle Varaita, con alcune varianti per non ripeterci uguali uguali.
Tre Chiosis: i toponimi Chiosis, Chiuzis e Chiausis corrispondono a conche elevate e chiuse a semicerchio da creste rocciose. Le acque dei tre valloni Savarex, Tiuri e Chiosis terminanti a Nord-Ovest della cima costituiscono il corso idrico principale del Varaita di Chianale. Il nome Tre Chiosis indica proprio questi tre valloni, chiusi ad Est dal massiccio della montagna.
Risalita tutta la Valle Varaita, dopo aver costeggiato il lago artificiale di Castello finalmente nuovamente colmo di acque verdeggianti, entriamo a sinistra dentro il paese posteggiando nella capiente piazza centrale e risaliamo la strada fino alla partenza della seggiovia per il rifugio Helios che permette di ridurre all'incirca della metà il dislivello che separa la vetta dalla partenza di Pontechianale.
Ci imbarchiamo con la consueta apprensione sulle comode panchine volanti e complice la bella giornata di sole, dimentichiamo presto di essere sospesi per aria e veniamo rapiti dal paesaggio che velocemente cambia attorno a noi regalandoci splendide vedute su Castello, il lago, Pontechianale e Chianale che rimpiccioliscono mentre noi sorvoliamo i verdeggianti pascoli di Grange Bernard e Jasta.
A mano a mano che risaliamo sotto i nostri piedi si amplifica una visuale stupenda sui prati in fiore dapprima i cespugli di rosa canina completamente coperti da fiori bianchi e rosa seguiti più in alto da prati in cui il verde dell’erba è quasi completamente sostituito dai fiori dei più svariati colori, colori che ci accompagneranno per tutta l’escursione odierna riempiendoci gli occhi di uno spettacolo naturale a dir poco meraviglioso.
In breve siamo in vista del rifugio Helios e della stazione d'arrivo della funivia a quota 2380 metri, dalla quale, zaino in spalla, iniziamo sull'ampio sentiero il nostro cammino verso la Punta Tre Chiosis.
Un lungo traversone ci porta al colletto delle Conce (2420 m) dove incrociamo il sentiero che scende nel Vallone di Vallanta. Tre di noi decidono di seguirlo mentre altri due, deviando decisamente verso Nord, iniziano il percorso sulla cresta Savarex (o Savaresch) che porta fino in vetta e il cui nome pare provenire dal provenzale 'savano', prateria, in riferimento agli estesi pascoli del versante occidentale.
Seguendo il sentiero per il rifugio Vallanta, dove rimane ancora il vecchio cartello con l’indicazione Rifugio Gagliardone, raggiungiamo la cima Le Conce (2429m), che si affaccia sul Vallone di Vallanta. Il toponimo, dal provenzale 'counque, counco, ha il significato di piccole conche, avvallamenti del terreno.
Di lì, su un irto sentiero che al primo salto roccioso si perde in mezzo ai pini, risaliamo il ripido pendio dove raggiungiamo anche noi la cresta Savarex e i due compagni che ci hanno preceduto.
Tra fioriture che abbagliano e praterie di stelle alpine superiamo la stazione d'arrivo dello skilift Savarex continuando la salita. Conviene seguire fedelmente le tacche bianco-rosse ignorando l'nvitante traccia di sentiero sul versante occidentale che pare alleggerire la salita.
A mano a mano che si sale il panorama si va ampliando e, tra le nebbie che comunque transitano velocemente e non intralciano mai troppo gravemente il panorama, ammiriamo sulla destra le montagne che sovrastano il Vallanta fino all'austera mole del Viso di Vallanta e di tutte le cime satelliti. Dall'altra parte invece la Tour Real, Il Roc de La Niera e la Rocca Bianca e più avanti, verso il Colle dell'Agnello, il Pelvo, il Pan di Zucchero e il Pic d'Asti.
Superato sul lato Ovest un roccioso contrafforte iniziamo a vedere la cresta della cima, ma non bisogna lasciarsi ingannare dalla prospettiva che fa sembrare più elevata l’anticima di sinistra, mentre in effetti per pochi metri la più elevata, la Punta Tre Chiosis (3080m) è quella sulla destra.
Per raggiungerla c'è da affrontare però ancora il tratto più faticoso su sentiero roccioso e friabile che sale ripido fino alla cresta ancora tutta coperta da uno spesso manto di neve. Ora il panorama si apre a tutto giro, maestoso tra una nebbia e l'altra, con il “Re di Pietra” talmente vicino che sembra di poterlo toccare. Dalla cima si gode di una vista ravvicinata e dettagliata del versante occidentale del gruppo del Monviso, con particolare risalto per il Viso di Vallanta, il Visolotto, la punta Gastaldi, e la dorsale che scende dalla vetta del Viso alla punta Caprera.
In vetta incontriamo una simpatica coppia la cui componente femminile ci riconosce come Compagnia dell’Anello rappresentata naturalmente da Angelo che già ben conosceva, per lavoro, dal tempo della Finanza.
Reso omaggio alla croce posizionata dalla sezione del CAI di Savigliano nel 2014, dopo un breve spuntino, come seconda variante al percorso della gita precedente decidiamo di attraversare tutta la cresta fino all’anticima Ovest. Percorriamo su neve il lungo tratto in leggera discesa fino al colletto roccioso dove incontriamo una coppia di stambecchi, madre e cucciolo, coricati sul sentiero, dove la madre, alzatasi e dopo essersi stirata per bene, ci impedisce di passare fino a quando il cucciolo non decide di allontanarsi. Finalmente riusciamo a passare e raggiungiamo la sommità dell’anticima, quota 3033m, che pur più bassa di pochi metri si rivela piacevole da raggiungere.
Scendiamo in un avvallamento della cresta dove ci imbattiamo in una magnifica “truna” in pietra ancora ricoperta in parte dalla neve, con l’ingresso obliquo in seguito al cedimento del terreno, uno spettacolo delle capacità dell’uomo di costruire ripari nei posti più impervi.
Vista l’ora, visto il posto e la mancanza di vento consumiamo qui il nostro pasto con una magnifica sorpresa da parte di Franco: le golosissime pizzette di Luisa, una leccornia!
Finito il pasto ritorniamo verso la cima sulla tenue traccia percorsa all’andata dove troviamo tre magnifici stambecchi intenti a brucare l’erba senza degnarci di uno sguardo.
Ora non ci rimane che iniziare la lunga discesa sul sentiero percorso in salita fino al bivio iniziale dove concludiamo il piccolo anello odierno delle Conce e intraprendiamo la terza variante compiendo un ulteriore breve anello fino al punto panoramico sopra il rifugio, ma ormai panoramico per niente dal momento che le nebbie della calura risalenti dalla pianura hanno ricoperto il vallone.
Ora sì, non ci rimane che risalire a cavallo dei seggiolini della seggiovia per tornarcene al caldo luglio cuneese, naturalmente dopo un caffè alla torrefazione di Sampeyre.
Escursione effettuata il 18 Luglio 2024
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da: Angelo, Franco, Frank, José e Osvaldo
Località di partenza: Rifugio Helios 2380m
Punto più elevato raggiunto: Punta Tre Chiosis 3080m
Dislivello cumulato in ascesa: 955m
Sviluppo complessivo del percorso: 11,5 km
Tempo in movimento: 3h 50'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps