Piacevole escursione primaverile in Valle Varaita, per salire sullo spartiacque tra il vallone del Varaita di Bellino e il vallone del Varaita di Chianale, tra strabilianti fioriture e vista sul Monviso che, da qui, “si tocca con un dito”.
Il giro di oggi consta, tra l'altro, di una simpaticissima new entry, Barbara, la quale, oltre che abbassare sensibilmente l'età media del gruppo, abbandonati dopo pochi minuti i dovuti timori riverenziali, si è dimostrata di gran lunga la più pimpante ed entusiasta durante tutta la giornata.
Superata la Borgata Chiesa (Ruà la Ghieizo) del Comune di Bellino, prima di giungere alla successiva Borgata Pleine, parcheggiamo l'auto al secondo tornante in prossimità della Borgata Balzo (Lou Balz), ad una quota di circa m 1579 s.l.m.
Zaino in spalla, risaliamo la strada sterrata, con pendenza moderata, che con lunghi tornanti si arrampica lungo il versante meridionale delle Punte Cavallo e Battagliola, inizialmente tra boschi di latifoglie, soprattutto aceri di monte e frassini, per poi passare a rigogliosi prati-pascoli colonizzati da radi larici e letteralmente inondati da una miriade di colori prodotti dall'abbondante fioritura di specie quali la Pulsatilla alpina (nelle sue varianti, bianca la più comune, la sulfurea – gialla – e la più rara blu violetto – Halleri), anemoni a fiore di narciso, asfodeli, ranuncoli, violette, genzianelle, orchidee sambucine gialla e rossa, primule veris e marginata, fritillaria (F. tubuliformis), tulipano alpino (Tulipa sylvestris), giglio bianco di San Bruno (Paradisea liliastrum), e chi più ne ha, più ne metta.
La strada contorna i versanti SO-S e SE della Rocca Maria m 1990 e, più avanti, la Costa Prà del Bal, lambendo via via le Grange Rostolina, Vernè Inferiore, di Mezzo e Superiore, Espeireà e Forest.
Giunti a una cinquantina di metri sotto la cresta, la strada si biforca: proseguendo a destra si arriva ad un terrazzo-balcone con vista mozzafiato sul Monviso e poi, con breve salita verso sinistra si raggiunge la prima meta odierna, la Punta Cavallo m 2290, la cui cima simula un bastione fortificato, a ricordo dei fatti di sangue del 1744 nella campagna militare condotta dai Gallo-Ispani contro il Piemonte, ricordata dal toponimo Battagliola (Colletto e Punta).
Si percorre poi il breve tratto in discesa tra rigogliosi alberi di pino cembro (il cirmolo dei trentini) e, dopo il Colletto della Battagliola m 2248, si segue il ben marcato sentiero che si dirige verso il Passo del Chat e il Monte Pietralunga, per poi risalire all'opposto, tramite un tornante, l'ultima rampa per un colletto senza nome, quotato m 2385, ed infine raggiungere la “Cima Coppi” odierna, la Punta della Battagliola m 2401.
Pelvo d'Elva, Brichet e Monte Camoscere a meridione, Re di Pietra, Colle dell'Agnello e Lago di Pontechianale a nord, le sole citazioni più evidenti e vicine della panoramica che si mostra ai nostri occhi, favorita da una giornata finalmente all'altezza della stagione.
Pranzo, tortini salati (Barbara), crostate (Mari), caffè (Frank) e pussacafè (Angelo e Antonio), lunga sosta rigeneratrice, e poi ritorno rigorosamente lungo la via di salita, con una breve e veloce risalita alla Punta Cavallo per recuperare un berretto dimenticato.
Escursione effettuata il 6 giugno 2024
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da Angelo, Antonio, Barbara, Frank e Mari
Località di partenza: Vallone di Bellino – Monumento ai Caduti – bivio b.ta Bals 1579m
Punto più elevato raggiunto: Punta della Battagliola 2401m
Dislivello cumulato in ascesa: 860m
Sviluppo complessivo del percorso: 14,8 km
Tempo in movimento: 5h
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
breve fotocronaca
Tracciato gps