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Escursionismo : Anello tra i vigneti del Roero, da Madonna dei Cavalli
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 21/11/23 15:35
Notizia riferita al: 16/11/23
Letture: 834

Anche quest'anno la Compagnia dell'Anello si regala un rilassante giro sulle colline viticole dell'albese. Questa volta tocca al Roero. Prendiamo come base di riferimento la frazione Madonna dei Cavalli posta nel centro del Roero sulla dolce dorsale collinare che dalla valle del Borbore di Canale raggiunge Castellinaldo.
Oggi abbiamo il piacere di una “rentrée” di tre amici, Carla, Gianni e José (più la simpatica “quattrozampe” Chiquita), che per qualche tempo non avevano potuto partecipare ai nostri settimanali “anelli”.
Il programma di oggi prevede un breve e facile giro tra i vigneti, la sosta pranzo al ristorante “Belavista” e la visita alla cantina della cascina Cà Rossa.
Partiamo da Madonna dei Cavalli, una frazione spartita a metà tra i comuni di Canale e Castellinaldo, composta da poche case e dalla chiesetta dedicata alla Madonna del Carmine. Vale forse la pena dire che tale origine di culto deriva dal Monte Carmelo, in Palestina dove, dopo la morte di Gesù, si ritirarono alcuni cristiani aspiranti alla perfezione dei consigli evangelici e sul Carmelo dedicarono il primo tempio alla Vergine che perciò si chiamò Madonna del Carmelo o del Carmine. Localmente divenuta probabilmente anche protettrice dei cavalli, animali importanti, prima della meccanizzazione, per i trasporti e i lavori nei campi.
Dalla piazzetta imbocchiamo la stradina asfaltata che punta verso Nord, superiamo cascina Vadri e dopo una breve discesa, in vista dell'abitato dei Bignante, svoltiamo decisamente a sinistra scendendo nella sottostante valletta dove ammiriamo una rigogliosa pianta di “puciu” Si tratta di una pianta da frutto antica, conosciuta come Nespolo Germanico, di cui si trovano ancora alcuni esemplari sopratutto sulle basse colline albesi. Il frutto semplice, umile, dimenticato, color ruggine, grande come una noce, viene raccolto nel mese di novembre e posto in un cesto in mezzo alla paglia. In tale ambiente confortevole e caldo continua a maturare, cambia di colore e diventa più morbido e più buono. Di qui deriva il detto piemontese “stè cume en puciu” cioè stare bene, sentirsi al calduccio, coccolati, protetti. E da “puciu” deriva pure il vezzeggiativo dialettale “puciunin”.
Poco più avanti svoltiamo a sinistra entrando tra i vigneti sulla stradella in salita che punta verso il cocuzzolo della cascina-villa Giacone.
Giunti al colletto svoltiamo ancora a sinistra sulla ripida capezzagna tra i filari che hanno ormai assunto i caldi colori autunnali del “foliage”.Una freccia segnala che bisogna svoltare a destra in mezzo ad un filare.
L'occasione è ghiotta per cercare qualche raspollo* dolce e succulento (*raspollo: piccolo grappolo non raccolto in vendemmia, localmente chiamato “rap 'd San Martin”)
Al termine del filare, dopo esserci riempiti gli occhi del fiammeggiante rosso e delle infinite tonalità di giallo delle foglie, giungiamo in vista del versante della valle del Borbore.
Qui troneggia una Big Bench fucsia chiaro sulla quale non possiamo fare a meno di salire per la foto di rito e per rimirare il superbo panorama che ci circonda. Verso Est le colline di Priocca, verso Nord i colli astigiani con San Damiano e Cisterna. Verso Ovest l'abitato di Canale e Sant'Anna fino, in lontananza, tra la bruma, il Monviso e la corona delle Alpi Cozie.
Continuiamo il nostro cammino scendendo dolcemente, sempre su sterrato, sul crinale della collina prospiciente Madonna dei Cavalli da cui si gode un'ottima visuale sulla valletta attorno la quale stiamo completando l'odierno giro.
Ma ad un cero punto c'incuriosisce, accanto alla strada, un arnese misterioso, a forma di cono rovesciato, alto un decina metri.
Scopriamo essere un cannone antigrandine (ad onda d'urto). Si tratta di un enorme tubo metallico verticale, dal diametro crescente con l'altezza, il quale alla base è collegato ad una camera di scoppio. Una bombola di gas butano immette nella camera di scoppio una quantità di gas che viene fatta esplodere ad intervalli costanti variabili dai 18 ai 20 secondi. Il lungo cono rovesciato posto sopra funge da detonatore ed amplifica esponenzialmente lo scoppio, provocando una potente onda d'urto. Onda d'urto che, a detta dei costruttori, dovrebbe infrangere i chicchi di grandine in quota, favorendone la distruzione prima che essi tocchino terra. Per la verità bisogna però dire che non vi è alcuna evidenza scientifica circa la reale efficacia di tale dispositivo.
Ritornando sull'asfalto della provinciale che arriva da Canale, saliamo al ristorante “Belavista” ove ci accoglie un gustoso pranzetto alla piemontese innaffiato da buon vino del Roero e accompagnato dalla nostra allegria e amicizia.
Al termine scendiamo verso Canale, dove, sulla collina ben esposta a mezzogiorno, troviamo la cascina Cà Rossa (di nome e di fatto) e troviamo ad accoglierci Angelo Ferrio, il gioviale titolare di questa azienda nel cuore del Roero, zona un tempo conosciuta per la frutticoltura, oggi diventata una delle maggiori zone di produzione vinicola di qualità del Piemonte. Attualmente l’azienda è costituita da 16 ettari di proprietà.
Si può dire che ogni vino di questa cantina è come il vignaiolo che lo produce: onesto, pulito, semplice, contadino. Una vitivinicoltura virtuosa che mette al primo posto la dignità e la sincerità.
E queste caratteristiche vengono confermate dalla visita alla cantina, ottimamente ristrutturata rispettando le peculiarità costruttive e storiche abbinate alle attrezzature più moderne per garantire la qualità del prodotto finale.
Salutiamo Angelo e, ringraziandolo per la sua disponibilità e cortesia, degustiamo il nebbiolo (che dopo il periodo di affinamento diventerà Roero DOCG) e l'Arneis (anch'esso DOCG) nel momento in cui vengono svinati dal tino di fermentazione.
Quale miglior modo per concludere questa gradevolissima e interessante giornata?!

Escursione effettuata il 16 novembre 2023
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da: Adriano, Carla, Franco, Frank, Gianni, José e Maria Teresa (senza dimenticare la vispa Chiquita)
Località di partenza: Madonna dei Cavalli 265m
Sviluppo del percorso: 2,8 km
Dislivello: 111m
Tempo di percorrenza: 1 ora
Difficoltà: T (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 22/1/2024 17:52  Aggiornato: 22/1/2024 17:52
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 755
 Re: Anello tra i vigneti del Roero, da Madonna dei Cavalli
Descrizione del percorso: Adriano
Fotovideocronaca: Adriano e Maria Teresa
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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