Oggi la Compagnia dell'Anello affronta un bell'anello in valle Varaita passando per il lago di Luca, raggiungendo il crinale divisorio con la Valle Po presso l'omonimo colle e da qui la Punta Rasciassa. In condizioni meteo favorevoli il percorso offre notevoli spunti panoramici sulle cime delle due vallate e naturalmente anche sull'incombente Monviso.
Risaliamo la Valle Varaita superando Sampeyre e Calchesio e dopo il camping “Narciso”, prendiamo la deviazione a destra per Foresto. La strada, piuttosto stretta, prosegue asfaltata in salita toccando le borgate di Campanesio e Pui; successivamente, su fondo sterrato, raggiunge Colletto di Sopra e la cappella della Madonna della Neve (1711 m).
Da questo punto, zaino in spalla e percorriamo la sterrata che dopo un tornante ed un traversone giunge ad uno slargo ove si trova una croce lignea (fin qui è possibile anche arrivare con l'auto guadagnando 100 metri di dislivello).
La sterrata prosegue verso il Pian Piè oltrepassando il Rio Milanese (sarà il nostro tragitto di ritorno), mentre noi imbocchiamo il sentiero sulla sinistra con indicazione per il Lago di Luca.
Il viottolo s'inoltra con buona pendenza nei prati-pascolo del Pian Chirlè, raggiungendo una malga oltre la quale svoltiamo decisamente a sinistra verso la testata di un’ampia conca pascoliva che ospita il minuscolo Lago Cibuio (2160 m). Il lago è nascosto e lo si scorge salendo: più in alto.
Salendo ora con più marcata pendenza, più avanti, vediamo un secondo piccolo lago, il Louserot (2309m). Entrambi i laghi sono ridotti, ma ancora con acqua.
Salendo ora con un ampio semicerchio da destra a sinistra arriviamo in breve al Lago di Luca 2377m con la caratteristica baita.
Da qui, l'intenzione per i più accaniti collezionisti di cime, era di allargare il giro verso la Punta delle Guglie e per cresta arrivare al Colle di Luca, ma ampie lenzuolate di nuvole stanno adagiandosi mollemente sui rilievi più alti e quindi l'idea viene abbandonata e tutti insieme ci dirigiamo sul buon sentiero che in saliscendi ci porta direttamente verso il colle.
Sulla sommità della linea divisoria con la Valle Po, per qualche attimo, il Re di Pietra sporge timidamente la cima tra la nuvolaglia lasciando intravedere parte della propria innevata parete Sud-Est, dopodiché ci dirigiamo celermente verso il Colle di Luca (2437m) dove ci attende un vento gelido e la segnaletica del passo completamente disastrata, non ci è dato sapere se per vandalismo o per la furia degli elementi.
Cerchiamo di dare alla bell'e meglio una sistemata alle paline segnaletiche sparse un po' dovunque, mentre il gruppo degli instancabili (Angelo, Antonio e Frank) si è già incamminato alla conquista della Punta Rasciassa imboccando il sentiero ben marcato che taglia in diagonale, in leggera salita direzione Est, il ripido versante meridionale della Punta Rasciassa.
Dopo circa 200 metri, in corrispondenza di un grosso masso sopra il quale è stato eretto un cumulo di pietre, ove il sentiero incomincia a scendere in direzione del Vallone Chiot del Porco, una labile traccia s'inerpica lungo la linea di massima pendenza fino al raggiungimento, dopo circa 150 metri di dislivello molto faticosi, della cresta Ovest della Punta Rasciassa, che via via si allarga spianando in una vasta pietraia adducente alle ultime rampe per la cima.
La traccia di sentiero prosegue segnalata da numerosi e molto ravvicinati “ciaperet”, che sul momento a noi sembrano esagerati; ne capiremo l'utilità al ritorno, quando le sopraggiunte nebbie di calore avrebbero potuto farci perdere l'orientamento, con le spiacevoli conseguenze che spesso accompagnano questi fenomeni meteorologici.
Gli ultimi 50 metri di salita si sviluppano lungo un facile canalino del roccioso versante SE, fino a giungere alla bella croce di vetta della Punta Rasciassa o Testa Rossa m 2663.
Purtroppo le già menzionate nebbie di calore ostruiscono la visuale, soprattutto verso il vicino Monviso, che comunque riusciamo a intravedere in qualche fugace schiarita.
Stranamente, a differenza del colle, qui in vetta non spira vento e la temperatura è gradevole quindi decidiamo di consumare il pranzo quassù, dopo aver comunicato la decisione con il prezioso walkie-talkie di recente dotazione, grazie come sempre al nostro factotum Adriano, agli amici con i quali ci ricongiungeremo più a valle per gustare i tradizionali dolci di Maria Teresa e José.
Andiamo quindi a chiudere il nostro anello scendendo sull'ottimo sentiero che giunge alla carrareccia di Pian Piè ove una mandria di belle bovine di razza piemontese sta pigramente pascolando nei dintorni della malga, concludendo al fine la giornata al bar di Angela a Frassino per festeggiare il recente compleanno di Osvaldo.
Brevi note toponomastiche
Luca (Lago di, Colle di): il toponimo deriva dal nome di una persona
Rasciassa (Punta): è conosciuta anche con il nome Testa Rossa per la colorazione rossastra delle rocce. L'orònimo Rasciassa indica una montagna aspra, dal profilo seghettato e dirupato.
Chirlè (Pian): il toponimo potrebbe derivare dalla voce provenzale 'chiroun' indicante la polvere di larici tarlati.
Guglie (Punta delle, Passo delle): nome locale provenzale 'La Guio' il cui nome sta ad indicare strutture rocciose isolate ed affusolate.
Escursione effettuata il 31 agosto 2023
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Antonio, Frank, José, Maria Teresa e Osvaldo
Località di partenza: Colletto Superiore ( Madonna della Neve) 1711m
Punto più elevato raggiunto: Punta Rasciassa 2663m
Dislivello cumulato in ascesa: 1040m
Sviluppo complessivo del percorso: 12,5 km
Tempo in movimento: 5h
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive