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Alpinismo : ANELLO (ibrido) DI ALCUNI “TREMILA” ATTORNO AL COL DE SAINT-VÉRAN (Rocca Bianca, il Pelvo o Pic de Caramantran e la Punta dell'Alp)
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 21/08/23 17:12
Notizia riferita al: 10/08/23
Letture: 363

Pensavamo che l'archivio della Compagnia dell'Anello fosse ormai al completo riguardo alle varie tipologie di escursione: anelli semplici, doppi, ad otto, disegni di tutte le forme geometriche conosciute. Ma un anello completato in due differenti giornate, non l'avevamo ancora sperimentato, come fosse stato forgiato in due differenti momenti, per cause di forza maggiore; oltretutto, un anello di forma, per così dire ibrida, spiegheremo poi il perché.
Comunque sia, questa è la cronaca di un'escursione fortemente voluta, tanto da ritornare, nel lasso di tempo di una sola settimana nello stesso luogo, come suole fare il serial killer che quasi sempre torna nel luogo del delitto. Ma andiamo per ordine.
Il primo giovedì di agosto partiamo decisi verso l'Alta Valle Varaita per effettuare un ambizioso anello che prevede la salita della temuta (per noi) Rocca Bianca... trovi tutto qui
Ed eccoci al giovedì successivo: durante la settimana abbiamo pensato di non ripetere la salita già effettuata al Col de Saint-Véran, ma di modificare sostanzialmente il tragitto, ferma restando la salita all'ambita Rocca Bianca, aggiungendo però altri due facili tremila, il Pelvo o Pic de Caramantran e la Punta dell'Alp, visto che inizieremo l'escursione in prossimità del Colle dell'Agnello che raggiungeremo con il classico escamotage di un'auto lasciata nel parcheggio della scorsa settimana, ove termineremo la gita, e altre due al punto di partenza, uno slargo 50 metri a monte del Refuge. Agnel (privato) – visto che più sopra non abbiamo trovato un parcheggio libero – nel Vallon de l'Aigue Agnelle (F), a quota m 2630 circa, che ritorneremo poi a recuperare con la terza automobile.
Da ciò deriva la denominazione di anello ibrido, perché effettuato in parte a piedi e in parte con mezzi motorizzati.
Siamo gli stessi della precedente gita, Leo rimane allibito nel constatare che siamo saliti in auto 200 metri in più della massima quota della catena dei Carpazi di Romania, il Moldoveanu che raggiunge la quota di 2560 metri.
Iniziamo il tragitto a piedi percorrendo il bel sentiero che transita in moderata salita lungo gli sfasciumi del versante settentrionale della Punta dell'Alp e de Il Pelvo o Pic de Caramantran; giunti al primo valico odierno, il Col de Chamoussiere m 2884, seguiamo ora la traccia di sinistra che, con un'ascesa di 150 metri, raggiunge la cima Nord Est del Pic de Caramantran m 3021. Proseguiamo oltre, in direzione Est, per scalare il secondo tremila di giornata.
Dopo pochi passi al di sotto della cresta, constatiamo che la traversata in quota è troppo rischiosa, la pendice è ripidissima e gli sfasciumi tipici delle Cozie troppo instabili, per cui discendiamo per un centinaio di metri una labile traccia che sfocia in un sentiero più marcato che in leggera e costante ascesa conduce al culmine della Punta dell'Alp m 3031, con un breve tratto finale roccioso superabile con una facile arrampicata.
Ritorniamo lungo il sentiero dell'andata che, transitando attraverso la cima Sud-Ovest del Pelvo o Pic de Caramantran m 3027, scende più o meno lungo il crestone fino al Col de Saint-Véran o Col de la Cavale m 2848; immediatamente il pensiero collettivo ritorna ad una settimana fa, quando si faceva veramente fatica a rimanere in piedi: oggi c'è solo una leggera brezza che fa persin piacere, visto il gran caldo incredibile a queste quote.
Il sentiero prosegue ora in salita verso l'attacco alla parete rocciosa della bifida Rocca Bianca, che si sviluppa lungo la sua parete occidentale, al di sopra della conca ospitante i due simpatici Lacs Blanchet, mentre più a valle si intravedono il Lac e Refuge de la Blanche (da queste parti viene il sospetto che predomini il bianco!).
Iniziamo l'arrampicata risalendo un canalino protetto attrezzato con una corda fissa per agevolare il superamento di alcuni grossi pietroni; successivamente un altro canale, sempre attrezzato con corda ci apre la facile via per la quota inferiore della Rocca Bianca, la cima Nord-Est m 3048, sormontata da una croce in metallo posizionata al termine di un lungo lastrone granitico.
Proseguiamo puntando alla vetta principale, seguendo una evidente traccia supportata da vari ciaperet, per cui non si può sbagliare percorso: una sola strozzatura, comunque non esposta, ci crea qualche problemino, comunque brillantemente superato, grazie al costante aiuto, morale e materiale, del paziente ed esperto Franco, ultimo ma preziosissimo acquisto della Compagnia.
Traverso a sinistra su cengia leggermente esposta ed eccoci tutti sulla cima Sud-Ovest della tanto agognata Rocca Bianca m 3064, caratterizzata questa da una più modesta e leggermente sbilenca croce. Grande soddisfazione collettiva, batti il cinque, congratulazioni, foto e filmati a non finire, e poi tutti giù per scendere dalla parte opposta alla salita (decisamente più facile), per raggiungere il terzo colle del giorno, il Colle Biancetta (Col Blanchet per i confinanti francesi) m 2901.
C'è solo più da scendere nel Vallone Biancetta, al cospetto dell'incredibile monolite, che per l'occasione ci siamo permessi di battezzare il “Piccolo Cervino della Granda”, il Roc della Niera, fino a concederci la strameritata pausa ristoratrice nei pressi del Lago Bleu, dove, dopo l'immancabile ed apprezzatissima torta “Sbrisolona” di Maria Teresa, i biscotti cuore di fichi di José, il caffè di Frank, brindiamo all'impresa brillantemente conclusa con il “Pusacafè” (genepy) di Angelo e Antonio.
Poi non rimane che ritornare alla prima automobile, scendendo il lungo e caldissimo Vallone Antolina, per andare a recuperare gli altri due automezzi e chiudere questo bellissimo anello ibrido.
Note di toponomastica:
San Veran, Saint-Veran Colle: agionimo (San Verano);
Agnello, Colle: Agnello come Agnel. Il sostantivo provenzale 'Anhel, agneu' (dal latino agnus) 'agnello', è molto diffuso sul territorio alpino; denomina territori elevati con basso manto erboso, quindi riservati al pascolo degli 'ovicaprini';
Chamoussiere, Col de: Chamoussiere (provenzale chamoussiero) è un toponimo assegnato a territori frequentati da 'camosci'
Pelvo, localm. Lou Pelvu (Pic de Caramantran su IGN): il Pelvo, termine di origini celtiche (radice prelatina *pel), esprime il significato di 'cima rocciosa emergente, prevalentemente a forma piramidale';
Alp, Punta dell': Alp (radicale prelatino), come l'italiano alpe estende il significato a 'pascolo di montagna, alpeggio';
Bianca, Rocca: il toponimo Bianca fa riferimento al persistente innevamento o alla colorazione della roccia;
Biancetta, Colle: diminutivo di Bianca;
Antolina, Valle: la locale denominazione Antulino corrisponde al nome di persona 'Antonio'.
Escursione effettuata il 10 agosto 2023
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Antonio, Franco, Frank, José e Leo
Località di partenza: Parcheggio nel Vallon de l'Aigue Agnelle (F) 2630m
Punto più elevato raggiunto: cima Sud-Ovest della Rocca Bianca 3064m
Dislivello cumulato in ascesa: m 985
Sviluppo complessivo del percorso: 16,7 km
Tempo in movimento: 6h15'
Difficoltà: alpinistica F (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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Commenti
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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 21/8/2023 17:34  Aggiornato: 21/8/2023 17:34
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 637
 Re: ANELLO (ibrido) DI ALCUNI “TREMILA” ATTORNO AL COL DE...
Descrizione del percorso: Antonio
Fotovideocronaca: Adriano e José
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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