Salita al Roc del Boucher dalla valle di Thuras
Località di partenza: Parcheggio poco a monte di Rhuilles mt.1730
Dislivello: mt. 1555
Tempo di Salita: 6 ore c.ca dal parcheggio poco oltre Rhuilles
Tempo di discesa: 3 ore e 45 minuti c.ca
Difficoltà: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta val di Susa – Alta val Chisone Fraternali Editore
Le incantevoli valli Argentera e Thuras, poste in alta val di Susa, sono separate da un’estesa catena montuosa le cui cime superano tutte i tremila metri di altitudine. Non tutte sono facilmente raggiungibili per il dislivello da superare e per l’impegno che richiedono dal punto di vista fisico e alpinistico: tra queste il Roc del Boucher ai cui si accede unicamente dalla valle di Thuras.
A questa cima, un esteso ammasso roccioso, si perviene per vaghe tracce percorrendo da prima gli erbosi pendii di fondovalle, poi, giunti alla conca terminale, le rocce rotte e gli sfasciumi che contraddistinguono la parte alta del percorso raggiungendo, al termine di una faticosa ascesa, le due ravvicinate croci di vetta. A parte un’indicazione a fondovalle, dove si stacca il sentiero per questa cima, per tutta la durata dell’itinerario non si hanno altri riferimenti se non dati dai numerosi ometti che costellano l’ascesa, sempre da ricercare soprattutto là dove il sentiero serpeggia nell’alta erba delle praterie di fondo. La salita a questo monte è riservata, per questo e altri motivi, a escursionisti esperti che sappiano muoversi in ambienti privi o con pochi riferimenti, dove conta molto esperienza ed intuito. Non vi sono tratti esposti, ma questa panoramica cima la si raggiunge con tempi lunghi e dopo una faticosa ascesa.
Per questo e per altro ci pare di dire sia poco frequentata. Dalla cima imponente visuale sulle vette che la contornano e sui solchi vallivi.
Si percorre la valle di Susa e giunti a Oulx si prosegue per Cesana. Continuando a fondovalle seguendo il corso della Ripa in breve si raggiunge Bousson dove, poco fuori l’abitato, si prende a destra per la valle di Thuras. Quando l’asfalto termina si continua in piano sulla polverosa strada che porta all’abitato di Rhuilles dove ancora si prosegue oltre sullo sterrato lasciando l’auto più avanti al parcheggio predisposto nel punto in cui poco dopo la rotabile prende a salire nei pressi del ponte Alberound o dell’argano. Avendo un mezzo adeguato è possibile raggiungere il ponte dei partigiani a Thuras percorrendo la strada che lo raggiunge dal fondo in pessime condizioni. Così facendo si risparmia un’ora e mezza salendo e c.ca un’ora scendendo sul percorso complessivo per raggiungere la vetta del Roc del Boucher.
Il sentiero per questo monte parte nei pressi degli ex ricoveri militari presso le Grange di Thuras Superiori e questo punto lo si raggiunge percorrendo la strada che lasciando il parcheggio s’inoltra all’interno della gola dove scorre il torrente. Quattro tornanti, oggi bitumati, e un lungo serpeggiare della rotabile nel bosco, superato il ponte dell’Asia portano all’esteso pianoro dove sorgono i resti dell’abitato di Thuras e poi al notevole ponte sul torrente, con la lapide che ricorda i partigiani periti al superiore colle. Oltre il traffico è interdetto. Con ampio semicerchio, rasentando erbose praterie, dove è invisibile il punto in cui parte la traccia per il monte Terra Nera, si perviene ai resti dei ricoveri militari e poi al nuovo alpeggio dove, sulla sinistra, è segnalato l’accesso al Roc del Boucher e alla punta Ciatagnera: il primo a quattro ore e trenta minuti da qui, la seconda a quattro ore: le uniche indicazioni di tutto il percorso.
Scesi al torrente lo si attraversa su un ponte di tronchi e rimanendo per un tratto accanto al corso d’acqua si raggiunge il superiore, possibile guado dove prestando la dovuta attenzione non è difficile individuare la traccia che inoltrandosi tra le erbe alte dei prati porta al fondo presso una valletta con rio dove inizia il tratto ascendente che porta in vetta. Qui è bene fare provvista d’acqua non trovandone più per tutto l’itinerario. Per tutta la durata dell’ascesa sono da ricercare e seguire le uniche indicazioni che permettono di non sbagliare, vale a dire gli ometti, spesso pietre poste in verticale nei punti significativi. Il primo tratto del percorso oltre la valletta, tutto tra le erbe dei pascoli, è fatto di diagonali ascendenti, seguite da svolte, che serpeggiando sul pendio, poco per volta, consentono di guadagnare quota. Più su un lungo traverso da destra a sinistra porta alla base della piccola balza che porta di sopra ad un poggio con molte rocce affioranti. Ripeto: sempre ricercando gli ometti si supera la successiva balza e portandosi la traccia sulla sinistra di un erboso, detritico pendio si guadagna la superiore radura. Mai cessando di salire, sempre per vaghe tracce, costeggiato sulla sinistra l’alveo di un rio spesso asciutto a stagione inoltrata, poco per volta si perviene alla conca terminale avendo bene in vista il colle centrale, che non si raggiungerà, la punta Ciatagnera a destra ed il Roc del Boucher sulla sinistra. Un grosso masso è posto all’inizio della conca. Poiché la vetta da raggiungere s’individua in alto, sulla sinistra, qui giunti conviene portarsi per un po' avanti centralmente affrontando di seguito gli erbosi pendii che faticosamente si risalgono dove, di tanto in tanto, appaiono ometti che segnano la ripida via d’ascesa. Così continuando si perviene nei pressi del superiore crinale dove ai pendii erbosi si sostituiscono via via le rocce rotte, i detriti e gli instabili sfasciumi. Si prosegue utilizzando tatto e esperienza non essendoci più neanche gli ometti che segnano la via. Una vaga traccia faticosamente serpeggia a margine del crinale dove è bene ricercare la via migliore per proseguire. Così continuando ci si avvicina sempre più alla vetta. Rimanendo sempre a destra tra le rocce, poco per volta, faticosamente si giunge in vetta al monte Roc del Boucher , mt. 3285 contraddistinto da due croci non molte lontane tra loro di quasi pari altitudine. Panorama ampissimo sulle vette circostanti, sui solchi vallivi, sui non lontani quattromila francesi, sulle borgate di fondovalle.
6 ora c.ca dal parcheggio poco oltre Rhuilles.
Si rientra al parcheggio nei pressi di Rhuilles ripercorrendo fedelmente il percorso d’ascesa.
3 ore e 45 minuti dalla vetta del Roc del Boucher.
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