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Escursionismo : Salita al monte Giornalet da Bessen haut
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 07/08/23 10:01
Notizia riferita al: 02/08/23
Letture: 183

Salita al monte Giornalet da Bessen Haut

Località di partenza: Bessen Haut mt. 1962
Dislivello: mt:1100
Tempo di salita: 3 ore e 30 minuti c.ca
Tempo di discesa: 2 ore e 15 minuti c.ca
Difficoltà: EE
Riferimenti: Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 2 Alta valle Susa – Alta val Chisone
Fraternali Editore

L’estesa dorsale montuosa che va dal monte Banchetta, sopra Sestriere, al monte Barifreddo separando la valle Argentera dalla Val Troncea, nelle alte valli di Susa e del Chisone, presenta come cima intermedia il monte Giornalet meta di questa escursione.
Questa vetta, superante di poco i tremila metri, vista da fondo valle si presenta come un grosso mammellone roccioso a prima vista quasi inaccessibile per i ripidi pendii che bisogna affrontare per raggiungere la cima.
Partendo da Bessen Haut, piccola borgata si Sestriere, già in quota, percorso il piacevole stradello che conduce al nuovo bivacco Rattazzo in località “Sette Fontane”, superate le due superiori radure pascolative e abbandonata la traccia per il colle delle Rocce Platasse, si affrontano da prima i dolci pendii pascolativi, poi le rocce e gli estesi sfasciumi e le pietraie che portano in vetta a questo cima dove la prospettiva s’apre ampissima sui monti all’intorno e sui solchi vallivi.
Una traccia, a tratti visibile, comunque intuibile, non segnata, tantomeno segnalata, ma evidenziata da numerosi ometti, nel tratto finale assai ripida su pietraia, serpeggia sul fianco della montagna portando in cima a questo monte oggi contrassegnato da un grosso ometto di pietre.

Percorsa la valle di Susa o quella del Chisone, giunti a Sestiere si prosegue seguendo l’indicazione per Bessen Haut. Una strada, stretta ma sempre asfaltata, s’inoltra a mezza costa sul versante della valle Argentera raggiungendo in breve questa borgata dove non è difficile trovare dove parcheggiare.
Nella parte alta dell’abitato, una volta lasciate le case, parte un’ampia traccia, uno stradello denominato “Strada della Lombarda”, che lungamente si percorrerà nell’avvicinamento al monte Giornalet. Alternando lunghi tratti pianeggianti, ombrosi, assai piacevoli da percorrere, ad altri più ripidi nel bosco, attraversati i ripiani pascolativi del Piano del Bue, superata poi una fresca sorgente, infine le indicazioni dove parte il panoramico sentiero che taglia lungamente il fianco destro orografico della valle Argentera, si giunge così al bivacco Rattazzo che precede di poco la località “Sette Fontane” dove lo stradello termina ed inizia il sentiero che s’addentra nella valletta dove scorre il rio Colombiera che sfocerà nella Ripa a Brusà del Plan in valle Argentera. Al termine di questo tratto si giunge ad una prima estesa radura pascolativa, dove termina la vegetazione arborea, che tutta si percorre sino alla balza che segue che porta ad una seconda, superiore radura. Percorrendo di seguito la dorsale che la separa da un incassato valloncello si raggiunge così la parte alto dello stesso dove una gialla indicazione segnala il punto in cui inizia la traccia per il monte Platasse. Un centinaio di metri dopo, ad un bivio, un ometto di lato, indica dove occorre abbandonare il sentiero che prosegue diritto per il colle delle Rocce Platasse prendendo a sinistra quello che porterà in vetta al monte Giornalet a prima vista da qui quasi inaccessibile. Attraversato il valloncello, la traccia tagliando il pendio si porta a margine di un incassato, precipitante vallone raggiungendo così i superiori pendii pascolativi, sulla sinistra di un grosso mammellone, sempre seguendo la via indicata da ometti che salendo saranno sempre da ricercare ripresentandosi puntuali. Quando la pendenza s’accentua, ed iniziano le pietraie, occorre portarsi sulla destra risalendo il triangolo erboso a margine avente la base in basso. Al superiore vertice dello stesso inizia il ripido tratto che porta in vetta fatto di estese pietraie, rocce affioranti, instabili sfasciumi dove è indispensabile ricercare la via di salita evidenziata da numerosi ometti. Questa serpeggiando risale la china e nel proseguo dell’ascesa diventa assai ripida a tratti appena intuibile, spesso franosa. Non vi sono tratti esposti, ma la fatica si fa sentire soprattutto dove la traccia segue la linea di massima pendenza che salendo s’accentua.
Così lungamente continuando, prestando la dovuta attenzione soprattutto là dove si affrontano i tratti più ripidi, friabili, poco per volta ci si avvicina alla vetta raggiungendo a termine dell’impegnativa ascesa la cima del monte Giornalet mt. 3.062, priva di croce, la cui cima oggi è segnalata da un grosso ometto. Da questo grosso mammellone di rocce e sfasciumi la vista s’apre ampissima sui monti all’intorno, sui solchi vallivi, sulle borgate di fondovalle, sul Monviso, sino ai lontani quattromila francesi.
3 ore e 30 minuti c.ca da Bessen Haut.
Il ritorno a Bessen Haut si fa ripercorrendo l’itinerario di salita
2 ore e 15 minuti c.ca dalla vetta del monte Giornalet.

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