Dopo tanta siccità ecco l'acqua (piovana), finalmente: tanta acqua, spalmata in diverse giornate, non ancora sufficiente per ricolmare le falde pericolosamente abbassatesi nell'ultimo biennio. Il tanto famigerato anticiclone africano ha deciso di trasferirsi verso altri lidi, ed ecco che le cataratte del cielo hanno rotto gli argini; il colpo d'occhio si rilassa nel verde intenso che solo il liquido vitale sa donare a monti e valli.
E quale visione balza alla vista degli abitanti di Cuneo, se non quello della Bisalta, la montagna dei cuneesi per antonomasia? Si dice che la Bisalta stà alla città di Cuneo, come il Monviso stà alla Provincia Granda.
Siamo in pochi questa settimana – solo tre – a rappresentare la consueta escursione della Compagnia dell'Anello, anticipata per l'occasione al mercoledì, che stando alle previsioni meteo, sembra essere l'unico giorno abbordabile, pur con la possibilità di temporali nel pomeriggio.
Anticipiamo quindi la partenza per poter eludere l'eventualità di una doccia anticipata. Ci sarà una novità: non si farà il consueto anello, vista l'assenza del capo cordata, beatamente spaparanzato in vacanza; quindi, altro detto popolare: “Quando manca il gatto, i topi ballano!”
L'itinerario dell'odierna escursione prevede la salita alla vetta del Monte Pianè m 1834 dalla Colla Ceresola o Passo di Ceresole, una delle tante cime secondarie del Gruppo della Bisalta: in pratica sarebbe il contrafforte SE della lunga Costa la Motta, con andamento NO, culminante nella quota m 1950, appena prima dell'impennarsi del versante fino a raggiungere l'omonima Cima la Motta m 2277, e quindi verso N alla massima quota della Bisalta, il Bric Costa Rossa m 2404.
Ci dirigiamo in auto nella Valle Vermenagna fino a giungere al paese di Vernante, l'unico al mondo con i murales di Pinocchio dipinti sui muri delle case.
Sulle abitazioni del centro storico, sono stati riprodotti da due pittori del luogo (Bruno Carletto detto “Carlet” e Bartolomeo Cavallera detto “Meo”) oltre centosessanta murales che raccontano le vicende del burattino più celebre del mondo.
I murales creano un effetto suggestivo e si possono ammirare passeggiando lungo le vie del paese. All'entrata nord di Vernante è stato dedicato un bel monumento a Pinocchio, opera degli artigiani locali F.lli Bertaina.
Più o meno al centro del paese, si devia a sinistra (indicazione “Castello la Turusela”) e si sale a ripidi e stretti tornanti lungo una strada asfaltata che termina in uno slargo a ridosso delle case di Tetto Caia quota m 1060 s.l.m..
Zaino in spalla si procede ora lungo la strada sterrata (indicazioni) verso il Passo Ceresole (Colla Ceresola); dopo alcune centinaia di metri, immersi in un folto castagneto, il percorso si riduce a mulattiera fino a raggiungere i casolari del Tetti Cantapernice m 1380. Ora siamo già nella faggeta, non in purezza in quanto si nota la presenza di altre latifoglie tipiche della zona fitoclimatica, quali salicone, betulla, pioppo tremolo, sorbo montano e sorbo degli uccellatori.
Dopo la borgata il tracciato si ridimensiona ulteriormente a mero sentiero, fino al raggiungimento della suddetta Colla Ceresola o – come indicano le numerose tabelle in loco – Passo Ceresole m 1624. Il sentiero prosegue lungo il largo crestone in direzione SE, transitando lungo il ripidissimo versante N di quella che dovrebbe essere la nostra meta: giunti però ad un anonimo colletto situato a scavalco della Costa la Motta, constatiamo che da qui la salita risulta troppo impegnativa, perché la cresta si restringe notevolmente, con passaggi su roccia che sembrano impraticabili senza particolari attrezzature alpinistiche.
Oltretutto inizia a piovigginare, a tratti con minuscoli chicchi di grandine, per cui decidiamo di continuare ancora per qualche centinaio di metri lungo il sentiero, fino ad arrestarci nei pressi di un cocuzzolo di grossi massi a quota m 1905 circa, ove scattiamo velocemente alcune istantanee per il classico ricordo da archiviare per i posteri. Con qualche passo in più, si poteva raggiungere la cupola erbosa a quota m 1950, massima elevazione della già menzionata Costa la Motta, ma decidiamo all'unisono che conviene ritornare sui nostri passi, anche perché l'ostinata nuvoletta di fantozziana memoria continua a seguirci scaricandoci addosso i suoi umori. Ironia della sorte, nel fondovalle e sull'altro versante della valle, splende un sole abbagliante che osserviamo con la dovuta invidia.
Ritornati al Passo Ceresole, constatato che la salita al Monte Pianè è sicuramente fattibile lungo il versante e la cresta NO, comunque in condizioni di tempo e terreno asciutti, scendiamo un centinaio di metri lungo il versante opposto a quello della salita, per dare un'occhiata al Gias e al Rifugio Ceresole, bella costruzione tutta in legno, rispettosa quindi dell'ambiente in cui ci troviamo.
La pausa pranzo, tra qualche timido sprazzo di sole alternato alla pioviggine, la consumiamo al riparo di un casolare del già citato Tetto Cantapernice; sentiamo la mancanza delle leccornie di Maria Teresa, Mary e José, tanto per citarne alcune, ma ci consoliamo con abbondante libagione (ma non troppo!) del genepy di Angelo e Antonio.

Escursione effettuata il 24 maggio 2023
Compagnia dell'Anello formata da: Angelo, Antonio e Frank
Località di partenza: Tetto Caia di Vernante 1060m
Punto più elevato raggiunto: quota 1905m di Costa Motta
Dislivello cumulato in ascesa: 938m
Sviluppo complessivo del percorso: 12,2 km
Tempo in movimento: 4h 50'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps