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Escursionismo : Prato Ciorliero, da Chialvetta e antico ponte in pietra sul Maira, da Pessa
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 09/05/23 20:10
Notizia riferita al: 27/04/23
Letture: 658

Ricorrendo il terzo anniversario della scomparsa del nostro caro amico Alberto Rosso, cofondatore della Compagnia dell'Anello, quale miglior occasione per una bella passeggiata nel vallone Unerzio, da Chialvetta fin su a Prato Ciorliero, dove abbiamo installato, vicino al pilone degli Alpinisti, una targa in suo ricordo.
Risaliamo con l'auto tutta la Valle Maira fino ad Acceglio svoltando sulla sinistra proprio all'inizio del paese, davanti alla locanda-pizzeria “Il Portichetto” per salire, seguendo le indicazioni, alla borgata di Chialvetta (1495m) dove è possibile parcheggiare sull'ampio piazzale. Il nome di questa località, derivante il proprio nome dal provenzale 'clevos, cleivetta', designa una località su pendio soleggiato, ma chiusa tra la cerchia dei monti. La borgata è anche nota col nome di Unierç, forse perché qui scorre il torrente Unerzio e si apre l'omonimo vallone.
Da qui, zaino in spalla, attraversato l'abitato, costituito da bellissime case saggiamente ristrutturate, rispettando rigorosamente l'antica architettura, ulteriormente ingentilite da stupende fioriture, costeggiata la magnifica chiesa dedicata a Sant'Anna, ha inizio un sentiero-mulattiera - punteggiato da numerose e interessanti tabelle didattiche con dettagliate informazioni sulle specie di selvatici presenti sul territorio - che s'inerpica con modesta pendenza nel prosieguo del vallone.
Attraversiamo alcuni terreni terrazzati, attualmente adibiti a prato-pascolo con l'inserimento di alberature (soprattutto aceri di monte), sicuramente in passato coltivati per la produzione di patate e segale, tipiche colture praticate a queste quote. Lo dimostra lo spietramento minuziosamente effettuato dalla gente che qui viveva stabilmente: le pietre venivano ammucchiate, presumibilmente in coincidenza di confini tra le varie proprietà, ovvero utilizzate per la costruzione di pseudo muretti a secco lungo sentieri e mulattiere.
Arrivando in vista di Pratorotondo (1622m) tralasciamo sulla sinistra la traccia che attraversando il rio permette l'attacco al ripido lariceto della Bandia Lunga lungo il Cumbal Boscasso e c'inoltriamo nella via centrale di questa bella borgata, localmente chiamata “Pra Riund”, il cui toponimo si rifà alla conformazione dei terreni circostanti l'insediamento: ampi luoghi prativi utilizzati prevalentemente per il pascolo del bestiame.
Anche qui belle ristrutturazioni che pare abbiano fermato il tempo nell'architettura costruttiva pur con l'intelligente inserimento dei moderni servizi.
Proseguendo nella viuzza centrale che attraversa l'abitato si nota sulla piazzetta, dietro la bella fontana, un alto pilone, sormontato da una campana, eretto a ringraziamento per una provvidenziale nevicata che non permise a due giovani “porteur” - venuto meno, con la caduta di Napoleone, il contrabbando della seta verso la Francia – di attraversare il Colle Feuillas in tempo per raggiungere Marsiglia e partire per l'America su un piroscafo che, dopo pochi giorni di navigazione, andò a picco nell'Atlantico.
Poco più avanti si scopre una targa che ricorda il luogo di nascita, avvenuta il 15 giugno 1879, del pittore Matteo Olivero, magnifico interprete del divisionismo italiano del XX secolo e cantore della poesia di queste vallate.
Prima di uscire dal paese merita anche soffermarsi presso la bella cappella con il piccolo campanile a vela, intitolata alla Madonna della Neve.
Saliamo il breve tratto che ci porta all'ultima borgata del vallone Unerzio, Viviere (1709m), il cui toponimo potrebbe riferirsi alla presenza in loco della famiglia Viviani. Si tratta di un borgo con una interessante disposizione del gruppo di case sapientemente costruite seguendo il crinale e arroccate attorno ad un pilone costruito sulla roccia.
Da alcuni anni qui è stato aperto un accogliente rifugio, ottimo punto di appoggio per le numerose attività alpinistiche ed escursionistiche che da qui possono effettuarsi.
Sostiamo per un momento di pausa dopodiché imbocchiamo il sentiero-scorciatoia che ci porta sull'ottima sterrata che seguendo il torrente, sottopassa una fortificazione del Vallo Alpino e giunge nell'acrocòro sontuoso di Prato Ciorliero (1955m), dominato dalle cime dell'Oserot, Rocca Brancia e Punta Eco. Il toponimo di questo suggestivo altopiano, sede delle Grange Calandra e oggi adibito al pascolo degli armenti, deriva dal provenzale ‘chouliero’ e fa riferimento ad attività agricole un tempo praticate in zona e precisamente ad un campo in cui venivano coltivati i cavoli.
Ma per noi Prato Ciorliero ha un ben più importante significato in quanto è la località montana che era prediletta da Alberto Rosso, il compagno di tante escursioni ad anello che ci ha lasciato tre anni fa, al quale abbiamo intitolato una targa ricordo presso il pilone degli Alpinisti all'ingresso dell'altopiano. Salutiamo il nostro amico sostando in raccoglimento e ascoltando il brano musicale “Amici miei” (P. Montanaro) che gli abbiamo dedicato insieme alla nostra amicizia.
Ci apprestiamo quindi al ritorno, per tornare a Viviere, dove il rifugio è ancora chiuso (aprirà il 27 maggio), e rifocillarci con pranzo al sacco comodamente seduti al tavolo presso la piazzetta del pilone della borgata.
Tornati a Chialvetta riprendiamo l'auto per scendere a valle, ma Angelo ci segnala che nei pressi di Pessa (comune di Stroppo) esiste un antico ponte in pietra sul Maira che forse vale la pena di andare a vedere...Avendo ancora tempo disponibile non ci lasciamo sfuggire questa opportunità e parcheggiata l'auto in uno slargo della strada sotto alla borgata di Pessa (929m), caratterizzata da un gruppo di case, di cui alcune strette e altissime, molte delle quali a picco sulla strada provinciale, sopra una lunga e stretta curva, ben conosciuta da tutti coloro che percorrono la valle.
Dal parapetto esterno della curva, un viottolo scende verso il torrente Maira attraversandolo con un ardito ponte in pietra, detto anche "Ponte di Napoleone" (occorre precisare che quella di Napoleone è una denominazione ampiamente abusata in tutto il cuneese). Il ponte risale in effetti ad un'epoca tardo-medievale, ed è conformato con un profilo longitudinale a schiena d'asino. Costruito saggiamente e con maestria, è stato in grado di reggere le piene alluvionali per diversi secoli. E' tuttora funzionante e collega la mulattiera che sale il versante Nord-Ovest della Punta Luber raggiungendo la borgata Aramola di Macra. Si tratta di un'egregia opera, nascosta, ma meritevole di essere scoperta e apprezzata!

Escursione effettuata il 27 aprile 2023
Compagnia dell'Anello formata da Adriano, Angelo, Franco G, Frank, José, Maria Teresa e Osvaldo
Località di partenza: Chialvetta 1495m
Punto più elevato raggiunto: Prato Ciorliero 1955m
Dislivello cumulato in ascesa: 527m
Sviluppo complessivo del percorso: 9 km
Tempo in movimento: 3h 15'
Difficoltà: T

Antico ponte in pietra sul Maira
Località partenza: Pessa di Stroppo 929m
Dislivello: 90m
Distanza: 650m
Tempo in movimento: 10'
Difficoltà:E (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps Prato Ciorliero
Tracciato gps Antico ponte sul Maira


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 10/5/2023 19:32  Aggiornato: 10/5/2023 19:32
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 668
 Re: Prato Ciorliero, da Chialvetta e antico ponte in piet...
Descrizione del percorso: Adriano
Fotocronaca: Adriano, José, Maria Teresa e Angelo
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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