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C'era una volta : Giochiamo a nascondino
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 01/03/23 19:42
Notizia riferita al: 01/03/23
Letture: 274
C'era una volta

Giochiamo a nascondino

La Follia decise di invitare i suoi amici a prendere un caffè da lei. Dopo il caffè la Follia propose: “Oggi giochiamo a nascondino”. “Nascondino, cos’è”, domandò la Curiosità. “Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete. Quando avrò finito di contare vi cercherò ed il primo che troverò sarà il prossimo a contare”. Accettarono tutti all’infuori della Paura e della Pigrizia. “Uno, due, tre” la Follia cominciò a contare. La Fretta si nascose per prima dove le capitò. La Timidezza si nascose dietro a degli alberi. La Gioia corse in mezzo al giardino, la Tristezza cominciò a piangere perché non trovava un angolo adatto. Per nascondersi l’Invidia si unì al Trionfo e si nascose accanto a lui dietro un masso. La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano. La Disperazione era disperata sentendo che la Follia era già a novantanove. “Cento” gridò la Follia. “Adesso comincerò a cercare”. La prima ad essere trovata fu la Curiosità perché non aveva potuto impedirsi di uscire per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto. Guardando da una parte la Follia vide il Dubbio sopra un recinto non sapendo da quale lato si sarebbe meglio nascosto. E così di seguito scoprì la Gioia, Tristezza e la Timidezza. Quando tutti furono riuniti la Curiosità domandò: ”Dov’è l’Amore?”. Nessuno l’aveva visto. La Follia cominciò a cercarlo. Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi, sotto le rocce, ma non trovò l’Amore. Cercando da tutte le parti la Follia vide un rosaio. Prese un pezzo di legno e cominciò a cercare tra i rami fino a che sentì un grido. Era l’Amore che gridava perché una spina gli aveva forato un occhio. La Follia non sapeva cosa fare. Si scusò, implorò l’Amore per avere il suo perdono promettendogli che lo avrebbe seguito per sempre. L’Amore accettò le scuse. Oggi l’Amore è cieco e la Follia lo accompagna sempre.
Racconto di Fede Fiamma


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