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Escursionismo : Anello Capo Noli, Bric dei Crovi e Voze, da Noli
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 04/12/22 19:38
Notizia riferita al: 24/11/22
Letture: 654

Quando il freddo inizia ad insinuarsi nelle nostre vallate alpine e la tavolozza di colori del “foliage” è ormai solo un ricordo, torna forte il richiamo di una scappatella nella vicina Liguria per assaporare, oltre al verde della macchia mediterranea, l'azzurro intenso del mare.
L'anfiteatro contornante la splendida città di Noli - delimitato da una parte da Capo Noli (o semaforo di Noli) e dall'altra dal monte Ursino con il suo svettante castello, il tutto racchiuso in alto dal verde altipiano delle Manie - invita sempre a piacevoli camminate alla scoperta di nuovi incantevoli scorci panoramici e della storia di cui è ricca questa antica terra.
Parcheggiamo l'auto a Noli nel piazzale adiacente Via IV Novembre, unica area rimasta a sosta libera anche nei mesi invernali e, zaino in spalla, c'incamminiamo verso l'inizio del sentiero del Pellegrino in Via 25 Aprile. Il percorso s'inoltra a zig-zag sul pendio tra la fitta macchia mediterranea lasciando trapelare ogni tanto scorci sulla baia di Noli e sulla punta di Bergeggi, impreziosita dal suo caratteristico isolotto.
Superiamo le rovine del Lazzaretto giungendo, più avanti alla diroccata e antica chiesa di Santa Margherita posta, a strapiombo sul mare, sull’antico percorso che collegava la Repubblica marinara di Noli con il territorio di Finale. Bellissimo il panorama su Noli e su tutta la costa visibile dal retro della chiesa.
Proseguiamo la salita fino ad incontrare, presso un tornante, l'indicazione per la Grotta dei Briganti o Antro dei Falsari che si raggiunge scendendo su un sentierino piuttosto ripido e scivoloso, fino a pochi metri sopra l'Aurelia (60m). All’improvviso una luce attraversa la vegetazione: si tratta di una vera e propria finestra che si apre nella roccia da cui, oltre ad un magnifico panorama sul sottostante tratto di mare turchese, s'intravede parte della grotta. Per accedervi bisogna infilarsi in una botola che permette, con facilità e senza pericolo, di calarsi sul pavimento dell'antro roccioso. Questo ha un perimetro di una trentina di metri e serviva, data la difficile accessibilità, a presumibile nascondiglio per “briganti e falsari”.
Pare comunque certo che l’origine di questa caverna ha origini preistoriche: milioni di anni fa, quando le terre emerse erano ancora sotto il livello del mare, l’acqua con la sua lenta ma costante erosione modellò questa cavità nella roccia.
Complice la bella giornata e la straordinarietà del posto, pur essendo un giorno feriale di bassa stagione, troviamo il luogo abbastanza affollato, tanto da fare un po' di coda prima di poter accedere all'interno della grotta. Ma l'attesa vale sicuramente la meraviglia e l'incanto delle emozioni che questo angolo nascosto e misterioso sa dare.
Ritornati sui nostri passi, dopo una breve pausa al punto panoramico ove è possibile ammirare l'ardita bianca falesia precipite dalla vetta del monte di Capo Noli alla sottostante via Aurelia, continuiamo il nostro cammino nel bosco di pini, lecci, corbezzoli, lentischi e ginestre arrivando a Capo Noli o Semaforo di Noli (276m), dominato da una costruzione militare (recintata e ricca di vistosi ripetitori), che non permette di giungere sulla vera cima; bisogna accontentarsi, per godere di un po' di panorama, di una elevazione a lato con resti di una diroccata postazione bellica dalla quale è visibile, sul versante di Varigotti, l'azzurro scintillante della Baia dei Saraceni e il verde del promontorio di Punta Crena.
Su bella sterrata ci dirigiamo ora verso l'altopiano delle Manie ma, prima di raggiungerlo, imbocchiamo un sentiero sulla destra, fiancheggiato da colorati arbusti di corbezzolo, che porta verso il Bric dei Crovi o dei Corvi (386m). Da questo, oltre a una scorpacciata di succulenti frutti rossi di corbezzolo, si gode di uno spettacolare colpo d'occhio per una visione da cartolina di Noli, Bergeggi e dintorni.
Ma l'ora si è fatta tarda e lo stomaco fa sentire le proprie esigenze. Nessun problema, a Voze come già in precedenti occasioni, abbiamo un salvagente culinario di prim'ordine e anche stavolta i tagliolini allo scoglio e il fritto misto di pesce, cucinati dalla cuoca del “Passu du Ventu” si fanno apprezzare, al pari delle meraviglie naturali e dell'ottimo clima che questa giornata al mare ci ha donato!
Non ci resta che ridiscendere a Noli, avvalendoci del sentiero che inizia dalla viuzza centrale della frazione di Voze dove sulla destra (segnalata come contrada Calcagni – passeggiata Dantesca) parte la mulattiera che sotto passa la provinciale inoltrandosi tra gli orti e gli ulivi in direzione di Noli.
In effetti questo è il percorso dell'”Antica strada romana di Voze” che collega il centro abitato dell'antica Repubblica Marinara con l'entroterra identificando la duplicità dell'anima nolese (e ligure più in generale) attraverso l'unione dei due elementi geografici caratteristici del territorio: il mare e la montagna. L'itinerario che ripercorre l'antico tracciato romano è testimoniato dalla presenza di numerosi tratti che conservano ancora l'originario selciato in pietra.
Arriviamo a Noli e percorrendo Via Cesare Battisti costeggiamo l'area archeologica della chiesa di San Paragorio uno dei monumenti protoromanici più importanti della Liguria, circondato da un’area cimiteriale bizantina e altomedievale.
Concludiamo così la nostra bella escursione conservando negli occhi e nel cuore le meraviglie che ci regala la natura e le opere che l'ingegno umano nei secoli ha saputo realizzare.
Note toponomastiche
Noli (Comune di): il nome testimoniato nella forma “Naboli” nei documenti più antichi del 1004 e 1005 deriverebbe da “Nea polis” cioè “città nuova” di chiara derivazione greco-bizantina. Secondo altri potrebbe invece derivare dal latino “navalis”, navale.
Crovi (Bric dei): non è ben chiaro se la denominazione corretta sia questa oppure, come è scritto in certe mappe, “Corvi”, il che porterebbe alla identificazione di un luogo frequentato dal nero volatile, ma non è da escludere che in tal caso possa derivare dalla forma arrotondata (curvata) del monte. Mentre il termine “Crovi”, che nel dialetto ligure significa “coprire”, pare non trovare alcuna logica attinenza.

Escursione effettuata il 24 Novembre 2022
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Frank, José. Maria Teresa e Mary
Località di partenza: Noli 8m
Punto più elevato raggiunto: Bric dei Crovi: 386m
Dislivello cumulato in ascesa: 497m
Sviluppo complessivo del percorso: 10,7 km
Tempo in movimento: 3h 30'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 5/12/2022 10:51  Aggiornato: 5/12/2022 10:51
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 670
 Re: Anello Capo Noli, Bric dei Crovi e Voze, da Noli
Descrizione del percorso: Adriano
Fotovideocronaca: Adriano, José e Maria Teresa
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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