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Escursionismo : Monte Monaco, da Màcari (TP)
Autore: cadri (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 11/10/22 10:32
Notizia riferita al: 24/09/22
Letture: 427

Il collegamento aereo da Levaldigi con la Sicilia facilita notevolmente gli spostamenti dei cuneesi (e non solo) verso questa regione.
Quest'anno, con mia moglie, abbiamo quindi programmato con uno di questi voli una breve vacanza in Trinacria, attratti anche dai suggestivi paesaggi visti nella serie di film TV “Makari”, girati nei dintorni di San Vito Lo Capo in provincia di Trapani.
Trovata una idonea sistemazione in un bungalow nel campeggio “El Bahira”, sotto la torre di avvistamento della scogliera che scorre ispida e irta da Màcari a San Vito, abbiamo organizzato alcune escursioni nei dintorni.
Una di questa non poteva essere che la salita al Monte Monaco, montagna dominante il promontorio di San Vito Lo Capo che sembra proteggere il centro abitato issandosi maestosa alle sue spalle e facendo da sfondo a un paesaggio che, tra mare e terra, regala un panorama unico e incantevole.
Per non farci mancare nulla, pur se possibile arrivare in auto fino al punto d'attacco della salita alla vetta, partiamo a piedi dal campeggio, a livello del mare, e usufruendo di un viottolo che s'inerpica in un passaggio della falesia giungiamo sull'altopiano di San Vito nei pressi della storica Cappella di Santa Crescenza.
Tramite stradine secondarie evitiamo quasi del tutto la provinciale imboccando la strada comunale Mondello per proseguire, poco dopo, a destra su una sterrata, al termine della quale inizia il sentiero che sale sul versante occidentale del Monte Monaco (palina).
Inizialmente abbastanza dissestato, più avanti il sentiero diventa meglio percorribile, con lo scenario che si amplia sulla piana di San Vito e con un bel colpo d'occhio sulla rocca alla base della parete settentrionale della montagna, a forma stilizzata di monaco orante, che origina il nome dell'adiacente Monte Monaco.
Il sentiero sale a zig-zag tra folti cespugli di “Ampelodesma” (nome locale disa o tagliamani), una graminacea le cui coriacee foglie vengono impiegate per intrecciare cordami o per l'impagliatura delle sedie e, più in alto, tra cespi di palma nana (Chamaerops humilis) comunemente nota anche come palma di San Pietro, pianta ecologicamente molto utile contro l'erosione e la desertificazione, ha la capacità di rigenerarsi dopo gli incendi con successivi ricacci. La fibra ottenuta dalle sue foglie viene utilizzata per la fabbricazione di scope, ventagli, funi, ceste, panieri, stuoie, cappelli e corde.
Perveniamo, dopo un ultimo ripido strappo, al colletto divisorio tra il Monte Monaco e il Pizzo di Sella, ove una labile traccia sale sulla sinistra tra roccette su un arido declivio nel quale, incredibilmente, ammiriamo alcuni fiori di “masticogna” (specie endemica il cui nome deriva da “mastice” per il lattice gommoso contenuto nella sua radice), conosciuta localmente come “cardulina” per la somiglianza con il cardo.
Giungiamo così sul crinale che si affaccia sul versante orientale e sulla sottostante costiera di Cala Firriato, intersecando la mulattiera che sale da questa località per servire le cave, ormai in disuso, ubicate nei pressi della cima. Si tratta delle cave di Rosso San Vito (o Contorrana), dislocate in questa zona del trapanese, dove veniva estratta e lavorata una pietra calcarea compatta di epoca giurassica, dal caratteristico colore rosso-bruno, tra le più apprezzate del Barocco in Sicilia.
Passate le cave, si comincia a intravedere una grande croce che indica il punto di arrivo a 532m di quota.
L’arrivo in cima permette una bellissima vista panoramica sui monti del territorio trapanese. Con uno sguardo a 360° è possibile abbracciare il versante sud-ovest, con la costa che va da Erice al Monte Cofano sullo sfondo delle isole Egadi, il versante est con il Golfo di Castellammare e i rilievi che dominano Palermo, il versante sud con la dorsale del Monte Speziale fino al Monte Sparagio, e a nord il Mar Tirreno. La veduta è di incomparabile bellezza.
Per il ritorno utilizziamo lo stesso itinerario di salita.

Escursione effettuata il 24 Settembre 2022 da Adriano e Maria Teresa
Località di partenza: camping “El Bahira” Màcari di San Vito Lo Capo
Punto più elevato raggiunto: Monte Monaco 532m
Dislivello cumulato in ascesa: 584m
Sviluppo complessivo del percorso: 11,1 km
Tempo in movimento: 3h 15'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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