La Valle Varaita, alpinisticamente parlando, nulla ha da invidiare alle consorelle della Granda, tutt'altro! Innanzitutto, tra i suoi numerosi fiori all'occhiello, ci offre la direttissima alla “via normale” per il Re di Pietra (Monte Viso), massima elevazione della provincia di Cuneo, dalla Borgata Castello di Pontechianale, attraverso i Valloni di Vallanta e delle Forciolline; inoltre annovera diverse cime che superano i tremila metri di quota, per non dire del Colle dell'Agnello, che con i suoi 2750 metri rappresenta il valico frontaliero con carrozzabile asfaltata più alto di tutto l'arco alpino... Il tutto contornato e ingentilito dai numerosi laghetti ed altopiani di rara bellezza.
Proprio in uno di questi incantevoli scenari sopra descritti ci rechiamo questa settimana.
Compagnia dell'Anello dimezzata, con la piacevole aggiunta di una quota rosa, la brillante e simpaticissima Rita che, a suo dire (per nostra fortuna), quest'anno, per cause di forza maggiore, è a corto di allenamento... E allora, chi riuscirà a tenere il suo passo quando è al top della forma?!
L'idea è quella di salire due facili tremila, la Cima del Lupo e la Cima di Pienasea, con possibilità di percorso ad anello; ma non tutto, come vedremo, si svolgerà come previsto.
Iniziamo il cammino da un'area di parcheggio, a quota m 1870 s.l.m., lungo la stradina che, appena un centinaio di metri dopo la Borgata Chianale di Pontechianale, si dirama sulla sinistra, inoltrandosi nel Vallon di Saint Veran, poco prima del ponticello posizionato a scavalco del rio ivi discendente.
Da qui ha inizio il sentiero U21, molto ben tracciato e segnalato, che da subito s'immerge in un folto lariceto; con discreta pendenza, direzione NO, lo stesso s'inoltra nella Valle Antolina, tagliando diagonalmente la Costa Buscet, fino a raggiungere le Grange dell'Antolina m 2298 ove, con una lunga sterzata pianeggiante, si rivolge verso SE, per poi proseguire in ripida ascesa in direzione ONO, fino a sfociare al cospetto del primo dei numerosi specchi d'acqua che vedremo: il Lago Bleu m 2533.
Lo scenario è quanto meno suggestivo: al di sopra delle numerose creste, spiccano le due perle locali, come fossero due giganti che si contendono il primato di bellezza ed ardimento. Il Roc della Niera, più alto ma più tozzo, la Tour Real, più piccola ma più slanciata... A voi la scelta!
Il sentiero prosegue ora lambendo il piccolo Lago Longet m 2635, transita non lontano dai due Laghi Bes m 2648 e 2649, transitando infine attraverso il Col de Longet m 2649, dove ci concediamo una breve sosta allietata dalla deliziosa torta alle mandorle che la preziosa Rita ha preparato e portato fin quassù.
L'itinerario prosegue adesso in territorio francese, inizialmente costeggiando in falsopiano il Lac de Longet m 2641, al termine del quale usciamo dalla traccia per iniziare a risalire in direzione SE l'esteso ed interminabile Vallon du Loup, racchiuso nella sua parte alta dai poderosi massicci del Monte Mongioia (Bric de Rubren), Monte Salza e Cima del Lupo.
Il percorso è comunque abbastanza agevole, si scavalcano facili rocce montonate, intervallate da lunghi tratti con erba e sfasciumi; raggiunta la balconata prima della conca terminale, appare alla nostra vista, come per incanto, un lago di origine glaciale, quotato m 2962, ma senza nome sulle mappe (per cui Angelo ha pensato di battezzarlo Lago Salza), di un colore verde più o meno intenso, a seconda del variare della luce solare. Un vero gioiello che solo madre natura sa offrire.
Da qui, con una breve seppur molto ripida salita su facili sfasciumi, raggiungiamo dal versante Ovest e dal largo crestone Sud la Cima del Lupo m 3132, ove qualcuno, oltre al classico obelisco di pietre, ha pensato bene di costruire un muretto circolare, sempre in pietre, per offrire un naturale riparo dal vento, che in effetti anche oggi ci sferza con improvvise folate abbastanza fredde.
Panorama naturalmente sontuoso, nonostante la nuvolaglia sparsa, riguardante soprattutto le principali catene delle Cozie Meridionali e Centrali, solito Monviso sopra tutti.
La discesa: come in premessa, si era pensato di raggiungere il Colle del Lupo m 3052, per poi risalire fino alla Cima di Pienasea m 3117; scartata la possibilità della diretta della cresta Est, fattibile ma difficilina (Franco si morde le dita!), quindi non alla portata di tutti, vista l'alternativa di un traverso su terreno insidioso per trovarsi comunque ben al di sotto del Colle del Lupo e, perché no!, vista anche la fatica fin qui accumulata, decidiamo all'unisono per una dignitosa ritirata verso valle, percorrendo ora in discesa il Vallone del Lupo, territorio italiano, parallelo a quello di salita in territorio francese.
Grazie ai GPS di Angelo e Franco, riusciamo ad individuare una buona traccia di sentiero segnalata con vernice biancorossa che, dopo la meritata sosta pranzo, ci condurrà, dopo una visita al piccolo ma ben organizzato e confortevole Bivacco Enrico Olivero, dal quale si scorge un breve scorcio dell'ultimo specchio d'acqua, il Lago Nero, sovrastato dall'onnipresente Tour Real, a riprendere il percorso dell'andata, esattamente tra il Col de Longet e i Laghi Bes (palina segnaletica in legno grezzo “Colle Lupo”).
Note di toponomastica:
Vallanta, localmente Valonto, Vallone di, Laghi di, Rifugio di. Il toponimo Vallanta potrebbe risultare un errore di trascrizione per Vallauta 'valle lunga ed elevata';
Forciolline: il toponimo Forciolline, oggetto di alcune interpretazioni tra loro contrastanti, deriva semplicemente dal prov.enzale Fourco 'forca', per l'aspetto 'bifido' della cima e del vallone;
Antolina, localmente Gronjo Antulino, Grange, Torrente: la locale denominazione Antulino corrisponde al nome di persona 'Antonio';
Niera, localmente Rocio Niero, Roc della: la denominazione Niera, Niero per la colorazione 'scura' della montagna rocciosa;
Real, localmente Lu Turyàl, Tour, Colletto: è la denominazione locale Turyàl a valorizzare il significato di 'torre rocciosa (tur) incisa da canali ripidi (ryàl)';
Bes, localmente Laus Bes, Laghi: il toponimo provenzale Laus Bes corrisponde a 'laghi contigui, adiacenti';
Longet, localmente Cuol Lonjo, Laghi, Col de, Lacs de: Longet, come Long, aggettivo di evidente significato, può porsi in riferimento sia alla forma, sia alla distanza d'accesso;
Mongioia, localm. Mounjoio, Crete de, Passo di: la denominazione locale Mounjoio (italianizzato in Mongioia) coincide con alte cime rocciose sulle cui sommità sorgono vistosi 'segnali di pietrame' un tempo eretti, prevalentemente, a scopi topografici;
Salza, localmente Salsso, Monte, Passo di: Salza, condivide l'etimologia di Salsas (Blancias), che deve il nome all'aspetto dei versanti incisi da 'colate di pietrame e fanghiglia biancastra';
Lupo, localmente Mountanho de Loup, Cima del, Colle del, Vallone del: Lupo, sostantivo che pare ricordare la presenza sul territorio di 'lupi', per l'altitudine e l'isolamento suggerisce invece l'interpretazione di 'luogo appartato, di non facile accesso';
Pienasea, Cima, Cumbal di: Pienasea condivide le considerazioni espresse per Piano Seo 'cima esposta all'azione del vento'.
Escursione effettuata il 15 Settembre 2022
Compagnia dell'Anello formata da Angelo, Antonio, Franco e Frank con la gradita partecipazione di Rita
Località di partenza: parcheggio nei pressi di Chianale, 1870m
Punto più elevato raggiunto: Cima del Lupo 3132m
Dislivello cumulato in ascesa: 1439m
Sviluppo complessivo del percorso: 17,5 km
Tempo in movimento: 6h
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps