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Escursionismo : Anello del Monte Pence, da Sant'Anna di Bellino
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 09/08/22 01:45
Notizia riferita al: 28/07/22
Letture: 493

Un bel giro quello di oggi della Compagnia dell'Anello che si spinge sulla testata del Vallone di Bellino in ambiente multiforme: dalle ampie praterie pascolive, ai picchi prossimi ai tremila metri, dalle numerose opere di difesa militare del Vallo Alpino alla gola delle Barricate scavata dal corso impetuoso del torrente Varaita. Ciò senza dimenticare la ricca flora, che pure in stagione già avanzata e povera di precipitazioni, accompagna e allieta il nostro cammino.
Risaliamo in auto la Valle Varaita fino all'abitato di Casteldelfino, oltre il quale la strada si biforca: a destra si prosegue per Pontechianale ed il Colle dell'Agnello, mentre noi svoltiamo a sinistra nella Valle Varaita di Bellino, fino alla Frazione Sant'Anna di Bellino, quota m 1841.
Da qui, zaino in spalla, imbocchiamo la stradella sterrata che s'innalza sulla sinistra subito prima del ponticello sul Varaita (indicazioni: Piano di Traversagn e Colle di Vers). Stamane questa zona è particolarmente gettonata: addirittura un pullman turistico ha appena scaricato un folto gruppo di partecipanti a un'“Estate ragazzi” oggi in gita alpina. Affrettiamo dunque il passo per non rimanere intasati alla stregua di chi si trova su un'autostrada delle vacanze, e, usufruendo delle scorciatoie che tagliano i numerosi tornanti della strada, guadagniamo nuovamente la tranquillità e il silenzio, caratteristiche imprescindibili e compagne inseparabili di una salubre camminata montana.
Lungo la strada, nella magica luce del mattino, ci affianca una formidabile fioritura, con sfumature dal rosso, al rosa e al violetto, dell'Epilobio, conosciuto anche come Fiore di Sant'Anna o Garofanino di montagna.
La vetta del Monte Pence, che intendiamo raggiungere oggi, si trova all'estremità settentrionale del contrafforte del monte Faraut. Per raggiungerla seguiamo la sterrata che verso Sud risale con ampi tornanti il vallone di Traversagn fino ad arrivare al piano omonimo che attraversiamo e, prima di giungere alle grange di Pra’ Carlevars (2381 m), abbandoniamo la sterrata (che continua a sinistra verso il Colle di Vers e Rocca La Marchisa) svoltando a destra su una labile traccia e puntando a un breve pendio erboso verso la parete del Pelvo Chiausis. Dalla base di questo il sentiero diventa più evidente e, superata la breve ascesa, sbuca su un pianoro pascolivo dove la traccia piega a sinistra e risale a tornanti una china erbosa fino al Colletto di Chiausis (2690 m).
Dal colletto sarebbe possibile raggiungere in breve la croce di vetta del Pelvo Chiausis (2722 m), ma desistiamo in quanto occorrerebbe superare alcuni tratti particolarmente esposti; continuiamo quindi sul sentiero che perde qualche decina di metri di dislivello scendendo ad una casermetta alla base del ripido sentiero a tornanti che adduce al Colletto Balma (che risaliremo al ritorno). All'interno di questa ex costruzione militare, ancora ben conservata, è tuttora possibile leggere alcuni motti di mussoliniana memoria, che possono anche far sorridere, ma che ritengo debbano anche far riflettere su quello che successe in Italia in quei lunghi vent’anni affinché non debba accadere mai più...
Lasciata la casermetta, proseguiamo sul vecchio sentiero militare in lieve discesa che attraversa un pendio erboso (ruderi militari sulla destra) e risale a stretti tornanti per superare un primo crinale. Qui ci alleggeriamo degli zaini, che riprenderemo al ritorno, e continuiamo sul sentierino tra prati di stelle alpine tagliando in orizzontale il ripidissimo versante e raggiungendo una seconda dorsale dalla quale già s'intravede la vetta del monte Pence di rocce biancastre. Attraversiamo un’ampia conca detritica alla base orientale del monte Gabel e quindi risaliamo a stretti tornanti, sempre tra un tripudio di stelle alpine, un ultimo ripido declivio su roccette.
Arriviamo infine su un ampio cengione inclinato ove notiamo una caverna scavata nella roccia (non è dato sapere per quale uso) e da qui in pochi passi arriviamo sotto la bella croce di vetta del Monte Pence (2832 m) che si raggiunge superando un breve salto di roccia.
Siamo ora su un balcone da cui si gode un magnifico panorama sui due versanti dei valloni oggetto del nostro giro e sulla serie infinita di cime che purtroppo lenzuola biancastre di nubi stanno tentando di occultarci.
Dopo le foto di rito, e appresso aver recuperato gli zaini, ridiscendiamo alla casermetta e da questa affrontiamo la breve ma ripidissima erta che ci porta al Colletto Balma (2787 m) ove, nei pressi di uno dei bunker, ora residenza stabile di una colonia di camosci, ci concediamo una meritata pausa rifocillatrice.
Dal Colletto Balma scendiamo sul versante opposto (vallone Faraut) incontrando subito una comoda traccia che scende verso destra e, dopo aver effettuato un semicerchio e un traverso a sinistra, in alcuni tratti si perde. Continuiamo la discesa per pascoli puntando ad una grangia isolata dalla quale per tracce di bestiame proseguiamo fino a incrociare la mulattiera principale che scende dal Colletto di Bellino e dall'Autaret e riporta comodamente a Sant'Anna attraverso la suggestiva gola delle Barricate e l'ameno Piano Ceiol.
Note di toponomastica:
Varaita, (Valle, Torrente): localmente Val Varacho, l'idronimo Varaita, che conserva la radice prelatina *var 'acqua', riflette la denominazione medievale Varacta ritenuta connessa con il termine latino tardo vervactum in riferimento allo sfruttamento delle 'fasce di terreno incolto che fiancheggiano il corso d'acqua'.
Bellino (Comune, Colle, Monte): nome locale provenzale Blins. E' formate da numerose borgate sparse con capoluogo a Pleyne. L'etimologia del nome che comunque rimane incerta e controversa, potrebbe derivare da un cognome, dalla voce 'belin', pecora dal francese antico, e infine da "Belonos", dio celtico del sole di cui forse un'effige esiste tuttora murata all'esterno della cappella di S. Antonio.
Traversagn (Colletto di, Pian di): il toponimo deriva dalla voce provenzale 'travèrso, travèrsado' indicante un luogo di transito, di attraversamento.
Chiausis (Colletto, Pelvo): il toponimo, dal latino 'clausus, clausum' e dal provenzale 'clouset, clauso', indica luoghi chiusi ubicati alle testate delle valli e rinserrati nella stretta dei monti.
Gabel (Monte): il nome, dalla radice prelatina *gab, potrebbe fare riferimento all'asperità dei versanti incisi da burroni, oppure, dall'arabo 'gebel o djebel' indicante un rilievo montuoso ben delineato. Si ricorda che la località fu zona estrattiva dei Saraceni.
Pence (Monte): nome locale provenzale Penche. La voce, dal radicale prelatino *pel, *pen, corrisponde a sommità rocciosa elevata e dentellata (a pettine).

Escursione effettuata il 28 Luglio 2022
Compagnia dell'Anello composta da: Adriano, Angelo, Franco G e Frank
Località di partenza: Sant'Anna di Bellino 1841m
Punto più elevato raggiunto: Monte Pence 2832m
Dislivello cumulato in ascesa: 1191m
Sviluppo complessivo del percorso: 15,4 km
Tempo in movimento: 5h 30'
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)
fotovideocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
percorso interattivo Relive


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 9/8/2022 12:40  Aggiornato: 9/8/2022 12:40
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 670
 Re: Anello del Monte Pence, da Sant'Anna di Bellino
Descrizione del percorso: Adriano
Fotovideocronaca: Adriano e Franco G
Tracciato GPS: Angelo
Elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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