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Escursionismo : Anello dei 5 laghi, dal Colle della Maddalena
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 11/08/21 19:03
Notizia riferita al: 05/08/21
Letture: 1110

Niente cime questa settimana per la consueta escursione del giovedì per la Compagnia dell'Anello, ma che supergiro ragazzi, roba da “leccarsi le orecchie”, come direbbe il buon Ezio Greggio. Escursione, se proprio vogliamo fare i pignoli, migliorabile e accorciabile tagliando il pezzo di percorso dal colle alla ex-casa cantoniera che presenta il tratto di discesa disagevole ed in stato di abbandono: disponendo di due automobili si può utilizzare il classico escamotage di piazzarne una alla partenza ed una all'arrivo, oppure, a piedi, effettuando questo tratto sui prati lungo la statale.
L'idea è quella di effettuare il tour completo dei laghi della Maddalena, di Roburent e dell'Oronaye, su uno degli itinerari occitani più frequentati (soprattutto nella parte della magnifica conca del lago superiore di Roburent), partendo dalla sommità del Colle della Maddalena (Col de Larche per i francesi), ad una quota di m 1996 s.l.m..
Lasciate le auto nel piazzale dirimpetto al Rifugio per la Pace e l'Europa (posto tappa GTA), ci incamminiamo lungo una stradina sterrata che ha origine proprio dalla S.S. 21 del Colle della Maddalena, però nel versante opposto (destra idrografica) a quello ove si svilupperà la seconda parte della nostra gita (questo per evitare un lungo trasferimento a ritroso su asfalto fino al tornante, in prossimità di una ex casa cantoniera, ove ha inizio il sentiero).
La lunga sterrata, in continuo saliscendi, attraversa i lussureggianti prati-pascoli sulle pendici lungo il versante Nord Est del Monte Ventasuso; ad un certo punto però, in vista di un gias con un consistente gregge di pecore, la strada termina nei pressi di un rio. Consultata la mappa rileviamo che il nostro percorso prosegue svoltando a sinistra verso il basso. Ma a ricordarci che attraverso il gias in ogni caso non si passa arriva nel frattempo abbaiando un grosso pastore maremmano femmina con due cuccioli al seguito che ci controllerà a breve distanza finché non ci saremo allontanati.
Di qui in poi seguiamo una labile traccia nell'erba alta, tra l'altro bagnatissima perché quassù nella notte ha piovuto, che tra mille patemi ci fa arrancare in discesa fino all'attraversamento del piccolo emissario del lago della Maddalena (corrispondente, più a valle, al fiume Stura di Demonte) e quindi della predetta S.S. 21, dove finalmente, ad una quota di circa 1870 m, ha origine il sentiero sull'altro versante.
Dopo le prime rampe su gerbidi particolarmente franosi, il sentiero si inoltra in un lariceto d'impianto artificiale, risalente all'epoca dei cantieri del Corpo Forestale dello Stato negli anni '60, cantieri che risultavano essere un'ottima risorsa di lavoro per la manodopera autoctona. Questo lariceto, nel quale in seguito si è insediata una rigogliosa rinnovazione naturale di abete rosso (in basso) e di pino montano (in alto), ha lo scopo precipuo di proteggere la sottostante strada dalle frequenti valanghe discendenti dal ripidissimo versante Sud Ovest del Bec (o Bric) della Sabbiera, protezione, tra l'altro, sicuramente più affidabile rispetto ai paravalanghe in metallo installati nella stessa zona, ormai quasi completamente distrutti dagli eventi meteorici.
Usciti dal bosco, dopo un tratto pianeggiante ed un'ultima breve rampa, il sentiero va a scollinare in prossimità del Passo Pra del Bals m 2237; da qui scende nel selvaggio Vallone di Roburent, passa nei pressi della Capanna di Roburent m 2180, poi, in leggera discesa, raggiunge ed oltrepassa le sorgenti del rio Roburent m 2178.
Presso i 2250 m stacca sulla destra alcune tracce, poi si eleva verso Nord su pendio pietroso e raggiunge la conca dei Laghi Inferiori di Roburent (rispettivamente m 2324 e m 2354), ne costeggia le sponde orientali e, dopo un pendio pascolivo, raggiunge il bellissimo Lago Superiore di Roburent m 2427, meta di numerose schiere di turisti, anche perché molto più facilmente raggiungibile dal Colle della Maddalena lungo la via che noi faremo al ritorno.
Il percorso ora contorna il lago sulla sinistra idrografica, transitando nei pressi di due nuclei di ricoveri in pietra detti le Trune, quindi, con l'ultima salita di giornata, raggiunge il Colle di Roburent m 2502 ove, trovato un adeguato riparo al fastidioso ed insistente vento, ci concediamo la consueta pausa pranzo.
Di fronte a noi, sulla destra, dall'alto dei suoi 3100 m, spicca la poderosa mole del Monte Oronaye (Tete de Moise per i cugini d'oltralpe) e, più in lontananza, verso sinistra la slanciata sagoma del Bec du Lievre, mentre centralmente si ammira l'elegante silhouette de La Meyna. Scaletta, Vanclava, Feuillas, Pierassin, Monte della Signora e Tete des Blaves fanno da contorno a questi colossi, il tutto per un impareggiabile panorama a tutto tondo.
Finita la siesta, si prosegue ora con percorso pianeggiante fino ad un promontorio (foto di gruppo) affacciantesi sul delizioso Lac de l'Oronaye m 2406, che contorniamo sulla sua destra orografica, e, seguendo gli omonimi rio e vallone, inizialmente in direzione Nord Ovest, quindi svoltando a Sud Ovest e poi a Sud, discendiamo fino a raggiungere l'ampio parcheggio dal quale siamo partiti.
Note di toponomastica:
Maddalena, localmente Col dla Madaleno (un tempo dello anche Collum Argentariae, poi Colle Argentera):agionimo connesso al culto della Santa Maria Maddalena);
Ventasuso (Monte): significa 'cima soggetta all'azione del vento';
Sabbiera (Bec o Bric della): 'terreno sabbioso, detrito minuto';
Pra di Bals (Passo): 'prato delle balze';
Roburent (Laghi), localmente Laus Rouburent: l'idronimo Roburent riflette il latino tardo rivus brugentis 'rio rumoroso', significato che si affianca a quanto espresso alla voce Robilante;
Oronaye (Monte e Lago), localmente l'Ourounaio o Oronaio: Oronaye, radice prelatina *or 'elevazione', trova riscontro anche nel sostantivo greco òros 'montagna';
Scaletta (Monte), localmente l'Eschaleto: Scaletta è un nome assegnato ai tratti di 'sentieristica a gradinata';
Vanclava (Monte): il provenzale Vanclava (van-clava) è interpretato in 'luogo chiuso, impervio e roccioso';
Feuillas (Monte): l'oronimo Feuillas, dal francese feuille 'foglia', trova corrispondenza nella stratificazione lamellare della roccia;
Pierassin (Monte): Pierassin 'territorio pietroso', trova riscontro nell'aspetto del territorio;
Signora (Monte della), localmente Munt la Sinhoura: Signora, come agionimo, corrisponde al nome della Madonna, la madre di Dio. Non si esclude tuttavia un riferimento anche alla mitica regina provenzale Giovanna d'Angiò (la Reina Jano) molto nota nella tradizione popolare locale;
Blaves (Tete des): Blaves condivide il significato espresso per Blave 'strisce pascolive elevate';
Lievre (Bec du): Lievre deve il nome alla presenza sul territorio di 'lepri alpine';
Meyna (La): Meyna (dal latino Medianus) corrisponde al provenzale Miàn che, come Meano, si pone in relazione alla collocazione geografica 'mediana, centrale'.

Escursione effettuata il 5 Agosto 2021
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da: Adriano, Angelo, Antonio, FrancoG e Frank
Località di partenza: Colle della Maddalena (Col de Larche per i francesi) 1996m
Punto più elevato raggiunto: Colle di Roburent 2502m
Dislivello cumulato in ascesa: 1009m
Sviluppo complessivo del percorso: 18,6 km
Tempo in movimento: 5h 45'
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
trailer


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