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Escursionismo : Anello delle Barricate e Cima della Montagnetta, da Pontebernardo
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 04/07/21 23:09
Notizia riferita al: 24/06/21
Letture: 1611

Chissà quante volte passando sulla statale del Colle della Maddalena, poco sopra la frazione di Pontebernardo, abbiamo ammirato la paurosa gola delle Barricate formata dalle alte pareti verticali di roccia calcarea, solcate dalle caratteristiche curve stratigrafiche, che cadono a picco sulla strada. Impossibile, abbiamo pensato, raggiungere la cima di questo temibile costone montuoso, a meno che di non essere alpinisti provetti e muniti della necessaria attrezzatura... E invece no. Come tanti altri sistemi montuosi anche questo ha il suo lato debole che permette a semplici escursionisti di raggiungerne la vetta in tutta tranquillità e sicurezza. Tant'è che la cima delle Barricate ha un nome, “La Montagnetta”, che lascia chiaramente trasparire la scarsa considerazione alpinistica riconosciuta a questa cima. Ma per chi vuole prendersi la soddisfazione di raggiungerla, inserendola oltrepiù in uno splendido anello che contorna integralmente le Barricate, la Compagnia dell'Anello ha provato questo percorso che proponiamo e consigliamo.
Risalita la Valle Stura di Demonte, raggiungiamo Pontebernardo, frazione di Pietraporzio divenuta famosa quale paese natale della campionessa di sci di fondo Stefania Belmondo, e parcheggiamo l'auto sulla destra nella piazza Albertville '92, così denominata in omaggio alla prima storica medaglia d'oro conquistata dalla pluriolimpionica Stefania Belmondo ai giochi del 1992 nella località francese.
Uno sguardo sul roccione alla nostra destra dal quale ci augurano una buona escursione le suggestive sagome di cervo e cerbiatti e, zaino in spalla, ci inoltriamo nelle vie del paese, tirate a lucido da una consapevole e intelligente ristrutturazione, passando accanto al posto tappa GTA e all'Ecomuseo della pastorizia. La parrocchiale della Beata Vergine Maria Assunta con l'adiacente il piccolo cimitero, chiude verso Nord il paese. Da questo punto ci dirigiamo verso il ponticello sullo Stura lasciando alla nostra sinistra il sentiero GTA , da dove arriveremo per chiudere il nostro anello.
Il sentiero che intraprendiamo è il collegamento pedonale tra Pontebernardo e Castello di Pietraporzio e costeggia per un tratto il rio Conforent. Bisogna porre attenzione, a quota 1381m, d'imboccare la traccia meno evidente e senza palina indicatrice sulla sinistra che, poco oltre, guada il rio per risalirne il versante idrografico sinistro. Nessun problema se si salta questa deviazione poiché il sentiero principale in ogni caso confluisce, seppur con un percorso un po' più lungo, sul percorso che da Castello porta verso la Cima della Montagnetta.
La nostra scorciatoia raggiunge la bella pineta, famosa per la presenza di cervi, e incrocia la bella mulattiera proveniente da Castello che conserva ancora caratteristiche costruttive adottate dagli alpini per raggiungere gli ingressi delle gallerie dei fortilizi delle Barricate.
Risaliamo lungo il rio Conforent che ci regala ottimi scorci panoramici sulle pareti dirupanti delle Barricate e sul fondovalle da Pontebernardo ai Prati del Vallone fin su alla Testa dell'Ubac.
Dopo un facile traversone su roccette, arriviamo al semplice guado del Conforent, oltre il quale qualcuno ha indicato con un pennarello su una pietra la direzione per la Montagnetta. Qui affrontiamo il tratto più faticoso dell'intero percorso, denominato “La Sarséto”, che dal greto del torrente risale il ripido pendio, a stretti tornanti su erba e roccette, per arrivare al vasto pianoro dei Gias, cioè all'estesa prateria con ottimi pascoli, chiusa a Sud da alture arrotondate e verdeggianti che di fatto rappresentano il punto più elevato delle Barricate, pur se con caratteristiche orografiche opposte tra il versante settentrionale e meridionale.
Subito ci vien da pensare che la nostra cima sia la prima che vediamo, sul cui fianco è aggrappata una sbilenca baita con relativa antenna satellitare, ma da una verifica sulla traccia GPS possiamo con sicurezza individuare nella seconda cima il punto più alto delle Barricate, cioè la Cima della Montagnetta 2318m.
L'ubertosità dei pascoli della zona è subito dimostrata da un folto gregge che, su questi declivi, sta completando la propria colazione con la tenera erbetta. La scena bucolica è però presto accantonata alla vista di un nutrito numero di cani pastori maremmani che appena ci vedono vengono a controllare le nostre intenzioni e, verificate che sono buone, ci concedono senza problemi il loro lasciapassare!
Tenendoci comunque a debita dal gregge raggiungiamo la nostra cima e, fatte le foto di rito e salutato il pastore, iniziamo la discesa verso il Vallone di Servagno imboccando la stradella che scende dalla Cima del Gias.
Tra rigogliose e straripanti fioriture arriviamo al Colle della Montagnetta (2143m) che ci regala un imponente scenario sulle verdi cime pascolive appena passate e sulle cime rocciose del Falso Oserot (dietro il quale è nascosto il vero Oserot), di Rocca Brancia, e del Monte Servagno...
Effettuiamo un lungo traversone nel verde dei valloncelli che scendono a occidente del Monte Giordano e guadato un ultimo rio ci accampiamo per la pausa pranzo nelle vicinanze del sentiero GTA collegante la Valle Stura con l'altopiano della Gardetta.
Non ci resta ora che seguire in discesa tale ottimo sentiero superando i ruderi di borgata Servagno per arrivare sulla statale del Colle della Maddalena.Il sentiero affianca per poche decine di metri la statale dopodiché si sposta al di fuori della galleria percorrendo il vecchio sedime stradale nella stretta gola. Qui, sulle pareti rocciose, abbiamo l'opportunità di ammirare la bella Sassifraga alpina (Saxifraga paniculata).
Al termine della gallerie il sentiero lascia la strada e scende nel bosco sottostante dove, dopo alcuni saliscendi, incrocia il percorso di salita presso il ponte sullo Stura chiudendo cosìquesto maestoso anello.
Note toponomastiche e curiosità
Barricate (gola delle): dal francese barricade, che, come barriquer, è derivato di barrique «barile» (guascone barrico), perché le prime barricate, 1588, furono fatte di botti. Questo strozzamento naturale fu ritenuto insuperabile fin quando nel 1744 l'esercito gallo-ispanico, riuscì ad aggirarlo, aprendosi la via verso Demonte e Cuneo. Le Barricate, insieme ai contrapposti torrioni rossastri detti i Becchi Rossi, vennero rifortificati tra il 1924 e gli anni Trenta con una ventina di centri di resistenza in calcestruzzo ed in caverna. Quest'opera difensiva dà forma ad uno dei più estesi complessi sotterranei della valle Stura.
Pontebernardo: il paese delle due albe e dei due tramonti, un fenomeno che in occitano viene denominato “Tarluc” (dal latino inter lux) ad indicare il lasso di tempo in cui il sole scompare dietro la montagna per ricomparire più tardi. L'evento è dovuto al monte Ubac che sovrasta l'abitato e che nel periodo invernale nasconde il sole all'incirca tra mezzogiorno e le 14,30.
Escursione effettuata il 24 Giugno 2021
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Angelo, Franco (Frank Man), Franco G., José e Maria Teresa.
Località di partenza: Pontebernardo 1300m
Punto più elevato raggiunto: Cima della Montagnetta 2318m
Dislivello cumulato in ascesa: 1155m
Sviluppo complessivo del percorso: 14,4 km
Tempo in movimento: 5h 30'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
trailer


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