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Racchette da neve : Pian Madoro e anello delle borgate di Limonetto, con le ciastre
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 08/02/21 13:17
Notizia riferita al: 04/02/21
Letture: 742
Racchette da neve

Questa settimana saliamo un po' di quota per far transitare le nostre racchette da neve su un classico percorso, assai gettonato anche dagli amanti dello scialpinismo. Parliamo di Pian Madoro, un appartato ripiano pascolivo situato al centro di una valletta sopra Limonetto, in direzione del Passo di Ciotto Mien, verso il Vallone degli Alberghi e Palanfré. Il giro è arricchito dal gradevole anello delle borgate di Limonetto, nella conca del vallone Matlàs.
Dopo il terribile nubifragio del 3 Ottobre 2020 non eravamo più risaliti verso il colle di Tenda e, arrivati al bivio per Panice Soprano e per Limonetto, ci fa un certo effetto vedere la statale in direzione del tunnel sbarrata e coperta di neve. Chissà quando potremo tornare in valle Roya...(sigh!).
Proseguiamo alla volta di Limonetto, la frazione di Limone Piemonte che si sviluppa ai margini di un grande anfiteatro erboso che si alza verso la Costa del Pianard, e parcheggiamo gli automezzi nel piazzale all'inizio di Via Cascata del Piz.
Zaino in spalla, ciastre e bastoncini in mano (ma quanta roba in più bisogna portare in inverno?!), imbocchiamo la rampa della stradina asfaltata che, alla destra di una struttura in legno, s'inoltra a monte del paese passando alle spalle dei casolari, pervenendo quasi subito ad un bivio presso il rio di Tetti Virulà.
Tralasciamo sulla destra la strada che sale in direzione del Bec Baral (sarà il punto di arrivo al nostro ritorno per chiudere l'anello delle borgate di Limonetto), e svoltiamo a sinistra verso Pian Madoro e Passo di Ciotto Mien. Qui inizia il tratto innevato e bisogna quindi calzare le ciastre oppure i ramponcini per risalire con lunghi traversi - tra bellissimi faggi e con vista sul borgo storico di Limonetto raccolto attorno alla chiesa di San Chiaffredo – il versante verso il crinale del dosso morenico che si eleva tra la sinistra orografica del rio Prati della Chiesa e la depressione terminale del Creusa e Giosolette.
Giunti al culmine abbandoniamo il tronco principale della carrareccia che prosegue tortuosa alla volta di Tetti Virulà (sarà il punto d'inizio dell'anello delle borgate che effettueremo al ritorno) e iniziamo il lungo tratto per cresta che ci porterà fino a Pian Madoro.
Proseguendo tra betulle e faggi, la vista si amplia verso il monte Vecchio e sul vallone di San Lorenzo con suggestivi scorci in direzione della Rocca dell'Abisso e della aerea Rocca della Bastera.
Poco più in alto si devia verso destra superando alcuni leggeri dossi che precedono il Ciabot di Pedù, piccolo gruppo di casolari che aggiriamo sulla sinistra.
Proseguendo ancora verso monte notiamo sulla destra le preoccupanti ferite lasciate da recenti slavine sui versanti di cima Giosolette e monte Creusa, a monito dell'attenzione e del rispetto che la montagna costantemente richiede.
Poco dopo, superato un ultimo strappo, giungiamo sull'ampia spianata di Pian Madoro (1760 m.) per goderci un momento di sosta e il vasto panorama che ci circonda: dalla nevosa e bella piramide del monte Chiamossero, accompagnata dal Passo e dal Monte Ciotto Mien, alla Rocca dell'Abisso e al colle di Tenda - contornati, sulla cresta di confine, dai tre poderosi forti ottocenteschi, Centrale”, Pernante” e Giaura - per finire con Punta Marguareis, Cima della Fascia, Punta Mirauda e Bric Costa Rossa.
Iniziamo quindi la piacevole discesa sulla neve che va allentandosi (ci richiama alla mente il nome del sito internet ove raccogliamo le nostre escursioni “LaFiocaVenMola”) giungendo presto al bivio ed alla borgata Tetti Virulà, caratterizzata da un bel forno e da una baita ottimamente ristrutturata con il caratteristico tetto in paglia.
Il posto ben soleggiato e riparato dal vento, ci invita alla sosta per la pausa pranzo dopodiché, ben rifocillati e addolciti dalle “bugie” di Maria, riprendiamo il cammino su un traverso in dolce ascesa che ci porta a scollinare sul vallone Matlàs.
Su pianeggiante stradella in faggeta perveniamo al centro del vallone ove incontriamo Tetti Cortassa con le sue caratteristiche baite “a schiera”.
Da questo punto scendiamo velocemente verso le variopinte casette di Tetti Matlàs e successivamente - seguendo i tornanti della mulattiera, da cui si aprono bei scorci su Limone Piemonte e sulla sovrastante skyline delle cime che giunge fino alla Bisalta - si chiude l'anello delle borgate incrociando il percorso di salita nei pressi delle prime case di Limonetto.

Note toponomastiche e curiosità
LIMONETTO (frazione): diminutivo di Limone; com'è noto il toponimo ha nulla a che vedere con gli agrumi; l'origine del nome più accreditata è infatti un’italianizzazione dell’espressione locale provenzale 'li mounts', tra le montagne. Localmente si usa 'Limounét' o l'antico 'Lou Gä', ovvero guado, in quanto il luogo era chiamato 'il guado dei Toselli', dove si attraversava il torrente, presso le case dei Toselli, famiglie locali.
PIAN MADORO: il termine deriva probabilmente dal tardo latino 'mador' per intendere umidità, rugiada in un piano a brughiera. Più improbabile pare la derivazione dal nome proprio occitano 'Amadour' o dal significato religioso del termine legato alla vicinanza dell'eremo.
ALPE DI PAPA GIOVANNI: ideata e realizzata da don Francesco Brondello, a partire dal 1965, come oasi di spiritualità nel contesto turistico di Limonetto, valorizzando alcune baite alpine e la natura per offrire al turista una pausa di contemplazione. In un eremo ancora più a monte, dimorano nell’estate alcuni frati cappuccini, che offrono condivisione di preghiera e lavoro, in rustiche baite, con alcuni posti di accoglienza.
PEDU' (Ciabot di/del): la denominazione di questa costruzione parrebbe riferirsi ad un soprannome di antichi proprietari.
CIOTTO MIEN o Ciotto Mieu (passo, monte): Ciotto deriva dal provenzale 'clos, quiot' per indicare un ripiano-radura o una conca erbosa. Miéu o Mien, dal provenzale 'mian,méano', ha invece il significato di posizione mediana, centrale.
CHIAMOSSERO o Ciamoussè (monte): localmente conosciuto come Chamoussière (dal provenzale chamous) sta ad indicare un territorio elevato e frequentato da ungulati (camosci)
CREUSA (monte, vallone, tetti, gias): deriva dalla voce provenzale 'cros' e assume il significato di marcata depressione o spaccatura profonda nel terreno o nella roccia.
GIOSOLETTE (cima, passo): localmente detto anche Colla di Monte Crèusa, corrisponde al nome dialettale dell'allodola (francese 'aluette').
MATLÀS (tetti, vallone, Bec): deriva dalla base prelatina 'mat' come espressione di altura o monte roccioso emergente.
CORTASSA (tetti): potrebbe riflettere un soprannome (Corti), ma più credibilmente derivare dal tardo latino 'curtis' con il significato di residenza rustica con cortile interno adibito a recinto per il bestiame.
VIRULÀ (tetti): la radice 'vir', equivalente a giro, potrebbe riferirsi al percorso della mulattiera di accesso.

Escursione effettuata il 4 Gennaio 2021
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da: Adriano, Franco, Josè e Osvaldo, con la gradita partecipazione di Barbara e Maria Teresa
Località di partenza: Limonetto 1286 m.
Punto più elevato raggiunto: Pian Madoro 1760 m.
Dislivello cumulato in ascesa: 522 m.
Sviluppo complessivo del percorso: 7,5 km
Tempo in movimento: 2h 45'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare wikiloc

trailer


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 9/2/2021 16:45  Aggiornato: 9/2/2021 16:45
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 670
 Re: Pian Madoro e anello delle borgate di Limonetto, con ...
Descrizione del percorso: Adriano (con la collaborazione di Gianni per le note toponomastiche)
Fotocronaca: Adriano, Barbara, Josè e Maria Teresa
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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