Dopo le abbondanti nevicate dei giorni precedenti l'Epifania e la lunga astinenza di escursioni a causa del lockdown antivirus, una sgambata sulla neve fresca ci voleva proprio... Decidiamo così di provare con le ciastre un breve percorso facile e privo di qualsiasi rischio: il tratto del “Sentiero delle farfalle”, da Valdieri e la sua prosecuzione fino ad Andonno.
Trovato a Valdieri un posto per parcheggiare l'auto tra gli alti mucchi di neve, con una temperatura che, pur con il sole già alto, sfiora i dieci gradi sottozero, c'incamminiamo, con le racchette da neve in mano, nelle vie del paese imboccando da piazza Vittorio Emanuele, sulla destra, via Principe Umberto che, più avanti, passata la cappella di San Giuseppe, diventa via Guardie alla Frontiera.
Al termine di questa panoramica via, giungiamo nella zona archeologica di Valdieri e proseguiamo sulla stradina sottostante la necropoli che vediamo immersa sotto un alto strato di neve intonsa, così come pure tutti gli altri manufatti costruiti per proteggere e valorizzare gli importanti reperti qui ritrovati.
La stradina è sgombra dalla neve fino ai vicini capannoni del locale allevamento, ma da questo punto in poi bisogna calzare le racchette da neve per incidere lo spesso strato di neve scintillante al sole, ancora immacolato.
La neve, mantenutasi soffice per le basse temperature, pur con l'aiuto delle ciastre, ci fa sprofondare fin quasi all'inguine rallentando e rendendo difficoltoso l'avanzamento, ma la fatica è ampiamente compensata dall'ovattato silenzio che ci circonda e dal maestoso spettacolo del bianco manto che avvolge ogni cosa.
Il tutto sotto l'austera sorveglianza dell'incombente Rocca di San Giovanni-Saben.
Siamo sul sentiero delle farfalle, ma chiaramente non è la stagione ideale per questo delicato insetto; in compenso sono frequenti le tracce dagli animali che ci hanno preceduto: inconfondibili le buche provocate dai balzi della lepre e i profondi solchi tracciati dai cinghiali; questi ultimi utili per agevolare il nostro cammino limitandoci lo sprofondamento nella neve.
Superiamo la cappella di San Giovanni che intravediamo in basso sul limitare della strada provinciale e attraversiamo l'ampio piazzale dell'ex cava di ardesia. Da questa scendiamo per qualche decina di metri verso Est fino ad intercettare il percorso che sale dalla provinciale.
Lo seguiamo in salita nel bosco superando i 50 metri di dislivello (che rappresentano il tratto più faticoso dell'intero percorso) fino alla palina che ci indica, per andare ad Andonno, di svoltare a destra su un ponticello per l'attraversamento del ruscello proveniente dal vallone Saben.
Ci troviamo ora in un'ampia radura dove individuiamo delle tracce provenienti da Andonno che ci guidano sulla stradella nel bosco alla base di Punta La Sea fino a raggiungere la cappella della Madonna del Gerbetto e l'abitato di Andonno.
Attraverso le viuzze del paese scendiamo verso la provinciale presso il nuovo fiammante impianto semaforico e, sfilate le ciastre, decidiamo di far ritorno a Valdieri sull'asfalto ancora parzialmente innevato.
Avendo più tempo (e voglia) si potrebbe far ritorno a Valdieri sul sentiero del Bandito, che si imbocca aldilà del torrente Gesso, risalendo sulla destra orografica nei pressi di Tetti e Grotta del Bandito e proseguendo poi verso Tetti Cialombard per raggiungere Valdieri attraverso il ponte di località San Bastiano...ma sarà per un'altra volta.
Note toponomastiche e curiosità
Sentiero delle farfalle: inaugurato nel 2016, il breve ma suggestivo percorso si snoda all’ombra dell’imponente massiccio calcareo di Rocca San Giovanni-Saben dove negli anni passati era attiva una grande cava a cielo aperto: gli enormi gradoni dell’ex sito estrattivo Cementir, che ancora segnano le pareti rocciose, sono l’habitat d’elezione di Papilio alexanor, una rara e bellissima farfalla striata. Per salvarla dall’estinzione, le Aree protette delle Alpi Marittime hanno promosso il recupero dell’area di cava, rendendola visitabile. Facile e con un dislivello modestissimo, l’itinerario naturalistico e culturale può essere percorso a piedi o in mtb.
Valdieri: sull'etimologia del nome vi sono diverse ipotesi, ma la più accreditata fa risalire il toponimo al radicale celtico-germanico 'wald' che significa bosco: “Valderi” assumerebbe così il significato di "luogo abitato dagli addetti al bosco".
Andonno (frazione di Valdieri): si ritiene che il significato trovi supporto nell'antica denominazione 'Andonum' composta dal prefisso 'an' per esprimere il concetto di 'sopra, in alto' e dalla voce latina 'donum', dono, che confermerebbe l'usanza medioevale di beneficio ecclesiale (simonia) di donazione di terre e di boschi praticata, in questo caso, dai monaci Benedettini in favore degli abitanti, con l'obbligo di miglioria del fondo.
Madonna del Gerbetto di Andonno (cappella): Apparentemente umile, questa chiesetta posta sull’antica strada di valle per Valdieri, rappresenta un vero gioiello d’arte e di storia. Nominata nella bolla pontificia di Innocenzo IV del 1246, la cappella ha forme semplici ed è costituita da una sacrestia semicircolare ed un’aula rettangolare, preceduta da un portico. All’interno sulla parete dell’altare vi è un affresco del primo Cinquecento, di buona mano, che raffigura la Natività.
Escursione effettuata il 7 Gennaio 2021
Compagnia dell'Anello, in formato ridotto, composta da Adriano e Franco
Località di partenza: Valdieri 787m
Sviluppo complessivo del percorso: 7,3 km
Dislivello cumulato in ascesa: 162m
Tempo in movimento: 2h 10'
Difficoltà: T (turistico)
fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare interattiva Wikiloc
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