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Escursionismo : Anello dei sentieri Balcone e delle Ginestre, da Pian della Ferriera di Prazzo
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 08/11/20 01:52
Notizia riferita al: 29/10/20
Letture: 1646

Piacevole ed interessante giro ad anello (pur con parte iniziale abbastanza impegnativa), molto vario e godibile anche fuori dalla stagione della fioritura delle ginestre, poiché, come afferma il filosofo francese Albert Camus, “L’autunno è una seconda primavera, quando ogni foglia è un fiore”...
Raggiungiamo in auto, sulla serpeggiante strada della valle Maira, la località Pian della Ferriera ove si può parcheggiare nello slargo sulla destra presso il bivio della strada (chiusa ai pedoni ed a qualsiasi mezzo) per il Vallone di Elva.
Poco più avanti, superato il ponte sul Rio Maggiore (il corso d'acqua che scende dal Vallone), troviamo sulla sinistra il camping Pont d'la Ceino (Ponte della catena) e, sulla destra su un ampio prato, il Parco Avventura che attraversiamo fino in fondo dove una seminascosta minuscola palina ci indica l'inizio della traccia per il sentiero Balcone.
Se fa freddo c'è subito la possibilità di scaldarsi. Difatti il sentiero s'impenna subito nel bosco misto di conifere e latifoglie con tratti in dura pendenza per superare 400 metri di dislivello con inclinazione media del 20% e massima del 35- 40%.
Oltrepassati un paio di valloncelli il sentiero svolta a sinistra e spiana raggiungendo quota 1350 metri dove finalmente usciamo dal bosco ed iniziamo il vero e proprio sentiero Balcone.
Ora proseguiamo verso Sud-Ovest in falsopiano su un'ottima mulattiera sorretta da bellissimi muretti in pietra che fu costruita nel passato dagli abitanti di San Michele per approvvigionarsi della legna dei faggi presenti nella zona impervia che svalica nell'orrido di Elva.
Tale particolare struttura balconata segue l’andamento del monte, regalando presso le svolte di alcuni spuntoni rocciosi importanti visuali sui versanti occidentali dei monti Bettone e Betunet nonché sulla solatìa borgata di San Martino di Stroppo.
Ammirando questo sentiero - sostenuto da tali estesi muretti a secco aggrappati alle scoscese rocce a picco su Ponte Marmora, costruito a mano con materiale lapideo del posto e rimasto tal quale dopo centinaia d'anni - non si può evitare di pensare alla precarietà di tante strutture moderne i cui autori avrebbero probabilmente molto da imparare dal passato!
Il sentiero Balcone termina con una pregevole opera di ingegneria rurale, costituita da un’ardita e ripida salita a corti tornanti, sorretti anch’essi da muri in pietra, che sale ai 1400 metri del passo Ruèra.
Qui intersechiamo il sentiero delle Ginestre (Lou Viol dal Genestè), un ampio tragitto ad anello che percorre questa zona del vallone di San Michele, riconosciuta nel 2000 SIR (Sito di Interesse Regionale) proprio per via della consistente presenza di Ginestra cenerina (Genista cinerea), diffusissima in Provenza, ma specie rara in Italia e presente solo in Liguria, nelle Alpi Marittime e nelle Cozie meridionali. Questa è la stazione più a Nord del Piemonte e dell’Italia e con la superficie più estesa.
Iniziamo questo anello sul sentiero che scende gradatamente e tra i larici, le betulle ed i ciliegi che vestono i radiosi colori autunnali, transitiamo presso la Grangia Mondin d'Roc,
testimonianza di costruzione rurale con annesso forno ricavato nella roccia e i resti di un pozzo per lo sfruttamento di una sorgente.
Con un lungo traversone giungiamo alla borgata San Vittore interessante per la struttura architettonica delle case e per la presenza di una cappella posta su uno sperone di roccia in punto panoramico.
Risaliamo ora, in parte sulla rotabile in asfalto ed in parte su mulattiera, verso la borgata Castelli e la magnifica borgata Allemandi dalla quale si gode uno stupendo panorama sul monte Ruissas, il Chersogno, la punta del Pelvo d’Elva e sulle numerose borgate del vallone sottostante.
Riprendiamo poi il sentiero delle Ginestre che ora si dirige verso Est attraverso microambienti molto diversi tra di loro: dal bosco rado di larice alla fitta pecceta, dalle praterie pascolive, alle strapiombanti pareti rocciose, transitando presso la Crest di Curìs e la Costa Forana e raggiungendo il bivio del sentierino che sale ai 1621 metri della quota denominata Charjaa d'Ase, ottimo punto panoramico sulla Valle Maira e sul vallone d'Elva nonché sulle vette, in parte già imbiancate, che le circondano.
Essendo anche il punto più elevato del nostro giro è anche il posto ideale per regalarci una meritata sosta per il pranzo e per dedicarci al consueto esercizio d'individuazione dei nomi dei monti da qui visibili.
È la prima settimana con l'ora solare e il pomeriggio è fuggevole; riprendiamo quindi il cammino scendendo in breve al sottostante passo Ruèra, dove chiudiamo l'anello de “ Lou Viol dal Genestè” e di lì ritorniamo al Pian della Ferriera sullo stesso percorso di salita.
Concludendo si può affermare, senza tema di smentita, che trattasi di una escursione molto bella, adatta a tutti, con un percorso che non presenta particolari difficoltà, pur consigliando di prestare attenzione per la presenza di alcuni punti un po' esposti. Se si vuole renderla meno faticosa, si può tralasciare la ripida parte iniziale salendo in auto fino a San Vittore o Allemandi e di lì percorrere il sentiero delle Ginestre spingendosi, dal Passo Ruèra, fin sulla parte in saliscendi dell'imperdibile sentiero Balcone.
Note toponomastiche
Prazzo: nome locale provenzale 'Pràs', anticamente (anno 1286) 'casale Pracij', il toponimo deriva dal latino 'prataceus' corrispondente a zona prativa che, in questo tratto, caratterizza il fondovalle.
Ferriera (Pian della): il toponimo, derivante dal tardo latino 'ferus' (provenzale 'fèro – feroun') per indicare selvagge località rocciose isolate, potrebbe anche porsi in relazione ad antichi luoghi estrattivi, di raccolta o di lavorazione del minerale ferroso.
Ruèra o Ruvera (Passo): dal latino 'ruere' (provenzale 'ruèro'), pendio o versante inciso, striato.
San Vittore (borgata): nome locale provenzale 'San Vìtre' in riferimento al culto del santo patrono.
Castelli (borgata): nome locale provenzale 'Co d'Chastèl'; deriva da un cognome di famiglia (I Castei), forse riconducibile alla presenza in loco di una fortificazione.
Allemandi (borgata): deriva da una forma cognominiale originaria dell'Allemagna, composta da 'alla', tutto, e da 'mann', uomo, nel senso di persone di varie stirpi.
Escursione effettuata il 29 Ottbre 2020
Compagnia dell'Anello formata per l'occasione da: Adriano, Angelo, Franco e Gianni (accompagnato dalla vispa Chiquita)
Località di partenza: Pian della Ferriera di Prazzo 924m
Punto più elevato raggiunto: Charjaa d'Ase 1621m
Dislivello cumulato in ascesa: 878m
Sviluppo complessivo del percorso: 12,2 km
Tempo in movimento: 4h 30'
Difficoltà: E (vedi scala difficoltà)
fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
trailer


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 8/11/2020 2:01  Aggiornato: 8/11/2020 2:01
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 666
 Re: Anello dei sentieri Balcone e delle Ginestre, da Pian...
Descrizione del percorso: Adriano
Fotocronaca: Adriano e Angelo
Tracciato GPS, elaborazioni grafiche e coordinamento redazionale: Adriano
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