La gita si divide in tre parti
Atto primo 'ravanescion'
da Ghigo di Prali decido di salire accanto allo skilift baby, che poco più avanti si interrompe, e la pista lascia il posto a ripidi prati e fitta boscaglia. Ha inizio il ravanamento. tutto per non farmi beccare da quelli delle piste (che aprivano oggi).
So di dover attraversare verso destra per ricongiungermi alle piste, e sono costretto a farlo quando davanti a me si presenta una parete quasi verticale. allora scendo leggermente, compiendo un luuungo diagonale, attraversando torrentelli, passando su pendii scoscesi ( sempre racchette ai piedi) talvolta aggrappandomi ai rododendri o ai larici.. Poi, un provvidenziale sentiero, addirittura segnalato, mi appare come un miracolo. Inizio a sentire il ronzio della seggiovia Tradici Laghi, so che il peggio è passato. pochi metri più avanti incrocio una pista, ancora chiusa per mancanza di neve, e la seguo fino ad arrivare al Pian dell'Alpet, dove gli sciatori pullulano.
Atto secondo 'delitto e castigo'
Devo traversare una pista per portarmi sulla traccia nel bosco.. Faccio per mettere la racchetta sulla pista, deserta, e sento un megafono 'IL SIGNORE CON LE CIASPOLE DEVE USCIRE DALLE PISTE'...
Ao, dovrò pure attraversarla! Al diavolo... gli urlo il luogo in cui deve andare e proseguo sulla mia strada, seguendo tracce di precedenti ciaspole e scialpinisti, fino ad uscire finalmente dalla zona delle piste, a quota 2500 metri circa.
Atto terzo 'fora d'le bale'
Manca ormai poco, salgo raggiungendo un piccolo rudere e di qui un breve tratto i cresta, fino a portarmi sotto il pendio finale, poche decine di metri ma più ripidi, quindi qualche attenzione di più, anche per il letale cocktail di neve ventata ed erba secca: scivolosissimi.
Condivido la cima con uno scialpinista, abbiamo un grande dialogo io:'ciao' lui 'ciao'.
Poi lui scende e resto solo, e me la godo, anche se fa un freddo becco, e anche se il vento sta arrivando. Panorama a dir poco spettacolare in ogni dove.
All'alba dell'una decido di incamminarmi. La discesa fino al Pian dell'Alpet è una goduria. Scendo per la massima pendenza su una farina di tipo 00, leggerissima e divertentissimissima.
Poi la parte più noiosa, ma rapida, cioè la discesa lungo la pista incrociata la mattina, diretta fino alle case di Ghigo.
Bella gita, ma se volete un consiglio indagate prima se gli impianti sono chiusi...
Data: 02 dicembre 2007
Quota max: 2618
Partenza da: Ghigo di Prali
Quota partenza: 1455
Dislivello: 1163
Zona: Val Germanasca
Difficoltà: BC
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