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Escursionismo : Lo spettacolare tour delle borgate orientali di Castelmagno
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 05/03/20 14:23
Notizia riferita al: 28/02/20
Letture: 1775

In un inverno poco “invernale”, la Compagnia dell’Anello in una bella giornata di sole opta per un bellissimo tour naturalistico - geologico di grande interesse tra le borgate ad oriente di Castelmagno in un ambiente selvaggio di mezza montagna con precoci fioriture primaverili su un percorso di recente messo mirabilmente a nuovo dalla squadra Operai Forestali della Regione, sezione Valle Grana.
Lasciata l'auto poco dopo il romantico ponticello sul torrente Grana, a dx della rotabile (quota 1022 m nel comune di Castelmagno), si inizia il percorso al Pont d’la Crous, ove si trovano le indicazioni per le borgate che raggiungeremo (Cauri la prima verso cui ci dirigiamo, Colletto e Croce che vedremo al termine del giro).
Il sentiero, ben segnalato con paline e tacche di vernice bianco rosse, è fiancheggiato spesso da mirabili muri a secco resistenti ai secoli e accompagnato da una ricca bordura di primule. Prende subito quota e in pochi minuti raggiungiamo il bivio per Croce e/o Cauri.
Si tiene il percorso a dx, che per un tratto perde quota lungo il versante Sud della valle alla sinistra orografica del Grana, attraversa il Bial de Caouri (rio Cauri) e risale poi al dritto fino ad arrivare alla Sella del Capitani, 1070 m.
Il sentiero, che continua molto erto con strette serpentine nel bosco ricco di rigogliosi cespugli di bosso sempreverde, giunge infine nei pressi di un pilone decorato con cuori in rilievo ma ormai senza immagini, superato il quale si incontra la prima borgata di Cauri (Ruà Soutana). Dopo un altro pilone, si arriva alla borgata principale (Ruà lou Casèi, 1337 m) con una chiesetta dedicata alla Trinità, ricca all’interno di vivaci decorazioni pittoriche, ma che per la caduta del tetto sta inesorabilmente crollando, come purtroppo è abbandonato e diroccato l’intero suggestivo borgo.
Lasciato a dx il sentiero che porta alla borgata Cialancia di Pradleves, dopo le ultime cadenti abitazioni si svolta a sin. in direzione Ovest per entrare in un fitto bosco di faggi in veste invernale. Il terreno su cui procediamo è costituito da uno spesso materasso di foglie secche, soffice ma talvolta causa di dolenti scivolate nella salita.
Ora si procede verso Nord per un ripido sentiero che, attraversato il faggeto, raggiunge una zona erbosa e pianeggiante, I Pian sottani, 1600 m, non lontani dal rio Cauri. Dopo aver disturbato alcuni camosci pascolanti, saliamo ai Pian soprani, 1645 m. Al di sopra dominano i bei contrafforti rocciosi della Rocca Lingera in un paesaggio spettacolare ricco di praterie giallo-steppose illuminate da residue macchie di neve e affascinanti rocce calcaree color ocra.
Di qui per raggiungere la borgata Campofei si hanno due possibilità: la prima sul sentiero EE, che prudenzialmente tralasciamo, svolta a sin. e risale fra strette cenge erbose e ripidi vallonetti sotto i Bars d’la Quiaou, l’altra, che seguiamo, sul sentiero che continua per un breve tratto in direzione del colle Arpet, poi lo lascia, compiendo due tornanti, passa il Rio Cauri ed effettua un lungo traversone verso occidente sotto l’irregolare bastionata della Rocca per raggiungere un caratteristico torrione, ove i 2 percorsi si congiungono poco prima del colletto di Rocca Lingera (1745 m), il punto più elevato del giro odierno.
Salutati qua e là altri gruppi di camosci, il sentiero prosegue in leggera discesa, passando alla base di una parete rocciosa solcata da una spettacolare cascatella che finisce su un colatoio di neve, da attraversare con attenzione.
Dopo aver superato in brevi saliscendi alcuni costoni e panoramici colletti, intervallati da piccoli valloncelli ed altre slavine, il percorso, che attraversa spesso boschetti misti di latifoglie, appare purtroppo di frequente ostacolato da malagevoli barriere di rami e tronchi buttati giù dalle pesantissime nevicate di novembre.
Si arriva infine sulla dorsale La Costa (1600 m) la quale fa da spartiacque ad un'ampia zona terrazzata adibita in tempi passati alla coltivazione dei cereali. Qui, nel 1991, sono state rinvenute incisioni rupestri, con figure antropomorfiche incise su due massi risalenti all'età del bronzo, che vale la pena di gustare e presso cui si può godere di un meritato riposo corroborante.
Dal colletto si ha un'ampia veduta sulla comba delle alte borgate di Castelmagno ove scorre il Rio di Valliera, sorprendentemente ricco d’acque che supereremo più volte, e occhieggiano al sole le borgate di Campofei, non lontane dal colletto, e poi Valliera, Battuira e Colletto.
Da qui, si procede ora in discesa su di un sentiero bordato da robusti muri di pietra ed in circa 15 minuti si raggiungono le diverse borgate di Campofei (1470 m), Granges con la sua bella chiesetta, poi Champdarfei e Albrè.
Si continua a scendere, tralasciando a dx i bivii per il colle della Margherita, per Batuira e Valliera, e poi a sin. quello in direzione di Croce, avendo scelto di passare per Colletto (Lou Coulet, 1268 m) e cogliere l’occasione di salire fino al bel punto panoramico della Rocca Castello (1290 m) con la statua della Madonna che domina l’alta valle.
Da Colletto inizia l’ultimo tratto, con il Sentiero dei Bossi (Lou Viol di Bouis), che arriva fino a Cialancia, e prende il nome dall’essenza botanica dominante l’arido versante idrografico sinistro della valle ricco di suoli alcalini, ove il bosso cresce rigogliosamente. Il primo pezzo è rappresentato dalla ripida discesa e poi breve risalita alla borgata Croce (La Crous, 1211 m), ove abbiamo l’occasione di incontrare l’unico umano di tutta la giornata! E non è neanche male in questi tempi di sovraffollamenti e coronavirus….
Passato Croce e l’ultimo pilone votivo poco più avanti, ci si incammina verso il fondovalle, costeggiando dall’alto il corso del Grana in mezzo a trionfanti boschetti di bosso, fino a tornare al primo bivio incontrato dopo il pont d’la Crous, ove chiudiamo l’anello e ritorniamo al punto di partenza.

Note di toponomastica
Pont d’la Crous: in occitano “ponte della Croce”, che prende il nome dalla borgata Croce (La Crous), la più vicina alla rotabile che sale da Pradleves.
Sella del Capitani: il luogo deve il suo nome ad un curioso sperone roccioso posto a poca distanza, detto "Lou Capitani" e caratterizzato da un punto geodetico in pietra eretto sulla sua cima.
Cauri (borgata, monte e rio): origine incerta, ma probabile collegamento (dall’occitano) con territori boscosi, noccioleti.
Ruà lou Casèi: più che una reiterazione di edifici rurali, sembrerebbe deporre per la parte della borgata interessata alla produzione di formaggi (dal latino caseus).
Bars d’la Quiaou: il toponimo indica il passaggio, la chiave (occitano quiaou) tra ripide pareti rocciose (dalla radice prelatina bar) per superare il colletto che porta a Campofei.
Lingera (Rocca): escludendo il significato piemontese, purtroppo molto critico e moralmente negativo per la povera rocca, la voce si ritiene trarre origine, come l’italico 'leggero', dal fancese antico 'legier' (dal tardo latino levem “lieve”), che può indicare, a causa della fragilità della roccia calcarea, una consistenza leggera, instabile, perciò pericolosa della parete, tant’è che per passare verso Colletto si saliva la Bars d’la Quiaou, percorso ripido ed insicuro anch’esso.
Campofei: in occ. Champdarfei, cioè “campo delle pecore”, data la buona vocazione pascoliva dei terreni della borgata.
Granges: indica i casolari rurali con fienili e stalle, dall’occitano granjo.
Albrè: sta per luogo alberato (in piemontese albre = pioppo)
Valliera: come l’analogo Valera, significa luogo avvallato.
Battuira: potrebbe ricordare un luogo di produzione del burro, da un termine occitano per una parte della zangola.
Colletto (Lou Coulet): borgata sita sul colle che separa Campomolino dalle borgate orientali di Castelmagno.
Croce (La Crous): la borgata prende il nome da un pilone dominante sulla borgata.

Escursione effettuata il 28 Febbraio 2020
Compagnia dell'Anello formata da: Adriano, Antonio, Franco, Gianni, Josè e Osvaldo
Località di partenza: Pont d'la Crous di Castelmagno 1022m – Valle Grana (CN)
Punto più elevato raggiunto: colletto di Rocca Lingera 1745m
Dislivello cumulato in ascesa: 960m
Sviluppo complessivo del percorso: 12,2 km
Tempo in movimento: 4h 45'
Difficoltà: EE (vedi scala difficoltà)

fotocronaca
Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
trailer


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 10/3/2020 12:27  Aggiornato: 10/3/2020 12:27
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 670
 Re: Lo spettacolare tour delle borgate orientali di Caste...
Descrizione del percorso: Gianni
Fotocronaca: Adriano, Antonio e Josè
Tracciato GPS, grafica e coordinamento redazionale: Adriano
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