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Escursionismo : Un anello da Frassinere alla cappella di Prarotto in val Gravio
Autore: Beppe46 (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 10/01/20 22:26
Notizia riferita al: 08/01/20
Letture: 1153

Un anello da Frassinere alla cappella di Prarotto in val Gravio

Località di partenza: Frassinere mt. 984
Dislivello: mt. 450
Tempo di salita: 2 ore c.ca
Tempo di discesa: 2 ore c.ca
Difficoltà: E
Riferimenti Carta dei sentieri e stradale 1:25.000 n° 4 Bassa valle Susa – Musinè – Val Sangone – Collina di Rivoli Fraternali Editore

Nell’ottocento i comuni montani di Mocchie e Frassinere avevano nel complesso una popolazione che superava di gran lunga quella di Condove in bassa valle di Susa. Oggi sono pressoché spopolati animandosi i numerosissimi centri della valle del Gravio solo nei fine settimana e durante la bella stagione. La strada, costruita negli anni trenta del secolo scorso, anziché dar nuova vita alla borgate all’opposto ha facilitato l’esodo massiccio verso i centri di fondovalle che assicuravano una vita più dignitosa grazie al fiorire di nuove industrie manifatturiere. Così quelli che erano terrazzamenti ben tenuti, prati e coltivi, vigne e pascoli, abbandonati sono tornati ad essere bosco.
La Fede, radicata profondamente nell’animo dei montanari di questa valle, è ampliamente testimoniata dalle chiese, dalle cappelle e dai piloni votivi che numerosissimi s’incontrano per via come la cappella di Prarotto meta di questo itinerario.
Partendo dalla borgata di Frassinere un piacevolissimo, ampio sentiero percorre l’estesa dorsale che separa la valle principale da quella del Gravio raggiungendo al termine dell’attraversamento la cappella di Prarotto dedicata alla Madonna della Neve. Percorso poi un breve tratto del Sentiero Balcone della bassa valle, giunti alle case di Grange lo si lascia scendendo alla borgata Cugno e da questa a Mogliassi terminando al fondo presso l’alveo del torrente Gravio. Presa la strada che scende a valle la si abbandona superando il corso d’acqua ai ruderi del vecchio mulino oltre il quale rasentando ancora piccoli insediamenti tuttora abitati si torna a Frassinere dove questo anello si conclude.
Lungo il percorso ampissima la vista che si apre a semicerchio sui monti della Val Gravio, dalla Rocca Patanua alla Punta Lunella sino alla Punta Sbaron, mentre di lato primeggia il Palon, più dietro il Rocciamelone, all’opposto il lungo crinale separante la valle di Susa dalle valli del Sangone e del Chisone.

In bassa valle di Susa, giunti alla seconda rotonda per la quale s’accede all’abitato di Condove, lasciata la statale si segue l’indicazione per Mocchie compiendo la strada il rettilineo costeggiante il torrente Gravio prima di intraprendere il lungo tratto ascendente che incontrando per via piccole borgate e case sparse porta al bivio di Pralesio dove si prosegue per Mocchie. Rasentato il caratteristico campanile pendente e poi questo abitato si riprende a salire in direzione di Frassinere che infine si raggiunge dopo aver superato prima il bivio per le borgate sulla strada per il Colombardo, poi quello per le borgate della val Gravio, infine il corposo corso d’acqua. Allo slargo nei pressi della parrocchiale di S. Stefano si può lasciare l’auto.
Percorso un breve tratto di strada, alla vicinissima borgata Vayr la si lascia per lo stradello che traversando in piano in breve raggiunge la successiva, Colombatti dove spicca la bella chiesetta dedicata a S. Lucia. Preso il sentiero che prosegue a monte delle case subito si raggiunge il pilone posto sulla dorsale separante la valle principale sa quella del Gravio. Mentre di fronte un sentiero scende in direzione di Borgone, sulla destra parte la traccia per Combe, Airassa e la cappella di Prarotto segnalata ad un’ora e quaranta minuti. Sino alla chiesa della Madonna della Neve si starà lungamente sul crinale, alternativamente su entrambi i due versanti. Un primo tratto in ascesa nel bosco porta ad attraversare sotto il Truc Bruje sul quale volendolo facilmente si sale giunti in vista delle case di Braide raggiunte dallo stradello proveniente dalla vicina borgata Combe dove giunge un sentiero che sale direttamente da Frassinere. All’inizio dell’abitato si prende la strada che in ripida ascesa porta alle superiori indicazioni sempre restando sul sentiero 548 per Prarotto. Il tratto che segue, ampio e ben segnato da paletti in legno con anelli biancorossi, assai piacevole da percorrere perché a lunghi tratti in piano se ne alternano altri dove si sale o si scende sempre di poco, rasentando da prima il boscoso monte Baraccone, con le antenne, poi una casa isolata, porta in vista della borgata Airassa, ancora abitata, circondata da prati ben tenuti, dove si attraversa la strada che scende a Vianaudo nei pressi dell’ennesimo pilone. Ampissima vista sulla valle del Gravio, sulle borgate sparse sui pendii, sui monti che fanno da corona. Attraversata la strada riprende dall’altra parte il sempre evidente sentiero che affronta ora un lungo tratto in ascesa tra i pini e nel bosco misto dove in parte la traccia si restringe. Molto frequentata dai bikers che la utilizzano per scendere, sempre evidente e segnata, serpeggia lungamente sul crinale raggiungendo, di molto più avanti, i prati abbandonati che precedono di poco la cappella della Madonna della Neve di Prarotto dove si ritrova la strada che salendo da Frassinere termina di poco più sotto alla borgata di Maffiotto.
2 ore c.ca da Frassinere.
Questo è il punto più alto dell’itinerario. Di qui parte una traccia per la Rocca Patanua e per la Punta Lunella incontrando per via abbandonati alpeggi. Scesi per strada al sottostante bivio si prosegue ora in direzione di Grange, Cugno e Crosatto costeggiando molte abitazioni ristrutturate, altre in totale rovina. Giunti più avanti alla recinzione di una villa con il nuovo cartello indicante Cugno e la sua traduzione in lingua franco-provenzale propria di questi luoghi, si prende a destra il sentiero che scende privo di segnaletica che rasentato più sotto ancora un pilone porta alle case della borgata Cugno. Oltre la piccola casetta sull’albero scendendo di poco si giunge in un punto in cui s’intuisce che c’era una canaletta irrigua da tempo lasciata all’incuria. Il sentiero che da Cugno porta a Mogliassi non esiste più, pertanto, superata la canaletta, si prende a scendere per prati e coltivi in totale abbandono dove ora ha ripreso sopravvento il bosco. Si scende alla belle meglio, all’incirca per la linea di massima pendenza, trovando più sotto un rigagnolo che seguito porta alle case di Mogliassi, quasi tutte ristrutturate, poi alla strada, infine allo slargo dove termina. Di poco più avanti un sentiero parte sotto le ultime case e traversando scende ripido alla “Cantina degli Alpinisti” presso la borgata Volpi, al pilone, poi alla chiesetta della borgata, più sotto nuovamente sulla strada, al Molino, sulla quale ora si rimarrà per un tratto. Superato il bivio per Rosseno, avendo di sopra l’imponente Rocca Grisolo baciata dal sole al tramonto, lungamente traversando quasi in piano si raggiunge poi il bivio per borgate di Reno. Restando sulla strada che scende, di poco più avanti la si abbandona per il sentiero sulla destra, non segnato tantomeno segnato, che riporterà a Frassinere. Che si è sul giusto lo dice il fatto che si rasenta la recinzione di una casa di recente costruzione oltre la quale si rimane sul selciato sentiero che fatta più sotto la svolta, supera il torrente Gravio su un ponticello in travi di legno rasentando di lato il ruderi del Mulino. La traccia si amplia e traversando nella faggeta si raggiungono in ascesa da prima i prati poi le case di Villa Inferiore, poi quelle di Oliva, più avanti la strada che da Mocchie sale a Frassinere. Un tratto d’asfalto in salita porta allo slargo presso la parrocchiale dove questo anello si chiude.
2 ore c.ca dalla cappella di Prarotto.

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