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Escursionismo : Giro della Riserva naturale Crava Morozzo
Autore: CompagniadellAnello (Notizie dello stesso autore)
Notizia inviata il: 15/11/19 16:29
Notizia riferita al: 07/11/19
Letture: 1117

Viste le previsioni meteo, la neve fresca in alto e il ritorno di Angelo a Cuneo per pochi giorni, la Compagnia dell’Anello decide di ritrovarsi a festeggiare in trattoria, ma prima, per farsi venire appetito e approfittando della mattinata grigia ma asciutta, si va a visitare l’Oasi Lipu di Crava – Morozzo, nel quarantennale della fondazione, luogo assai gradito dai morozzesi della Compagnia e non ancora conosciuto da tutti.
La Riserva naturale Crava Morozzo è la prima area protetta nella storia della Lipu (con la dizione Oasi di Crava Morozzo). E' stata istituita nel 1979 grazie ad una delibera e ad accordi tra i Comuni di Morozzo, Mondovì e Rocca de' Baldi e la Provincia di Cuneo. Successivamente individuata come Riserva naturale speciale dalla Regione Piemonte è inserita all'interno delle Aree Protette Alpi Marittime.
Lasciamo l’auto all’ingresso dell’Oasi da Morozzo in direzione di Crava: bisogna entrare nel piazzale del distributore di benzina Gazzola e percorrerlo fino in fondo sulla destra dove c’è il portale d’ingresso della Riserva Naturale Crava Morozzo. Si prosegue sul sentiero dritto in mezzo ai campi e si scende dentro il bosco, tra pioppi giganti e querce secolari, seguendo un largo sentiero ben tracciato che conduce con ampi tornanti alla diga di sbarramento dell’Enel, a valle della confluenza del Brobbio nel Pesio, da cui parte il canale che porta al Lago di Morozzo all’interno della riserva.
Dalla diga ci dirigiamo sulla ampia strada verso la Foresteria della Riserva, ma alla prima deviazione sulla sinistra svoltiamo verso il primo capanno di osservazione sul bordo del lago che ci permette di constatare che ormai molte specie di uccelli si sono fermate per svernare.
Proseguiamo sul sentiero che costeggia il lago al riparo del fitto bosco di ontani, l’Oasi rappresenta il più grande bosco di ontani in purezza di tutto il Piemonte meridionale, ed entriamo in ogni capanno di avvistamento per poter vedere gli animali che scivolano sulle acque in parte infastiditi dal nostro vociare.
Ci sono le coppie di germani reali, aironi cinerini, aironi bianchi che si stagliano nel cielo appollaiati sugli alberi, folaghe, gallinelle d’acqua, parte un volo radente di cormorani, anatre che fanno ritorno pattinando sull’acqua. Ci spingiamo fino sul ponte che attraversa il lago di Morozzo per poi tornare indietro fino alla foresteria per osservare l’area umida ricostruita dalla Lipu ammirando l’ordine e la pulizia che regnano tutto intorno con la strada ormai coperta dalle foglie cadute che colorano il percorso.
Proseguiamo fino al Centro visite, entriamo nel capanno di fronte e proseguiamo oltre il cortile dove dal secondo capanno abbiamo la gradita sorpresa di apprezzare la nuova area umida creata di recente dalla Lipu con i nuovi isolotti affioranti, il salto d’acqua, il nuovo capanno dalle cui finestrelle riusciamo a vedere una marea di piccoli pesci.
Nell’ultimo capanno del centro visite un simpatico incontro!: Un attrezzatissimo ed esperto fotografo che attende pazientemente il ritorno del martin pescatore, volato via poco prima del nostro arrivo, senza fermarsi su uno dei tronchi che emergono dall’acqua e che fungono da posatoi. Il fotografo è l'amico Giovenale (foto Giove) che ringraziamo per averci autorizzato a pubblicare alcuni dei suoi meravigliosi scatti della fauna dell'Oasi, realizzati quest'anno in tempi diversi (li potete ammirare cliccando sul link in basso “fotocronaca”).
Proseguiamo verso Crava fino a raggiungere l’osservatorio subacqueo dove attraverso la parete di vetro è possibile ammirare il movimento nell’acqua delle zampe palmate delle anatre mentre al di sotto nuotano in tutta tranquillità grossi esemplari di tinche e carpe che possiamo contemplare nei loro lenti movimenti.
Continuando verso Crava, su uno stretto sentiero ben tracciato nel bosco di robinie, ci avviciniamo alle sponde del torrente Pesio dove sono evidenti gli strati di marna che affiorano. In questo tratto siamo circondati da un tripudio di piante e cespugli di fusaggine (Euonymus europaeus), detta anche berretta del prete per la forma delle bacche rosse corallo, rosso e arancio, bacche che sono altamente velenose. Il nome popolare di fusaggine deriva dall’utilizzo del legno del fusto di questo arbusto per costruire i fusi per filare la lana.
Attraversato il ponte di legno sopra l’emissario del lago di Crava verso il Pesio raggiungiamo l’ingresso della Riserva da Crava sulla strada che collega Crava a Rocca De Baldi.
Ritorniamo sui nostri passi per raggiungere il lago di Crava sulle cui sponde rimiriamo gli edifici delle due centrali idroelettriche, tuttora attive, e risalenti all’inizio del secolo scorso. Le due centrali, oggi del tutto automatizzate, utilizzano l’acqua di due invasi dell’Oasi e sono in grado di produrre 4 milioni di kWh con una riduzione annua di emissione di anidride carbonica pari a 2500 ton. rispetto ai combustibili fossili.
Non ci rimane che fare ritorno alle auto seguendo il sentiero che costeggia il lago di Crava che si ricongiunge poco dopo al tragitto percorso all’andata e ritrovarci in amicizia con le gambe sotto il tavolo...!

Escursione effettuata il 7 Novembre 2019
Compagnia dell'Anello composta da: Adriano, Angelo, Franco, Gianni, Josè e Osvaldo
Località di partenza: Morozzo
Dislivello cumulato in ascesa: 150m
Sviluppo complessivo del percorso: 8,8 km
Tempo in movimento: ore 3,30
Difficoltà: T (vedi scala difficoltà)

fotocronaca

Tracciato gps
mappa satellitare Wikiloc
trailer


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Autore Commento
CompagniadellAnello
Inviato: 15/11/2019 16:52  Aggiornato: 15/11/2019 16:52
Guru
Iscritto: 27/12/2015
Da: Cuneo
Inviati: 670
 Re: Giro della Riserva naturale Crava Morozzo
Descrizione del percorso: José
fotocronaca: Adriano, Angelo e foto Giove
Tracciato GPS, grafica e coordinamento redazionale: Adriano
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