ho fatto uno dei percorsi per raggiungere la punta Ciarnier passando per il poggio Donea (che non è una cima ma solo un bel punto panoramico e probabilmente di avvistamento nei decenni trascorsi, con un pilastrino di pietre cementate, quota 1857.
Poi ho proseguito sulla vecchia mulattiera che sin qui, pur non essendo segnalata se non con una palina alla partenza, è bella larga e visibile nonostante gli anni e la poca frequentazione. Con alcune svolte e con un traverso dove vengono in aiuto degli ometti, si sale al passo di testa Combè m. 2160. Ancora un tratto di pochi minuti fino ad un colletto e infine verso sinistra sono salito per grossi massi stabili alla vetta con croce "artigianale" e quaderno per le firme sotto il cumulo di pietre che sorreggono la croce stessa. Le firme sono poche e quasi tutte della stessa persona che evidentemente frequenta la cima, a cui ho aggiunto la mia.
Nei dintorni della vetta ci sono vecchi muri a secco che probabilmente servivano di appoggio per il fortino di punta Ciarnier, che io ho lasciato perdere prima di tutto perchè ancora lontanuccia e con saliscendi abbastanza lunghi, secondo perchè tanto ci sono già stato un paio di volte.
Tornando sui miei passi non ho però tralasciato la rocca Lisciart m. 2071, anche questa con vecchi trinceramenti in pietra e una scala anch'essa di pietre per salire in cima, purtroppo in alcuni punti franata.
Tutto il giro con una giornata stupenda dal punto di vista meteorologico e senza incontrare anima viva a parte un grosso gruppo di camosci che stanno già mettendo l'abito scuro invernale.

Data: 03/10/2019
Partenza: valle Stura, vallone di Rio freddo 700 m. lineari dopo case Puà, m.1063
Quota max: Testa Combè, m.2335
Dislivello totale: m. 1300
Difficoltà: E